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“Profondo sud”. Un viaggio nella cultura del Dixie di Seba Pezzani
“Il parroco di Tours”, il perdente secondo Balzac
“Gobseck”, l’avaro secondo Balzac
“Gobseck”, ritratto affascinante di un usuraio, è un racconto di Balzac pubblicato nel 1830, universalmente considerato il suo primo capolavoro.
Balzac. “Il cugino Pons”. Recensione
“Il cugino Pons”, romanzo di Honoré De Balzac, è il suo ultimo capolavoro, apparso a puntate sulla rivista Le Constitutionnel nel 1847, e poi in volume. Assieme a “La cugina Bette” è parte delle "Scene di vita parigina" de “La Commedia umana”, sua monumentale opera sociologico-letteraria.
Libri. “Ilva Football Club”, intrecci di vita nel campo di calcio di Tamburi
TARANTO - L’Ilva, il più grande stabilimento siderurgico d'Europa ha fatto parlare di sè, da qualche anno a questa parte, per la crisi ambientale generata dall'inquinamento prodotto e per i problemi legati al futuro dei lavoratori dopo il sequestro da parte della magistratura e il commissariamento dello Stato.
Bookcity, al Mudec il cuore multietnico di Milano
Sabato 19 novembre alle ore 11 presso l’Auditorium del Mudec - Museo delle Culture si è svolto un importante evento nell’àmbito di Bookcity Milano 2016.
"Antigone, 25 anni di storia italiana visti da dietro le sbarre" di Susanna Marietti e Valerio Chiola
Milano, Bookcity: la poesia ci fa volare su una Milano accogliente e multietnica
Dacia Maraini: il sogno di una bambina felice
Ottant'anni, cara Dacia Maraini: complimenti per il traguardo! Una delle più grandi scrittrici italiane, conosciuta e stimata in tutto il mondo, amica di Pasolini e compagna per tanti anni di Alberto Moravia, sceneggiatrice e autrice di numerosi testi teatrali nonché di romanzi di grande successo, molto apprezzati dalla critica e dal pubblico, conquista una vetta prestigiosa e va avanti, com'è nel suo stile, dopo un'esistenza trascorsa a dispensare magia a piene mani, con un attività artistica poliedrica che investe ogni ambito della scrittura, compresa la poesia e il racconto, e che fa di lei uno degli intellettuali più completi del nostro asfittico panorama culturale.
Terremoto nelle Marche: Poggio Paradiso. Versi e versanti dei Monti Sibillini
Maria Fontana Cito, poetessa marchigiana nata a Camerino ed ex bibliotecaria della locale Università degli Studi
ROMA - In questo triste momento, l’autrice, che si trova nel Lazio, ci parla con le lacrime agli occhi della sua città Camerino nobile, bella e tranquilla e della sua antica università, che dal 1336 ha istruito ed istruisce migliaia di studenti. Vedere ora, per la seconda volta dopo il 1997, piangere pietredagli antichi muri le fa veramente male, come le fa male vedere i ragazzi, compresi i suoi figli, con il viso tra le mani piangere sul loro incerto e lontano futuro.
Improvvisamente, come un fiore tra le macerie, sbuca prepotente il suo libro: Poggio Paradiso. Versi e versanti dei Monti Sibillini . La poetessa, abbozzando un sorriso ci racconta del periodo della sua vita passato sui Monti Sibillini, dove le escursioni su quelle montagne rotonde e su quegli altipiani fioriti, l'hanno ispirata facendole scrivere poesie d'amore, di evanescente erotismo e di sentimento della natura, che portano tutte come titolo i nomi di quei luoghi..
Scosse
Si accende il pensiero
di scosse venute
dalle furie impetuose
di mostri*
abitanti in abissi
di terra infuocata,
che piombano addosso
facendo della vita
un ammasso
di polvere e pietre.
Si accende il pensiero
su file di gente
sperduta e isolata
con i visi raccolti
in palmo di mano
e sguardi profondi
di disperazione.
La belva ora tace.
Ha sbranato le prede,
sonnecchia,
ma può ritornare
soffiare….
e colpire di nuovo.
E’ rimasta una torre,
sono rimaste una chiesa
una casa sperduta
un palazzo crinato.
Continua la furia.
La città ora giace.
Sulle pietre c'è il sole
e di notte la luna.
Si continua a sperare
nella nuova avventura
di una vita di sogno
e non di dolore.
Maria Fontana Cito, 30 ottobre 2016 ore 7,40
*Ovviamente “mostri” è solo una metafora poetica; l’autrice è pienamente consapevole del fatto che l’instabilità della natura è aggravata dall’incuria dell’uomo.