Venezia 69. Betrayal (Tradimento), in concorso. Recensione. Trailer

VENEZIA (nostro inviato) – Prima di ogni film, al Lido, puntualmente, appare la sigla disegnata da Simone Massi, e ogni volta qualcuno tra il pubblico commenta: “Proprio bella quest’anno!” Si, il siparietto che introduce le proiezioni, con i suoi toni azzurri, i simboli cinematografici, l’autoritratto dell’artista, possiede quel “quid” che fa la differenza.

Non sempre ciò accade alle pellicole del concorso principale, a volte  opere delle sezioni collaterali possono essere più emozionanti.  Così mi è parso anche per il lungometraggio del russo Kirill Serebrennikov, che ha un titolo accattivante “Betrayal”, “Tradimento”,  parla dei tormenti di un uomo e una donna che si conoscono e vengono a sapere di essere traditi dai rispettivi coniugi,  archetipo dell’infedeltà che rimanda al dramma di Edipo. Il film è una storia di passione che si fonde con la morte, quando sta per diventare tesa come una corda di violino,  all’apice del dramma, ahimé,  alcune variazioni sul tema, sconfinanti nel surreale,  le sottraggono pathos.

Serebrennikov ha dichiarato di essersi ispirato a una esperienza personale, la vita gli avrebbe dato l’idea per la sceneggiatura, la protagonista, devastata dal tradimento e dalla mancanza d’amore, è paragonabile alla morte stessa. Amore-morte, desiderio e distruttività, energia incandescente: eppure il film non suscita grandi emozioni, lo spettatore non palpita, non dimentica che quello che vede è finzione.

 

Betrayal
(Izmena, 2012, Russia)
•    Regia:Kirill Serebrennikov
•    Con:Franziska Petri, Dejan Lilic, Albina Dzhanabaeva, Andrey Shetinin, Arturs Skrastins, Guna Zarina
•    Genere: Drammatico
•    Durata: 115′

Betrayal – Trailer

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