Musica: torna “Sticky fingers” dei Rolling Stones

L’album del 1971 sarà ristampato dalla Universal Music è sarà nei negozi il 26 maggio

“Non sempre puoi avere ciò che desideri, 

ma se cerchi per un certo tempo, potrai almeno scoprire, 

che puoi avere ciò di cui hai bisogno!”

(Mick Jagger) 

L’eredità dei Rolling Stones

A parte il trascurabile record per longevità, i Rolling Stones sono stati una delle rock band più significative e importanti della storia del rock. Il loro apporto all’evoluzione del rock’n’roll con la fusione del blues è stato determinante soprattutto nel loro periodo più creativo: quello tra il 1967 e il 1973. In quegli anni la vena trasgressiva e ribelle di Mick Jagger, unita alla scrittura di album di grande importanza come “Their satanic majestic request”, “Beggars banquet”, “Let it bleed”, “Sticky fingers” e “Exile on main st”, hanno contribuito alla creazione della leggenda intorno a questa band che negli anni ’60 era il contraltare ‘cattivo’ rispetto ai sofisticati e melodici Beatles.

Il sodalizio artistico-musicale con il chitarrista Keith Richards, il rapporto conflittuale e creativo con il compianto Brian Jones, hanno fatto di Mick Jagger uno dei simboli assoluti del rock . Il cantante dei Rolling Stones ha incarnato alla perfezione il rifiuto delle convenzioni, la ribellione nei confronti del sistema, l’uso e l’abuso sfrontato di droghe e alcol e la provocazione sessuale. Insieme a Jim Morrison, il leader degli Stones ha rappresentato l’utopica voglia di cambiare il mondo che ebbe l’apice nei tre memorabili giorni di Woodstock.

“Stick Fingers”, 44 anni dopo

maxresdefault.jpgPer celebrare la leggenda dei Rolling Stones, ”Sticky Fingers”, uno dei loro album più amati, è pronto per incantare una nuova generazione di fan. Lo storico album del 1971 che fotografa la band in un momento di grande creatività, con brani come “Brown Sugar”, “Wild Horses”, “Bitch”, “Sister Morphine” e “Dead Flowers” , sarà ristampato dalla Universal Music in vari formati ed uscirà in tutto il mondo il prossimo 26 maggio. 

“Sticky Fingers” è stato più volte definito come uno dei più significativi lavori della carriera dei Rolling Stones, perché cattura al meglio la combinazione di spavalderia e tenerezza della band. Il disco rappresenta il proseguimento dell’energia creativa che avevano già dimostrato con “Beggars Banquet” del 1968 e “Let It Bleed” del 1969. Dopo “Sticky Fingers” gli Stones si trasferirono nel sud della Francia per concepire il doppio album “Exile On Main St”. 

“Sticky Fingers” mostra un gruppo ormai maturo in cui Mick Jagger e Keith Richards sviluppano completamente il loro concetto di rock’n’roll unito alle sfumature della musica nera e del rhythm and blues. Le registrazioni dell’album furono lunghe e complesse. Le prime session risalgono al dicembre del 1969 e l’album fu completato nel gennaio del 1971. L’apporto del chitarrista Mick Taylor che nel 1969 sostituì il polistrumentista Brian Jones, fu determinante. Nel disco Taylor suona la chitarra elettrica, l’acustica e la slide guitar. Oltre alla line up degli Stones, nell’album hanno partecipato un notevole numero di session man come Jim Price alla tromba, Ry Cooder alla chitarra slide, Ian Stewart, Jack Nitsche e Nicky Hopkins al pianoforte, Billy Preston all’organo, Rocky Dijon alle congas, Jimmy Miller alle percussioni e Bobby Keys al sassofono.

La traccia che apre il disco, “Brown Sugar”, fu la canzone di maggior successo dell’album. Venne composta principalmente da Jagger, nel 1969 durante la sua permanenza in Australia per la lavorazione del film “I fratelli Kelly”. Il controverso testo del brano è volutamente ambiguo e suscettibile di svariate interpretazioni: potrebbe riferirsi all’esaltazione delle doti amorose di una ragazza di colore, oppure riferirsi a una particolare qualità di eroina (Brown Sugar significa “zucchero di canna” in italiano). Nello specifico le varie allusioni alle droghe pervadono tutto il disco, e si inquadrano proprio nel periodo nel quale si aggravarono i problemi di tossicodipendenza di Keith Richards. “Sway”, come anche “Moonlight Mile”, contiene nel finale un arrangiamento orchestrale ad opera di Paul Buckmaster, che all’epoca collaborava abitualmente con Elton John. “Wild Horses” era, invece, una delicata ballata influenzata dalla musica country. La melodia venne composta da Richards, mentre il testo è opera di Jagger.

Le nuove edizioni di “Sticky Fingers” seguono il successo mondiale di critica e pubblico delle due precedenti ristampe Deluxe degli Stones: “Exile” (riportato al numero 1 della chart inglese nel 2010, 38 anni dopo la sua prima ascesa alla cima della classifica di vendita) e “Some Girls”, il classico del 1978 ripubblicato in edizione speciale nel 2011.

 

Condividi sui social

Articoli correlati