LIDO DI VENEZIA (nostra inviata) – Il 6% dei preti sono pedofili e il 50% non rispetta il voto di castità: è la verità di Spotlight, il film sul Watergate della Chiesa. Nel secondo giorno di proiezioni il regista Thomas McCarthy scuote la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
Dopo Everest, ancora una storia ispirata a fatti di cronaca: nel 2002 un’inchiesta giornalistica scoperchia lo scandalo dei preti pedofili a Boston.
“Abbiamo due storie qui: una su una diocesi degenerata e l’altra su un gruppo di avvocati in grado di trasformare l’abuso sui minori in un lavoro a domicilio. Decidete quale volete scrivere perché una delle due sarà la nostra” dice durante una riunione di redazione il direttore del Boston Globe, Walter Robinson alias Micheal Keaton. Quella storia diventerà Spotlight.
Mark Ruffalo, arrivato ieri al Lido e oggi sul red carpet, interpreta Michael Rezendes, reporter del Boston Globe che proprio per quest’inchiesta vincerà il Pulitzer nel 2003. McCarthy è riuscito ad allestire un cast imponente che oltre ai due supereroi Birdman e Hulk – Keaton e Ruffalo – vede Rachel McAdams, Liev Schreiber, Billy Crudup. Len Cariou è il cardinale Bernard Law, arcivescovo di Boston dal 1994 al 2002. Costretto a dimettersi in seguito allo scandalo per non aver denunciato pubblicamente novanta sacerdoti coinvolti. Allontanato dalla Chiesa per sempre? No, trasferito a Roma, alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Risatine e bisbigli in sala.
Qualche palazzo più in là c’è la postazione della televisione vaticana, in sala decine di giornalisti di quotidiani cattolici, ma Spolight convince. Applausi a scena aperta.
Quella di McCarthy infatti non è solo una pellicola sul Watergate cattolico, ma anche sui limiti del diritto di cronaca, sulle ipocrisie della religione, sul rapporto con le minoranze. “Perché viene fuori solo ora? – chiede Stanley Tucci a Ruffalo – perché il nuovo direttore del giornale è ebreo. Per raccontare questa storia serviva un outsider”.
Potente la sceneggiatura (affidata a John Singer, del team di West Wing) e i dialoghi. Spotlight è un’ode al reportage d’inchiesta. Prendete Tutti gli uomini del presidente, eliminate la vena thriller, l’ipotesi di complotto, la paranoia (Spotlight è un film a suo modo “luminoso”), aggiungete un copione appassionante e chiaro che aggiunge agghiaccianti dettagli a un fatto di cronaca ancora troppo vicino per permettere allo spettatore di rimanere distaccato.
Atteso per 6 novembre negli Stati Uniti, il film arriverà in Italia nei primi mesi del 2016, in pieno Giubileo. “Il fatto che siamo stati invitati qui a Venezia è davvero significativo, come pure lo è il fatto che avvenga in questo momento con Papa Francesco che sulla questione pedofilia ha fatto scelte importanti e decisive”, dice Mark Ruffalo al telegiornale di Tv2000. C’è però un problema di fondo: il cardinale Law, 84 anni, vive ancora a Roma, nel Palazzo della Cancelleria. Lontano da Boston ma forse ora troppo vicino ai cinema della Capitale.
PAESE USA
GENERE: thriller
REGIA: Thomas McCarthy
ATTORI: Rachel McAdams, Mark Ruffalo, Michael Keaton, Stanley Tucci,Liev Schreiber, Billy Crudup, John Slattery, Len Cariou, Jamey Sheridan
DATA USCITA: Novembre 2015
ANNO: 2015
SCENEGGIATURA: Thomas McCarthy, Josh Singer