Miss Italia. Europei di calcio: “Fiducia nella squadra e in Prandelli”

ROMA – Le ragazze di Miss Italia seguiranno in famiglia e con gli amici le partite della nazionale italiana agli europei di calcio, sono ottimiste, con qualche eccezione, sul cammino degli azzurri ed hanno piena fiducia in Cesare Prandelli.

Ma niente pronostici e soprattutto un appello affinché la squadra onori lo sport e porti in alto l’immagine del nostro Paese con una condotta ispirata al Fair Play. «L’Italia arriverà tra le prime quattro squadre e batterà la Spagna 2-1 – è convinta Stefania Bivone, la Miss in carica – perché siamo gente che al momento opportuno sa far emergere il proprio orgoglio».

Impegnata nel suo lavoro in Piemonte, Gloria Belliccchi, la Miss Italia emiliana, non potrà vedere la partita inaugurale  dell’Italia. «Incontrare la Spagna all’inizio – spiega – è un aspetto positivo perché gli azzurri saranno motivati, concentrati e grintosi, e non possono permettersi di partire al rallentatore come è avvenuto spesso in passato. Spagna, Germania e Inghilterra sono le mie favorite. Ho molta fiducia in Prandelli e nella squadra – aggiunge Miss Italia 1998 – La Nazionale deve farci dimenticare le recenti vicende che hanno scosso il nostro calcio, deludendo soprattutto i giovani. Ci aspettiamo un torneo condotto a testa alta».  

Scherza Sara Izzo, Miss Fair Play 2011, che ha appena superato con  ‘30 e lode’ l’esame di ‘Patologia integrata’ alla facoltà di Medicina: «Ma com’è possibile che agli europei non ci sia Totti? Mi consolo con De Rossi, che sostituirà alla grande Francesco!». Ma non è ottimista: ®speriamo di andare avanti il più possibile, ma tre sconfitte consecutive della nostra Nazionale non sono un buon segno. Seguiremo le partite tutti insieme, la famiglia e gli amici riuniti, come si fa a settembre con Miss Italia». Sara non scherza invece quando dice: «L’Italia deve fare bella figura come immagine, deve distinguersi con un gioco bello, pulito e onorare, quindi, lo sport e il fair play con un comportamento esemplare. Una figuraccia sotto questo aspetto non sarebbe tollerabile». 

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