A Palazzo Benucci candidatura all’Unesco della Cultura del tartufo a patrimonio immateriale dell’umanità

Presenti Michele Boscagli, presidente dell’Associazione nazionale città del Tartufo-Anct e i sindaci delle città del tartufo

L’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct) ha promosso l’importante evento che si è svolto a Roma, a palazzo Benucci il 26 ottobre 2016 per sostenere il processo di candidatura all’Unesco della ‘Cultura del tartufo a patrimonio immateriale dell’umanità’.Il tartufo che  con il suo sistema di valori e di saperi  riesce a legare e unire l’Italia e si fa custode e simbolo di un patrimonio antico da tramandare e valorizzare.

 Sarà il  Ministero dei Beni culturali e Turismo. a designare, con l’annuncio dopo il 31 marzo 2017, della candidata italiana per il prestigioso traguardo Unesco  La richiesta di candidatura per la cultura del tartufo a cui si lavora da quattro anni  è attualmente al vaglio del Ministero assieme all’altra aspirante alla candidatura, il merletto italiano.

All’evento  hanno  partecipato rappresentanti delle istituzioni e della diplomazia, tra cui l’onorevole Rosy Bindi, Daniele Mancini, ambasciatore italiano alla Santa Sede, e Amr Helmy, ambasciatore egiziano in Italia, e personaggi della cultura, dello spettacolo e della moda come Marco Columbro, Marina Ripa di Meana e Anna Fendi.

All’evento,erano  inoltre alcuni dei 53 membri dell’associazione provenienti da 13 regioni italiane. Erano presenti infatti i Comuni di Alba (Cn), Norcia (Pg), Pietralunga (Pg), Valtopina (Pg), Fabro (Tr), Ascrea (Ri), Bondeno (Fe), San Pietro Avellana (Is) e San Giovanni d’Asso (Si). Notevole anche l’interesse e la presenza della stampa con giornalisti di calibro nazionale.

“Dopo quello che abbiamo promosso a Torino con la collaborazione della Regione Piemonte – ha spiegato Boscagli –, questo è sicuramente un evento fondamentale per il nostro percorso di candidatura. Stiamo cercando di focalizzare in varie parti d’Italia l’attenzione su questa domanda che ci auspichiamo possa essere portata all’Unesco a Parigi. Stiamo facendo di tutto per promuovere il nostro impegno che si protrae da quattro anni e che speriamo presto veda finalmente un traguardo. Il prodotto tartufo è conosciuto per i suoi aspetti gastronomici ma con questa richiesta di candidatura il pregiato fungo si lega non solo alla tavola ma anche alla cultura, quindi a conoscenze, saperi e tradizioni alla base del rapporto uomo, cane e ambiente che si tramandano di padre in figlio, da generazioni, attraverso una tradizione orale”.

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