Miss Italia, il valore sociale della bellezza

ROMA – Patrizia Mirigliani, nota imprenditrice, deus ex machina del concorso nazionale Miss Italia, in un momento di profonda crisi che rende la vita del paese di giorno in giorno più faticosa, ha sentito la necessità di difendere la bellezza come valore sociale, forma di arte che migliora la qualità dell’esistenza, veicolando formazione ed educazione. Argomenti intorno a cui personalità e studiosi hanno fatto il punto in un convegno presso la Camera dei Deputati dal titolo: “Miss Italia: il valore sociale della bellezza”.

Madrina Lucia Bosé, arrivata apposta dalla Spagna, inconfondibile nel suo blù dei capelli e dell’abito.

“In una società in cui bellezza è sinonimo di apparenza, è necessario riproporla in tutta la sua forza – ha sostenuto il Card. Gianfranco Ravasi, presidente del Consiglio Pontificio della Cultura, che ha inviato un messaggio ai presenti – perché è attraverso di essa che si giunge ad orizzonti più alti”

Tra i relatori la Senatrice Amati, Enrico Lucherini, Tiziana Luxardo, Giampiero Mughini, molte miss, anche delle scorse edizioni, nonché Alberto Adamo responsabile sportello antistalking.  Ed è proprio per sottolineare la capacità della bellezza di veicolare la tutela della dignità e del rispetto della donna, che nel convegno è stato presentato lo “Sportello antistalking”, un progetto dell’associazione utenti dei Servizi radio televisivi al quale Miss Italia ha aderito, diffondendolo alle migliaia di ragazze in concorso. L’iniziativa è mirata ad incrementare la conoscenza del fenomeno degli atti persecutori, supportata da uno “sportello di ascolto” che, oltre ad offrire gratuitamente consulenze legali e psicologiche, ha l’obiettivo di aiutare le vittime di uno stalker a liberarsi dall’ansia. C’è un indirizzo email e un  numero di telefono al quale rivolgersi.

Patrizia Mirigliani ha sostenuto, anche in riferimento alla rinuncia della Rai di seguire Miss Italia: “Oggi ci troviamo di fronte ad un ipocrita rifiuto di ciò che è legato all’identità della bellezza di questo nostro paese. Il concorso, specchio di un’Italia che cambia, rimarrà al suo posto per documentare il cammino della bellezza italiana lungo un percorso contraddistinto da situazioni sociali ed economiche davvero straordinarie. E soprattutto sosterrà le campagne sociali di soggetti che vogliono veicolare il loro messaggio attraverso il bello e il positivo”

Un bellissimo libro fotografico suggella il percorso di Miss Italia dal 1939 ad oggi,  patrimonio e storia del nostro costume. Malgrado le difficoltà, c’è da scommettere che il concorso avrà lunga vita, per dirla con Keats: “Bellezza e verità sono una cosa». | Questo è quanto sappiamo sulla terra | E questo è tutto che sapere importa”.

Condividi sui social

Articoli correlati