Libri. “L’agile Mangusta. Democrazia Proletaria e gli anni 80”, di Alfio Nicotra

Nato a Firenze il 26 dicembre del 1961, laureato in Scienze Storiche presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Firenze, Alfio Nicotra, giornalista professionista, vive a Roma dove lavora presso la Camera dei Deputati ed è copresidente dell’associazione “Un Ponte Per”.

Dirigente di Democrazia Proletaria, e poi di Rifondazione Comunista, è stato tra i portavoce del Genoa Social Forum durante la mobilitazione contro il G8 del 2001. Di Alfio Nicotra è stato presentato a Roma, presso il circolo della Sinistra Anticapitalista il saggio storico “L’agile Mangusta. Democrazia Proletaria e gli anni 80”. Davanti a un pubblico numeroso, con l’autore c’erano Cecchino Antonini (Popoff Quotidiano), Raul Mordenti (ex dirigente DP), Eliana Como (sindacalista e militante di Sinistra Anticapitalista), Giulio Calella (Alegre edizioni). 

Nelle parole di Alfio Nicotra: «Gli anni Ottanta, spesso ingiustamente liquidati come il periodo della restaurazione, furono invece ricchissimi di processi di resistenza sociale e videro l’emergere di un nuovo impegno politico sui grandi temi della pace, dell’ambiente e del femminismo. C’è una generazione non raccontata o, se vogliamo, derubricata ad aspetto marginale in un’epoca segnata dal thatcherismo, dal reaganismo e, in Italia, dal decisionismo craxiano». “L’Agile Mangusta”, pur scritto secondo la visuale interna e privilegiata di un membro della direzione di DP, ricostruisce i fatti  di quel decennio scavando con distacco storiografico e porta a testimonianza gli atti parlamentari che vanno dal 1983 al 1987, periodo di massima attività istituzionale di Democrazia Proletaria durante il quale poté contare su sette deputati. Le proposte di legge dei parlamentari di DP furono riconducibili ai temi di fondo con i quali il partito si era presentato all’elettorato: il lavoro e i diritti sociali (riforma della cassa integrazione, aumento dei salari, assunzioni per i soggetti più svantaggiati, riduzione dell’orario di lavoro, redistribuzione economica); giustizia e riforma delle istituzioni (superamento delle leggi di emergenza, uscita politica dagli anni del terrorismo, lotta alla mafia); ambiente e nuovo modello di sviluppo (il no al nucleare, il no alla cementificazione, il diritto all’acqua); pace, disarmo e solidarietà internazionale. 

Sullo sfondo della storia d’Italia di quel tempo, una messe di dati e di scritture certe, inedite e tratte dagli archivi del nostro parlamento, fanno del libro di Nicotra un importante documento sul cammino dell’ex sinistra estrema approdata alle istituzioni, con le sue contraddizioni e il suo carico innovativo.  “L’agile mangusta “– felice definizione del leader più noto Mario Capanna – fu un soprannome simbolico a indicare colei che avrebbe dovuto muoversi con elasticità per colpire il cobra della Democrazia Cristiana e del padronato, strumento più efficace del lento pachiderma del partito comunista.  Degli eletti di Democrazia Proletaria, come dei dirigenti di spicco, Alfio Nicotra racconta la biografia, rendendo viva la compagine umana dei protagonisti di una semina non irrilevante per il cambiamento del nostro paese: molti venivano dalle fila di Avanguardia Operaia, dal Movimento Studentesco, alcuni erano ex militanti del PCI, altri precursori del movimento ecologista e ambientalista. 

Nel giugno del 1987 le dimissioni di Mario Capanna a segretario di DP, arrivate dopo forti divergenze e conflitti, impressero una frattura insanabile per una formazione di estrema sinistra che faticosamente era andata avanti alle elezioni, sia pur di poco, in concomitanza con l’arretramento del PCI. Alfio Nicotra affronta questo delicato passaggio senza faziosità, con il disorientamento di un giovane che fa esperienza della difficoltà dei rapporti umani, di là dalle convinzioni ideali, descrivendo le ragioni di entrambe le parti con la pacatezza dello storico.  Affiora una difficoltà di conciliazione non nuova soprattutto a sinistra, i cui risvolti, inediti, costituiscono una lettura molto interessante. Il tutto in una fase di trasformazione politica e sociale nella quale l’autore ravvisa i segni del terremoto che, negli anni novanta, avrebbe portato alla scomparsa di tutti i partiti della Prima repubblica. Democrazia Proletaria non sopravvisse alla spaccatura al proprio interno: una parte confluì verso il partito dei Verdi, un’altra in Rifondazione Comunista. Ma l’eredità del «piccolo partito dalle grandi ragioni», secondo Nicotra, è stata una semina che ha anticipato i contenuti dei movimenti dei decenni successivi: l’ambientalismo, il femminismo, il pacifismo, i beni comuni, la centralità del diritto alla salute e il nuovo ruolo del mondo del lavoro.

L’agile mangusta.
Democrazia Proletaria e gli anni Ottanta
Alfio Nicotra
Edizioni Alegre
Pubblicazione: 09/2021
Pagine: 320
ISBN: 9788832067606

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