Musica. Bob Dylan in concerto a Roma

Il leggendario cantautore statunitense si esibirà il 29 giiugno alle Terme di Caracalla

“Se mi sento un poeta? Qualche volta. È parte di me. È parte di me il convincere me stesso che sono un poeta. Ma ci vuole molta dedizione. Molta dedizione. I poeti non guidano. I poeti non vanno al supermercato. I poeti non svuotano la pattumiera. I poeti non fanno parte dell’Associazione dei genitori e insegnanti. I poeti non vanno nemmeno a fare picchetti davanti all’ufficio delle Case popolari, o qualunque altra cosa. I poeti non parlano nemmeno al telefono. I poeti non parlano con nessuno. I poeti ascoltano molto e… di solito sanno perché sono poeti! Sì sono… come posso dire? Il mondo non ha bisogno di altre poesie, c’è già Shakespeare” (Bob Dylan)

Il poeta della musica

Quando si parla di lui è facile cadere nella retorica e nelle frasi fatte. Ciò nonostante la sua opera, le sue canzoni, le sue poesie e il suo impegno politico hanno cambiato per sempre il ruolo della musica e dei testi nel corso del XX secolo. Tutti i cosiddetti cantautori che hanno iniziato il loro percorso artistico e umano non hanno potuto non imbattersi nella grande rivoluzione stilistica e poetica di Robert allen Zimmerman, meglio conosciuto come Bob Dylan, nato a Duluth, Minnesota, il 24 maggio del 1941.

E’ una delle più importanti figure degli ultimi cinquant’anni nel campo musicale, in quello della cultura popolare e della letteratura a livello mondiale.

La maggior parte delle sue canzoni più conosciute risale agli anni sessanta, quando l’artista si è posto come figura chiave del movimento di protesta americano che si batteva contro la guerra del Vietnam. Canzoni come “Blowin’ in the Wind” e “The Times They Are A-Changin” sono diventate gli inni dei movimenti pacifisti e per i diritti civili.

I testi delle sue prime canzoni affrontano temi politici, sociali e filosofici e risentono di influenze letterarie, sfidando le convenzioni della musica pop e appellandosi alla controcultura del tempo.

Dopo molti anni, il “padre spirituale” di tutti i cantautori, tornerà ad esibirsi in Italia. Il 29 giugno le Terme di Caracalla accoglieranno il concerto di “Bob Dylan and his Band”, nell’ambito del cartellone estivo del Teatro dell’Opera di Roma. Un altro mito del folk e del rock si esibirà dunque nello spazio archeologico, proponendo i suoi titoli più famosi, dei veri classici fino ai brani contenuti nel recentissimo album “Shadows in the Night”. L’appuntamento con Bob Dylan, si unisce agli altri già fissati a Caracalla con la rassegna Puccini dal 6 giugno al 7 agosto (che proporrà La Bohe’me, Turandot e Madama Butterfly), con Elton John il 12 luglio, con Ludovico Einaudi il 2 agosto e con la serata di Roberto Bolle e Pink Floyd Ballet. 

Va da 70 a 120 euro il costo dei biglietti in vendita a partire da giovedì 19 marzo presso la biglietteria del Teatro dell’Opera di Roma. “Siamo felici di poter ospitare, il prossimo 29 giugno nella splendida cornice di Caracalla, il concerto di Bob Dylan and his band. Un evento che impreziosisce il cartellone della prossima estate del Teatro dell’Opera già ricco di appuntamenti prestigiosi, dall’Opera al rock”. E’ quanto dichiara in una nota il Sindaco di Roma Ignazio Marino. “Dopo aver ospitato l’esibizione di una delle più importanti band rock del pianeta, i Rolling Stones, attendiamo – conclude il Sindaco – con entusiasmo l’arrivo di un’altra leggenda del panorama musicale internazionale, un poeta, un menestrello del rock che ha emozionato intere generazioni. Ancora una volta Roma dimostra la sua grande forza d’attrazione. E’ anche questo un segno della ritrovata vitalita’ e del nuovo protagonismo della nostra città”.

Una carriera straordinaria

Bob Dylan, 74 anni il prossimo 24 maggio, è in attività dal 1959. Nel corso della sua carriera ha pubblicato 35 album in studio, tredici dischi live e 12 raccolte. Si calcola che abbia venduto complessivamente oltre 125 milioni di copie in tutto il mondo.

Tra i suoi dischi fondamentali ricordiamo opere come 

“The freewheelin’ Bob Dylan” (1963), in cui è inclusa la canzone manifesto degli anni ’60 “Blowin’ in the wind”, 

“Highway revisited” del 1965, “Blonde on blonde” del 1966, la straordinaria colonna sonora “Pat Garrett & Billy the Kid” del 1973 e “Desire” (1976), in cui Dylan urla l’innocenza del pugile Rubin Carter nella strepitosa “Hurricane”.

Nel 1979 stupì il mondo con la conversione al cristianesimo con l’album “Slow train coming”. Nel disco suona anche Mark Knopfler dei Dire Straits. Il suo ultimo album, “Shadow in the night”, è stato pubblicato lo scorso 3 febbraio.

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