Io non temo

 

Ho sentito l’acciaio fremere all’odore acre

Del sangue mio, tuo, suo, nostro

Mai Loro.

Ho visto elmetti come parafanghi sul viso

Per coprire gli occhi dalle nostre grida

E urla e strazi e lacrime innocenti-

 

Non ha mai spremuto tante lacrime un’idea.

Ho sentito lo schiocco sordo di femori spezzati

E crani strusciare umidi sull’asfalto

E l’anima presa a calci dalla paura

Ma non fugge-

È più forte di Voi.

Ho visto donne ragazze nonne

Pestate- stipate- massacrate- 

come sacchi di carne macellata.

Ho nuotato nell’odore denso di sudore e vita e

preghiere e cori e manifesti e 

Giovani avanti

Qui non si molla!

Ma, Voi

Imperatori di regni del nulla di fumo e vento

Ricordate

Io non temo 

Un manganello, un ordine, una stanza fredda

Il calcio del fucile che mi spacca il labbro e

Le minacce di avvoltoi decerebrati e servi

Subdoli e viscidi 

di un Moloch malato. 

Io no temo

Sfratti botte schegge di furia 

Sul mio viso.

Io soffro e

Piango e 

Tremo e

Piango ma

Io non temo.

Io non desisto.

Io sarò qui, fino a che l’ultima sacra goccia di libertà

Non sarà spremuta col filo spinato dal mio

Corpo livido e pesto e nero.

Io non temo 

 Voi

Branchi di flaccidi burocrati erotomani

Pervertiti feticisti del denaro

In smoking Prada e Bmw

Egoisti come solo carogne randagie

Possono essere e

Servi dei servi dei servi e

Anime marce e putrefatte

Solo al vostro passaggio impettito

L’odore è nausea e vomito.

Io non temo

Perché io morirò 

Una volta sola.

 voi invece

siete già morti.

 

 

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