Musica: “Celebration day”, l’ultimo volo dei Led Zeppelin

Il 19 novembre 2012 usciva il disco e il film della leggendaria rock band britannica

“Come si può considerare superato il “flower power”? 

L’essenza delle mie canzoni è il desiderio di pace e armonia.  È tutto quello che nessuno ha mai voluto. Come potrebbe diventare obsoleto?”

(Robert Plant)

“In realtà fu l’organo Hammond il mio primo amore ma

per il mio lavoro di session man scoprii che era più

facile portarsi dietro il basso che l’organo”

(John Paul Jones)

Suonare nei Led Zeppelin era il sogno di ogni musicista. Era una cosa euforica.  Suonavamo circa tre ore per sera, non si può semplicemente girare un interruttore 

e bloccare l’adrenalina. Molti musicisti di altri gruppi vi diranno così, ma l’unico modo per scaricarci era uscire a far baldoria. E prima ancora di capire dove sei, hai già perso una notte di sonno. Due settimane dopo ne hai perse parecchie perché ti sei divertito un sacco. (Jimmy Page)

tumblr_mvytgtr9bD1sm0jo0o1_500.jpgLa celebrazione di un mito

I Led Zeppelin si sciolsero ufficialmente il 4 dicembre del 1980 in seguito alla morte del batterista John Bonham, avvenuta per overdose di alcool nella casa di Jimmy Page il 25 settembre dello stesso anno. Si chiudeva drammaticamente dopo 12 anni di successi in tutto il mondo l’avventura di un gruppo che ha lasciato un segno indelebile nella storia del rock. Dopo la dipartita dei Led Zeppelin i tre componenti superstiti (Jimmy Page, Robert Plant e John Paul Jones) iniziarono le rispettive carriere soliste. Il chitarrista scrisse alcune colonne sonore e nel 1985 fondò i Firm; Robert Plant incise una serie di dischi che ebbero un discreto successo mentre John Paul Jones, il più schivo dei tre si dedicò alla produzione e alla scoperta di nuovi talenti. Tornarono a suonare insieme nel 1985 per il concerto Live Aid con Phil Collins alla batteria. In seguito alla morte di John Bonham, il chitarrista e leader del gruppo era rimasto profondamente scosso e la sua performance fu abbastanza sbiadita. Sul palco mentre suonava “Stairway to heaven”, Jimmy Page era l’ombra di se stesso, era evidentemente fuori forma e i più esperti notarono incertezze ed errori soprattutto nel celebre assolo.

Jimmy Page e Robert Plant tornarono in studio nel 1994 per incidere “No Quarter”, un ottimo album composto da brani vecchi più alcune nuove composizioni con la presenza di un’orchestra di musicisti del Marocco. L’album ebbe un notevole successo soprattutto negli Stati Uniti. Intanto erano sempre più insistenti le pressioni della casa discografica Atlantic per una reunion dei mitici Led Zeppelin, i cui dischi erano sempre molto venduti nel corso dei decenni successivi allo scioglimento della band.

Il sogno si avverò soltanto nel 2007 dopo che furono sciolti i dubbi soprattutto per Robert Plant, il componente che proprio non voleva saperne del progetto.

Celebration Day, l’essenza del rock

Jimmy Page, Robert Plant e John Paul Jones scelsero l’Arena “O2” di Londra che aveva una capienza massima di 20mila spettatori. Il 31 agosto 2007 venne annunciato, in modo non ufficiale, che il gruppo si sarebbe riunito per un’unica data. La stampa nazionale iniziò a promuovere il concerto la stessa mattina e gli sponsor confermarono l’evento, seppur in modo ufficioso. La notizia ufficiale del loro ritorno sulle scene musicali arrivò il 12 settembre, quando fu confermato che avrebbero tenuto un concerto in memoria di Ahmet Ertegün il 26 novembre 2007 alla O2 Arena di Londra. In seguito ad un infortunio ad un dito occorso a Jimmy Page, il concerto fu rinviato al 10 dicembre 2007. La notizia della disponibilità su Internet dei biglietti generò un’ondata di richieste che i promoter definirono precedenti nella storia della musica: in meno di 48 ore il sito fu preso d’assalto da oltre 20 milioni di utenti, al punto che si decise di interrompere immediatamente le prenotazioni e di assegnare in base ad un sorteggio nominale i 21mila biglietti disponibili. A seguito di una simile, inaudita mole di richieste, nel 2008 la band è stata insignita del Guinness dei primati per la Maggior richiesta di biglietti per una singola esibizione dal vivo. Alla batteria fu scelto Jason Bonham, figlio del leggendario percussionista fondatore del Led Zeppelin. La scaletta prevista era composta da “God times, bad times” e “Dazed and confused” dal primo album; “Whole lotta love” e “Ramble on” dal secondo album; “Since i’ve been loving you” dal terzo album; “Rock’n’roll”, “Stairway to heaven” e “Misty mountain hop” dal quarto album; “No quarter” e “The song remains the same” da “Houses of the holy”; “Trampled under foot”, “In my time of dying” e “Kashmir” da “Physical graffiti”, “For your life” e “Nobody’s fault but mine” da “Presence”. 

Per questa grande occasione i quattro musicisti si preparono accuratamente con prove minuziose e con l’ausilio di ben 16 telecamere per riprendere tutti i momenti salienti dell’attesissima performance dei Led Zeppelin. E la sera del 10 dicembre i 20mila fortunati presenti nell’arena non rimasero delusi. La rock band per eccellenza offrì un’ottima prestazione: i quattro musicisti erano al meglio delle loro possibilità. Gli arrangiamenti furono simili ai brani originali e l’esecuzione fu senza dubbio all’altezza delle aspettative. Jimmy Page aveva recuperato completamente la sua maestria sulle sei corde. In tutti i brani ha offerto una lezione di chitarrismo blues di altissimo livello. I momenti migliori si possono ascoltare e vedere in “Since i’ve been loving you” , “Kashmir” e “Dazed and confused”. Il fondatore dei Led Zeppelin ha confermato di essere sempre uno dei chitarristi più influenti e significativi della storia del rock. Robert Plant ha dimostrato un’ottima presenza scenica sul palco e la sua voce (anche se più bassa rispetto ai tempi migliori) è apparsa potente, struggente e intensa soprattutto nei momenti più intimisti come “Stairway to heaven” e “No quarter”. John Paul Jones è sembrato il musicista più tecnicamente preparato della band. Durante il concerto ha dato ottima prova sia al basso che in quello senza tasti: sempre molto preciso e raffinato nel fraseggio e nel suono. Eccellente anche il suo lavoro alla tastiere in “No quarter”, “Since i’ve been loving you”, Kashmir” e “Stairway to heaven”. Jason Bonham che aveva il gravoso ruolo di sostituire le tuonanti percussioni del leggendario padre, ha svolto con notevole perizia tecnica anche le situazioni ritmiche più complesse. Il suo stile percussivo pur risentendo dell’infleunza delle figure ritmiche del padre, è apparso brillante, potente e raffinato allo stesso tempo. Anche la critica specializzata internazionale rimase totalmente soddisfatta dalla performance dei Led Zeppelin. 

Il 19 novembre del 2012 i tre musicisti decisero di pubblicare un doppio album più un dvd del concerto avvenuto cinque anni prima. Sia il cd musicale che il dvd ebbero un grande successo in tutto il mondo. Il doppio album si è aggiudicato cinque dischi di platino e otto dischi d’oro.

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