Alla scoperta dell’Aligoté, l’altro vino bianco di Borgogna

Il secondo vitigno a bacca bianca più piantato in Borgogna dopo il famoso Chardonnay è l’Aligoté, che ha avuto a lungo una cattiva fama per la produzione di vini piuttosto acidi. In realtà, tutto ciò di cui c’è bisogno per produrre buon vino con quest’uva sono un buon vignaiolo e un controllo al ribasso delle rese della vite per far emergere la sua vera natura.

Così si possono avere delle fantastiche sorprese.

L’Aligoté è un antico vitigno della Borgogna che prende nomi diversi a seconda della sotto-regione in cui viene coltivato e viene utilizzato principalmente nelle denominazioni Bourgogne-Aligoté, Bouzeron e Crémant-de-Bourgogne. L’Aligoté è un vitigno a bacca bianca semi-fine, abbastanza produttivo, che dà vini bianchi chiari, acidi, freschi e leggeri. La leggenda narra che fu un membro del clero di nome Kir che diede fama a quest’uva utilizzando questo vino bianco nell’elaborazione del liquore Crème de Cassis e mescolandolo con lo Champagne per preparare quello che oggi è un aperitivo molto popolare, il Kir Royal. L’Aligoté viene coltivato su oltre 1.600 ettari di vigne in Borgogna, ma ha trovato fama anche oltre oceano. Viene infatti coltivato anche in California ed in Cile, arrivando a coprire oltre 20.000 ettari in tutto il mondo.

Questo vitigno è stato a lungo messo da parte ma ora si sta progressivamente riguadagnando la reputazione che merita presso i consumatori e tra i viticoltori, che hanno rivisto il loro modo di lavorarlo. Una nuova generazione di viticoltori ha capito che, quando viene associato ad un terroir adatto, il vitigno Aligoté può rivelare tutta la sua magia. Il terroir è l’essenza che permette all’uva di esprimere la sua vera identità ed i risultati possono essere notevoli e variegati, grazie all’eccellente capacità di adattamento dell’uva, che in ogni caso predilige suoli calcarei composti da un impasto di marne ed argilla.

Il 2021 è stata un’annata molto difficile per i viticoltori di Borgogna a causa di eventi metereologici estremi che hanno ridotto di molto il raccolto, mentre per quanto riguarda la qualità è ancora difficile fare previsioni. Ma per coloro che non conoscono il vino Aligoté, l’ideale è provarlo nella sua veste 2019 e 2020, entrambe eccellenti annate disponibili online presso l’enoteca specializzata Svino. I vini Bouzeron Vieilles Vignes Bourgogne ed Aligoté Alligotay del Domaine Jerome Galeyrand che si trovano nell’ampio catalogo proposto sono un eccellente introduzione alle tante intriganti sfaccettature di questo vino francese a lungo sconosciuto ma che oggi sta salendo alla ribalta.

Il vino Bourgogne Aligoté ha un colore giallo intenso, leggermente dorato. Al naso rivela aromi sublimi di mela, pera, fiori bianchi ed agrumi, intrecciati con note fini di frutta secca come la nocciola. Al palato, la tavolozza aromatica si dispiega ulteriormente su una cornice piena di freschezza e acidità, con note piuttosto iodate. Possono entrare in gioco anche note minerali ed erbacee. 

Questo vino è il compagno ideale delle carni bianche, ad esempio il pollame marinato agli agrumi, può accompagnare anche formaggi di capra, prosciutto crudo e le lumache. È eccellente anche per un aperitivo tra amici o per accompagnare piatti di mare come ostriche, pesce e frutti di mare che si sposano a meraviglia con questo vino dalle delicate note saline. La temperatura di servizio deve oscillare tra gli 11 ei 12°C per apprezzarne al meglio tutti gli aromi e la delicatezza.

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