“Non ti avvicinare”. Thriller psicologico magistrale. Recensione

LONDRA – In una sera d’inverno, con il termometro a decine di gradi sotto zero, un’adolescente bussa alla porta di Stella Davies per chiederle aiuto.

Stella è agorafobica, non esce da diciotto mesi, la sua paura del mondo le impedisce qualsiasi contatto, ma quella ragazzina al gelo ha bisogno di essere accolta e sembra conoscere molte cose della sua vita. Segreti, menzogne che, una volta aperta la porta, irretiscono Stella. La donna sprofonda nelle sabbie mobili di una situazione fatale voluta da una quindicenne bellissima, instabile, misteriosa e sinistramente familiare. Chi è? Cosa cerca realmente da lei?

Da qui prende l’avvio il romanzo di Luana Lewis, esordiente nel genere thriller capace di non farci staccare gli occhi dalla pagina. La storia, scritta con semplicità, ha un’architettura magistrale e risulta plausibile persino negli intrecci più impensati, anche in ragione del fatto che l’autrice è una psicologa clinica specializzata nella cura degli stati d’ansia, depressione e stress post-traumatico, ha condotto ricerche sui sopravvissuti alle violenze con particolare attenzione alle donne e ai minori e, dunque, conosce l’animo umano tanto da costruire caratteri e circostanze credibili in un noir mozzafiato nel quale il lettore insegue, fino all’ultimo, la verità.

Nessuna scena macabra, nessun indugio su brutalità sanguinarie, una situazione all’apparenza normale, danno vita a  una costante tensione alimentata dai labirinti della mente. Il romanzo ricorda a buon diritto i classici dei maestri che hanno fatto la storia del giallo. “La verità è pericolosa. La verità si ammanta di bugie. La verità cambia tutto. Anche te.” Recita il risvolto di copertina e sta nel richiamo da pifferaio magico dell’autrice se voliamo a  esaudire la curiosità,  fino a un epilogo per nulla scontato.

 
AUTORE: Luana Lewis
TITOLO ORIGINALE: Don’t stand so close
TRADUZIONE A CURA DI: Maria Cristina Pietri
EDITORE: Longanesi 2015
PAGINE: 322
Euro 16.40

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