In noi è la visione dell’essere
la follia…
Le fragili ragioni del cuore
un mondo perduto in silenzi
in lacrime nell’indifferenza.
Sento la tua voce
tra le foglie del melo
son piene di sapore
calore…racchiudono
sospiri da tanto trattenuti.
C’è una finestra
nell’anima mia
m’affaccio per stupirmi
nell’infinito rosso
d’un tramonto
che non esiste…..
Ricordo quella luna incantata
e il dolce languore di una confidenza
bisbigliata nel confessionale del cuore.
Quando un giorno sentiremo cantare le onde del mare.
Vedremo nella sua profondità le storie di vita di chi lo ha attraversato.
Mi sembra di udire
la voce di Asmodeo
sbarazzati vita
della tua umanità
che rinascano gli uomini
e riprendano i giochi
del piacere,del desiderio.
L’origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica.
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