RoFF17. “La Paz del futuro”: documentario su Janet Pavone, pittrice ed educatrice

Janet Pavone, pittrice muralista italo-americana classe 1941n per tutta la vita ha dipinto e svolto la sua attività di educatrice con bambini del Nicaragua, Cuba, Spagna, New York e Londra.

Negli anni ’80 Janet Pavone si era unita alla rivoluzione sandinista in Nicaragua. A Managua, nei primi anni ’80, alcuni pittori italiani e una trentina di studenti d’Arte nicaraguensi crearono la leggendaria Scuola Nazionale di Arte Pubblico-Monumentale, nell’ambito istituzionale del Ministero della Cultura diretto da Padre Ernesto Cardenal. Si integrarono alla Scuola vari artisti e giovani studenti provenienti da tutte le parti del mondo.

Tre di questi fecero sodalizio e lasciarono una semina che ancora oggi dà i suoi frutti: CECILIA HERRERO dall’Argentina, DANIEL HOPEWELL dall’Inghilterra, e JANET PAVONE italo-americana. Venticinque anni dopo aver completato a Quiabù, nella base militare di Estelì, “La Paz del futuro”, il suo murale più famoso e più ammirato, JANET PAVONE è stata invitata a tornare in Nicaragua e insieme a Dan Hopewell a restaurare quest’ opera monumentale. Nel 2004 la città di Estelì con ormai più di 150 murali dipinti negli edifici pubblici e privati, è stata dichiarata “CITTA’ DEL MURALISMO”.

Alla 17° Festa del cinema di Roma, nella sezione Freestyle, è stato presentato il documentario “La Paz del futuro”, dei registi Francesco Clerici e Luca Previtali che porta all’attenzione questa donna e artista a torto ancora poco conosciuta, che per tutta la vita ha operato sui muri per unire e non per dividere e, attraverso l’arte, ha insegnato la condivisione.  In conferenza stampa Janet Pavone ha sostenuto che fare un murale è più simile all’azione di girare un film, che dipingere un quadro e ha proseguito: “I murales sono un complesso lavoro politico e di collaborazione: non sono né saranno mai una mercanzia. Sono opere concepite per tutti e non appannaggio di pochi, e come tali non possono essere commercializzate al pari delle altre opere d’arte”. 

Il documentario di Francesco Clerici e Luca Previtali mostra, insieme a riprese attuali, materiali di repertorio di Janet Pavone nei primi anni ’80, documentando una vita dedicata a costruire un mondo di pace e libertà attraverso lo strumento dell’arte. Il film fa il ritratto di una pittrice che, osservando ciò che resta di una serie di murales e di una rivoluzione, propone una riflessione sull’arte pubblica, la politica, l’importanza di coltivare la creatività ovunque possibile. 

Una Produzione: Gaby Rasmperger, Point Nemo, Francesco Clerici, Jon Barrenechea

Coproduzione: Daniel Hopewell

Produttori esecutivi: Jon Barrenechea, Fabio Saitto, Andrea Randazzo, Francesco Clerici

Regia, Montaggio, Sceneggiatura:Francesco Clerici e Luca Previtali

con: Janet Pavone, Jon Barrenechea, Daniel Hopewell, Freddy Hernandez Castro, Sergio Michilini

riprese: Francesco Clerici, Eddy Avendano, Juan Carlos Castellón 

Soggetto e trattamento: Jon Barrenechea, Francesco Clerici

Musiche: Veteranos del norte

Montaggio del suono: Mattia Pontremoli

Missaggio del suono: Tommaso Barbaro, FULLCODE

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