Viaggio nella Grecìa Salentina dove l’Oriente incontra l’Occidente. Arte, Cultura, Gastronomia e Territorio

Quarta tappa: Melpignanp, Soleto e la cappella Sistina dell’arte Bizantina

CORIGLIANO – A pochi chilometri da Melpignano ecco Corigliano d’Otranto con i suoi tre gioielli come dice il professore D’Urso, guida eccezionale. “Essi sono: la chiesa madre, l’arco Lucchetti con decorazioni e simbolismi religiosi e il castello de’ Monti del 1465”.  Davanti al castello definito ” il «più bel monumento di architettura militare e feudale del principio del Cinquecento in Terra d’Otranto”, l’impatto visivo è davvero maestoso e  richiama alla mente il classico concetto di “castello medievale”: quattro torrioni per ciascun angolo, attorniato da un grande fossato cui si accedeva un tempo per ponte levatoio. È a due piani e nel 1667 fu ampiamente arricchito di particolari barocchi tanto da renderlo uno dei più begli esempi di costruzioni barocche del Salento, grazie anche all’ottimo stato di conservazione che ne mantiene immutata l’eleganza originale. Da visitare anche il monastero Cenobio, risalente al IX secolo, che ospitava una scuola di lingua greca e di cultura bizantina. Lungo le vie del centro storico si leggono, sui portali delle case, iscrizioni latine: pillole di saggezza che ammoniscono il passante per la serie: “l’invidia danneggia prima di tutto chi la prova”. Da questa antica tradizione, ha preso spunto il sindaco Ada Fiore, docente di filosofia, che con alcuni volontari ha realizzato il parco di Sofia, un percorso divertente che inizia dalla Villa Comunale, appunto nel Parco di Sofia, dove si trovano alcune anfore (le capase salentine) perfettamente allineate in verticale dove sono state scritte frasi di celebri filosofi che inducono alla riflessione sui grandi temi filosofici: la tolleranza, l’amore, la morte, ecc. Si va da Kant a Shopenanhauer, da Socrate a Giulio Cesare Vanini, che nacque nel Salento, a Taurisano, nel 1585. Intorno a questi vasi, curati nel contenuti dai ragazzi del Liceo Capece di Maglie e nella dotazione tecnica dagli alunni dell’Istituto tecnico di Maglie, si sono già organizzati diversi eventi estivi, dando convegno ad esempio a tutti gli appassionati di filosofia, che dopo aver preso spunto da un tema a loro scelta, passeggiavano e discutevano in gruppi nel centro storico e poi convergevano in piazza (nell’agorà) per trarne le conclusioni. Se la cosa vi interessa  si può prenotare una visita guidata del centro storico con un filosofo ([email protected]).

 Restando nella Grecìa Salentina altro paese da vedere assolutamente è Soleto. Antichissimo centro messapico, importante sede vescovile al tempo degli imperatori orientali, capoluogo di contea durante il periodo medioevale, Soleto presenta un borgo antico d’impianto medioevale, caratterizzato da vie strettissime disposte ortogonalmente. Sulle viuzze del paese si affacciano palazzi barocchi, impreziositi da imponenti portali decorati a motivi floreali, e case gentilizie, elegantemente decorate, che risalgono al periodo del Rinascimento. Entrando da Porta San Vito, nel cuore del borgo, si viene rapiti dalla bellezza dei balconi decorati e le viuzze lastricate di chianche, la pietra dura di Soleto. Il gioiello incastonato tra queste vie è la Chiesta di Santo Stefano, voluta da Raimondo del Balzo Orsini sul finire del ‘400. All’interno vi sono numerosi dipinti bizantini risalenti a vari epoche con un doppio strato di pitture che vanno dal XIV al XV secolo in piena epoca bizantina. 

Una guida eccezionale è il professore Luigi Manni che ha scritto numerosi libri sulla storia di Soleto. Vi affascinerà illustrandovi i particolari degli affreschi, raccontandovi vizi e virtù dei suoi autori.

Accanto alla chiesa di Santa Maria Assunta si trova poi il monumento più importante di tutta Soleto: la cosiddetta Guglia di Raimondello. Si tratta di un grande campanile, ma senza campana ed eretto esclusivamente per scopi ornamentali, esempio di arte gotica nel Salento.

Da vedere anche i ricchi portali della Chiesa delle Anime e della Chiesa di San Nicola.

La chiesa madre è dominata dal bellissimo campanile, un ricamo di pietra. La guglia dei Del Balzo Orsini, considerata una manifestazione di gloria e potere, è circondata da una leggenda: si racconta che per averla così bella, il principe fece un patto con i diavoli che la  costruirono in una notte sola. Una leggenda che avvolge ancora oggi di un’aura misteriosa Soleto, nota anche perché diede i natali al grande alchimista Tafuri.

Imperdibile una tappa golosa da Zonzi, una delle prime trattorie tipiche del Salento, famosa per le sue crocchette di patate dalla forma allungata e un aperitivo nel bar Orsini poco fuori il centro storico.

 Poco distante da Soleto, c’è quella che viene definita la cappella Sistina dell’arte bizantina. Oggi anno arrivano studiosi da tutto il mondo per ammirarne gli affreschi e soprattutto le iscrizioni. “Non è la cripta più antica”, spiega il professore Emanuele Pasca, che con l’associazione Carpiniana garantisce le visite guidate. “Ma è di sicuro l’unica al mondo dove ci sono le iscrizioni con le date più antiche: si parte dal IX secolo”.

Un viaggio nel Salento  vi consiglio di farlo  almeno una volta nella vostra vita per immergervi in un’atmosfera magica sospesa tra Medioevo e Oriente. Un viaggio che vi rimarrà nel cuore,scandito dai sapori, dai profumi e dai colori del paesaggio che puntando al recupero e alla riscoperta dei caratteri più salenti dell’identità mediterranea di questi luoghi vi consentirà di conoscere alcuni aspetti salienti della cultura locale: le  stradine dei centri storici, le piazze, i maestosi  palazzi, la storia impressa su torri, castelli, masserie e monumenti megalitici, le tipiche case a corte, dove il tempo sembra essersi fermato,  l’ombra proiettata dal barocco sulle principali chiese, i panni stesi ad asciugare di fronte all’uscio di casa, gli artigiani che lavorano la pietra leccese, la cartapesta e la terracotta; le sagre, la pizzica e l’eccellente gastronomia.

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