Il de bello liti. Ecco tutti i tipi da spiaggia. E tu quale sei?

ROMA – L’estate è al suo culmine e con essa la psicosi collettiva. Le spiagge si trasformano improvvisamente in giungle dove ci si trova a lottare per l’ultima razione di ghiacciolo e dove i bimbi si affrontano come spartani alla conquista dell’ultimo secchiello.

Per sopravvivere esiste una sola regola: (ri)conoscere il proprio nemico. Dopo averlo individuato e classificato non vi resterà che neutralizzarlo, infiltrandovi nella sua area protetta come un cavallo di troia con un libro, l’arma letale. Inchiodando il nemico alla conoscenza, si aprirà la strada al vostro paradiso, l’eden sarà finalmente salvo. 

Ecco, dunque, una guida pratica ai 10 tipi da spiaggia e ai loro punti deboli:

  • Il salutista e la sua degenerazione, lo sportivo: sono i primi a mettere piede in spiaggia, sveglia puntata alle 6:00, cartellino balneare timbrato alle 7:00, alla conquista dei posti migliori. Schierati in prima linea i salutisti sono una setta che combatte il nemico a colpi di tofu e di sensi di colpa: guarderanno con disgusto i vostri succosi panini tonno e pomodoro intrisi di olio e attenteranno alla vostra tranquillità con rumori molesti derivanti dall’attività fisica che finirà per ricordarvi che l’ultima volta che siete andati in palestra Marie Curie aveva appena vinto il premio Nobel. Come colpirli? “La decima Satira” (Giovenale). La politica della “mens sana in corpore sano” li inchioderà all’ombrellone impedendogli qualsiasi contatto diretto o indiretto con il prossimo. Colpire la vanità è sempre la migliore delle strategie.
  • L’architetto rappresenta le braccia del nemico. Ideatore del campo minato che siete costretti ad aggirare ogni giorno. La sua arma sono i castelli di sabbia e le buche “scherzosamente” camuffate che vi procureranno “divertentissime” fratture multiple. D’altra parte chi è che non ama passare l’estate con un arto a scelta ingessato? La soluzione? “La città perduta degli inca” (Bingham Hiram). Se la civiltà inca ha costruito il Machu Picchu, forse la sabbia non è la materia giusta per essere resi immortali dalla storia.
  • Il chiacchierone e la sua degenerazione, il gossipparo: in agguato dietro l’angolo, nascosto a pelo di sabbia nella trincea dell’architetto si trova la categoria più temuta di tutte. Armati di riviste di gossip e di un desiderio irrefrenabile di condivisione vi tortureranno di chiacchiere, prendendovi sulla stanchezza; ma se sarete pronti, prima di lasciarvi travolgere dal loro fiume di parole, potrete proporgli la lettura di “Cime Tempestose” (Emily Bronte). Il romanzo più sentimentalmente complicato di sempre, un labirinto complesso di intrighi e relazioni familiari che renderà i vostri drammi noiosi al limite dell’inverosimile.
  • Il coatto: cugino di primo grado del chiacchierone fa il suo ingresso in spiaggia con il mignolo alzato, dedito alla produzione di suoni e rumori incomprensibili e all’organizzazione di una mostra sui suoi organi interni dal titolo: “Masticazione della gomma: forme e metodi”. Sarà il nemico più difficile da affrontare perché rifugge la lettura come se fosse la malattia con il più alto tasso di mortalità al mondo. Sarete probabilmente costretti a legarlo alla sdraio, ma una volta iniziato “E mo’ te spiego Roma. La mia guida all’antica Roma” di Francesco Totti, una guida di importante interesse storico, non saranno più in grado di resistere.
  • Lo smartphone dipendente: la tecnologia è la sua droga. Esistono leggende che raccontano che si nutra di iphone ed insalata e che faccia l’amore in diretta instagram. Non guarda mai negli occhi ma riesce a leggere l’anima attraverso la cronologia whatsapp. Farmville è la sua casa e Trivia Crack la sua fonte di sapere. Una sola alternativa resta: macchiarsi la fedina penale, rubare lo smartphone e sostituirlo con “L’ hacker dello smartphone. Come ti spiano al telefono” (Meggiato Riccardo). Per vincere la guerra bisogna neutralizzare le risorse informatiche, Penelope Garcia docet.
  • L’after Boy lo riconoscerete subito: ha la pettinatura di Tony Manero e la pancia alcolica di Bud Spencer, il look discreto di Lady Gaga e la parlata biascicata di paperino, vittima della serata in discoteca della sera prima. Si presenta in spiaggia con l’asciugamano sulla spalla (lo zaino è andato perduto insieme alla memoria) e un Mojito carico di rum che sostiene “alle 11 di mattina scenne che è ‘na bellezza”; regalategli “Guerra e Pace” (Lev Tolstoj), a pagina due sarà sopraffatto dal sonno, il successo è garantito.
  • Il cartaro è segretamente un fan scatenato di Sailor Moon. Vive una vita di sofferenze e privazioni d’inverno, accumulando una frustrazione che libera solo l’estate lanciando carte in giro per il lido, al posto dei raggi di luna. Si affolla nei bar durante le ore di punta occupando i tavoli per costituire una piccola bisca alla luce del sole. E’ pronto a qualsiasi cosa pur di giocare “l’ultima partita”, tanto da incollarsi letteralmente alla sedia. Donne incinte e vecchine sono le sue acerrime nemiche: alcuni sostengono che passi l’inverno a pianificarne l’eliminazione. Dividerlo dalle carte, però, si   può: “Autobiografia di un baro” (Luca Canali) è la vita straordinaria di un compatriota con un finale di partita travolgente.
  • Il romantico, la vera piaga della società italiana. Annoia le spiagge con i suoi drammi da polpettone dell’800, tubando come se non ci fosse un domani. Riempie le sue giornate di passeggiate romantiche e serenate poco rap. Vive d’amore e divora poesie come se fossero Big Mac dopo mesi d’astinenza. E’ la vittima più facile da colpire: Neruda ha già fatto metà del lavoro con le sue “Poesie d’amore e di vita”.
  • Il lamentoso è il candidato più quotato per la realizzazione della colonna sonora della vostra estate. La sua incessante litania vi farà rimpiangere di non potervi trasformare in Ursula per privarlo della sua voce. Vive di drammi che è costretto a ricreare e reinventare per avere il portfolio necessario a sfangare i mesi estivi. Le sue lamentele sono dirette ad ogni aspetto della vita quotidiana dalle tasse ai drammi del battiscopa divorato dalle termiti. Per metterlo fuori gioco dovrete batterlo in astuzia, proponendogli: “Il Candido” (Voltaire), l’immedesimazione sarà totale, separarsi dal libro diventerà impossibile.
  • L’ipocondriaco, il nemico numero 1 delle vostre ferie. Abbonato a tutte le riviste di medicina e psicologia dall’anno 0 ad oggi, ha un solo scopo nella vita: rendere le sue fobie contagiose. La creazione di cloni a sua immagine e somiglianza avviene per gradi, ma da secoli ormai opera in tal senso per trasformare il mondo intero. Qualsiasi tipo di attività viene considerata pericolosa, anche il semplice atto di respirare. Sarà difficile avvicinarsi, perché un contatto potrebbe portare alla diffusione di germi. Pertanto l’unico consiglio è di diffondere la notizia di un infezione virale e poi farvi trovare immersi nella lettura del “Grande Dizionario delle malattie e della guarigione”, abbandonate per qualche istante il libro incustodito e senza che ve ne rendiate conto avrete vinto la guerra.

La spiaggia vi apparirà tranquilla e silenziosa. Sarete sotto l’ombrellone a gustarvi un cocktail con le persone che amate e la vita vi sembrerà migliore…finché non riconoscerete i sintomi che avete appena letto nei vostri cari e vi ricorderete che il nemico è sempre in agguato, fra di voi. Che tipi sono i vostri? Ma soprattutto…voi che tipo siete?

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