XXIV Liri Blues Festival . 29 giugno – 3 luglio, concerti gratuiti

LIRI (FROSINONE) – Liri Blues è sicuramente uno dei più importanti festival di blues in Italia,forse il più autentico ed identitario.Da mercoledi 29 giugno fino a domenica 3 luglio, Isola del Liri in provincia di Frosinone, gemellata con New Orelans, diventa l’isola del blues con la presenza dei più grandi nomi del blues internazionale.

Il festival è organizzato dall’Associazione Duke Bird con il sostegno del Comune di Isola del Liri e della Provincia di Frosinone si svolgerà nel tradizionale spazio di Piazza De’ Boncompagni. Cinque serate di grande  di grande musica  tutte ad ingresso gratuito.Il programma 2011,presenterà: Eric Bibb, Jonas Blues Band, Black Friday, Albert Lee & Hogan’S Herpes, Sonny Ladreth, Bettye Lavette, Colosseum.

Liri Blues aprirà mercoledi 29 giugno con il concerto di Eric Bibb quartet. Eric Bibb fa parte della nuova generazione di bluesman che calcano i palchi di tutto il mondo contribuendo a unire innovazione e tradizione, vecchio e nuovo, dando linfa vitale a un genere che spesso si tende ad associare a pochi grandi musicisti, ma che invece è in continuo fermento,ha una storia simile ad altri leggendari musicisti e fra le parentele di famiglia,  c’è il celeberrimo zio pianista e compositore John Aaron Lewis membro del Modern Jazz Quartet, che al mondo del jazz hanno dato un contributo altissimo evolvendo a livelli straordinari la musica afro-americana..  Eric Bibb, già vincitore del DownBeat Critics Poll per la categoria “Blues Album” con l’ultimo “Booker’s Guitar” si è aggiudicato anche la palma di “Miglior disco dell’anno per la Black Music” assegnatagli dalla rivista italiana Jam Booker’s Guitar, uscito nel 2010 per la Telarc, prende spunto dal ritrovamento di una chitarra Resophonic National steel-body degli anni Trenta che era appartenuta alla leggenda del blues del Delta Booker White – un vecchio cugino di B.B. King. E la canzone che gli dà il titolo, in parte parlata e in parte cantata, è stata registrata in Inghilterra da Bibb proprio con la chitarra di White. Le altre tracce, per quanto incise nel campagnolo Ohio con le chitarre dello stesso Eric, sembrano sortire dalla stessa fonte.

Una volta scritta questa canzone, volevo documentare la mia connessione con la tradizione blues del Delta, dice Bibb. Volevo davvero mettermi nella posizione dei miei eroi, ma in un contesto contemporaneo, e creare canzoni che avrebbero potuto far parte del loro repertorio e derivare dalle loro stesse esperienze.Una performance di Eric Bibb è sempre un’esperienza che arricchisce, sia dal punto di vista musicale che da quello spirituale. Offrendo un folk blues infuso con abile destrezza e realizzato con grazia, Eric non ha problemi nel mettere insieme uno stile tradizionale americano rootsy, con una sottile sensibilità contemporanea. Come ha ben scritto un critico: Il canto di Eric e la versatilità della sua chitarra fondono una tale varietà di generi da farne un nuovo blues mondiale. E un altro: Eric ha una grande voce, è un performer eccellente e ha una notevole conoscenza delle radici della sua musica.

Per quattro decenni, il cantautore e chitarrista Eric Bibb ha girato tutto il mondo, affascinando il pubblico con la sua musica immersa nella tradizione del blues americano, arricchita da sonorità folk e gospel, e con i suoi testi intensi che parlano dell’infinita complessità dell’esperienza umana. Questa nuova registrazione di Bibb, “Troubadour Live”, cattura tutto il fascino e la carica emotiva di una sua performance dal vivo. «Dopo molti album in studio ambizioso, volevo davvero documentare e condividere con un pubblico più vasto quello che faccio sul palco» spiega Bibb. «Nonostante il mio intenso programma di tournée degli ultimi due anni, per questa registrazione ho avuto l’opportunità di coinvolgere alcuni musicisti con cui mi piace molto lavorare sia dal vivo che in studio». Tra questi musicisti c’è il chitarrista svedese Staffan Astner, che ha registrato e suonato dal vivo con un’incredibile schiera di artisti (tra cui Ray Charles, Ian Hunter, Celine Dion, Kim Richey e Roxette). In alcuni momenti ad Astner e Bibb si affiancano poi Glen Scott, Andre De Lange e Paris Renita, il trio gospel conosciuto come Psalm4. Nel corso degli anni, Bibb ha lavorato con questi tre cantanti sia individualmente che come gruppo. «Ricordando come abbiamo lavorato bene insieme in passato, ho chiesto loro di unirsi a me per alcuni dei brani in questa performance» spiega Bibb «E’ stato un bel modo per rincontrare alcuni vecchi amici». Il risultato di questa registrazione dal vivo è un disco energico, immediato e al tempo stesso delicatamente intimo. Con “Troubadour Live”, Bibb si conferma, a tutti gli effetti, un trovatore dei nostri giorni ed allo stesso tempo erede di Lead Belly, Woody Guthrie, Odetta e innumerevoli altre grandi voci dello scorso secolo.

Aprirà la serata la Jonas Blues Band.

Giovedì 30 giugno,Black Friday e a segiure Albert Lee & Hogan’S Herpes. Scaturito dall’incontro tra Adriano Viterbini (chitarrista e cantante dei Bud Spencer Blues Explosion) e da Luca Sapio (cantante degli Accelerators e dei Quintorigo), il progetto Black Friday riprende e rinnova l’impatto emotivo del blues più puro e autentico coniugandolo con personalità e con l’attitudine e l’energia dei nostri giorni, i Black Friday suonano blues per tempi difficili, in maniera tanto spericolata quanto rigorosa. Albert Lee & Hogan’S Heroes.Naturalizzato americano ma inglese di nascita, la carriera di questo bravissimo chitarrista inizia nei tardi sessanta con gli “Head, Hands & Feet.
Poco dopo entra a far parte dei Thunderbirds (una delle migliori R&B band d’Albione del tempo), per poi suonare con vari musicisti, fino a diventare nel 1976 un componente della Joe Cocker’s Band. Il travagliato debutto solista, dopo aver suonato per Emmylou Harris, Jackson Browne e anche Eric Clapton, avviene nel 1979 con “Hiding”, proprio per l’etichetta di Cocker. Da allora, pur proseguendo la sua carriera di apprezzato sessionman con nomi importanti come Bill Wyman, Gary Brooker dei “Procul Harum”, George Fame ed altri, Albert Lee ha continuato, soprattutto negli anni ’80 con dischi come “Speechless” e “Gagged But Not Bound” e con la sua carriera di “country blues man”, ripresa con gran continuità proprio in questi anni.

Venerdi 1 luglio ,Sonny Ladreth.Sonny Landreth nasce il 1 febbraio 1951 a Canton, Massachussetts; si trasferisce giovanissimo con la famiglia a Lafayette, in Louisiana. Dopo avere imparato a suonare la tromba, decide di dedicarsi alla chitarra. I suoi maestri ispiratori sono Scotty Moore (il chitarrista di Elvis Presley), Chet Atkins e i Ventures. Dopo aver debuttato professionalmente negli anni Settanta nella band del fisarmonicista Clifton Chenier (dove per anni è stato l’unico bianco), Landreth decide di continuare in proprio incidendo due album per l’etichetta californiana Blues Unlimited, Specialmente il secondo gli consente di farsi notare presso gli esecutivi di alcune etichette discografiche di Nashville, e lì viene ingaggiato come chitarrista da John Hiatt. In tempi più recenti collabora con il pianista Allen Toussaint e con Mark Knopfler, entrambi ospiti in alcuni brani di SOUTH OF 1-10). OUTWARD BOUND e SOUTH OF 1-10 sono album nei quali Landreth trascina l’ascoltatore nei paesaggi, nei suoni, nei sapori e nei profumi della Louisiana sud-occidentale. In LEWEE TOWN, del 2000, Landreth si fa aiutare da uno stuolo di ospiti di tutto riguardo come John Hiatt, Bonnie Raitt, Herb Pedersen, Jennifer Warnes, Stephen Bruton e Michael Doucet. Seguono altri lavori: THE ROAD WE’RE ON (2003), il disco dal vivo GRANT STREET (2005), SONNY LAUDRETH – LIVE AT JAZZ FEST 2007 (2007) e il disco più recente, FROM THE REACH, pubblicato nel 2008. ‘Se c’è qualcuno in grado di far suonare una chitarra con le medesime vibrazioni, intensità e struggimento che può produrre una voce umana questo à Sonny Landreth

Sabato 2  luglio è la volta di.Bettye Lavette, una delle migliori vocalist di blues e soul viventi, per molti esperti la migliore in assoluto ora che altre regine della black music hanno smesso o intrapreso sentieri diversi dal classico Sixties Soul. Il suo primo hit “My Man, He’s a Lovin Man” risale al 1962 (cantato da una Bettye sedicenne) e la striscia di successi che l’hanno seguito (“Let Me Down Easy”, “Only Your Love Can Save Me”, “He Made a Woman Out of Me”) hanno fatto della Lavette quello che si dice un “perennial cult favourite” del circuito Nothern Soul in Inghilterra, anche per il fatto di aver inciso sia per la Atlantic che per la Motown incarnando una sorta di mediazione tra queste due scuole di pensiero della black music. Molti dei suoi successi degli anni Sessanta sono stati ristampati recentemente proprio per il grande interesse riscosso dalla soul music negli ultimi anni. Grande voce, se proprio deve scegliere tra gli stili della vocalità “black”, probabilmente sceglie il versante più verace e “deep” targato Atlantic; ne è esempio la toccante “Your Turn to Cry”. A differenza di molte glorie della soul music Bettye è un’artista che fa concerti, si, ma registra anche dischi e che dischi! L’ultimo “A Woman Like Me” si è guadagnato quattro stelle sulle selettive valutazioni di Music Guide con annessa recensione entusiasta. Il disco è prodotto da Dennis Walker, il songwriter e produttore che sta dietro il successo di Robert Cray. Bettye Lavette si è aggiudicata il premio “Best Come Back Blues Artist Award 2004” per l’album “A Woman Like Me”. A selezionarla è stata la Blues Foundation che elargisce onorificenze agli artisti e musicisti blues attraverso gli annuali Memphis WC Handy Blues Awards – i più importanti riconoscimenti per gli artisti e musicisti blues nell’industria della musica. Battye è stata anche nominata in tre altre categorie – Soul Blues Female Artists of the Year – Soul Blues Album of the Year – e Traditional Blues Female Artists of the Year. In una votazione on line per About.com è stata votata vincitrice in tutte e quattro le categorie. Il quotidiano di Detroit “Detroit News” la definisce “un pezzo di storia dell’R&B”.

Grande chiusura domenica 3 luglio con i Colosseum. I grandi Colosseum tornano a calcare la scena italiana in formazione originale, con la tecnica strumentale e la voce possente di Chris Farlowe. La band che ha cavalcato la tigre del blues contaminata a più riprese dal Jazz e piccole speziature di Hard. COLOSSEUM, 1968,  il batterista Jon Hiseman, il bassista Tony Reeves e il sassofonista Dick Heckstall-Smith, provenienti dai Bluesbreakers di John Mayall, il tastierista Dave Greenslade e il chitarrista e vocalist James Litherland. Blues, jazz e spunti progressivi sono caratteristici dei loro primi album, Those Who Are About to Die Salute You e lo splendido Valentyne Suite. Nel secondo, in particolare, è presente l’omonima suite che diviene un modello per le progressive band. Nel 1970 Reeves e Litherland vengono sostituiti, rispettivamente, da Mark Clarke e Dave “Clem” Clempson dei Bakerloo. Al gruppo, inoltre, si aggiunge Chris Farlowe, vocalist con diversi hit solistici all’attivo. Nascono così l’ottimo Daughter of Time e le lunghe improvvisazioni di Colosseum Live. Alla fine del 1971, però, la band si scioglie. Greenslade fonda un quartetto progressive chiamato con il suo cognome; Farlowe entra negli Atomic Rooster; Clempson e Heckstall-Smith vagabondano. Da parte loro Clarke e Hiseman si dedicano all’hard rock con i Tempest, formati insieme al vocalist blues Paul Williams (Juicy Lucy) e al chitarrista Allan Holdsworth, poi sostituito dall’ex Patto Ollie Halsall. Nel 1975 il pirotecnico Hiseman vara i Colosseum II, spettacolare gruppo di rock-jazz in cui suonano anche Gary Moore, Don Airey e Neil Murray. In seguito Hiseman lavora soprattutto in campi jazzistici. Negli anni novanta i Colosseum di Daughter of Time si riuniscono per Colosseum Lives: Reunion Concerts’ 94 e per un nuovo disco in studio, Breads and Circuses (1998). Purtroppo la band oggi non comprende più Dick Heckstall Smith scomparso lo scorso Natale, il Liri Blues ha avuto il piacere e l’onore di averlo ospite anni fa, ma va detto che Barbara Thompson; compagna nella vita di Jon Hiseman e attuale sassofonista della band, si può definire una sostituta più che degna.

LIRI BLUES FESTIVAL 2011
ISOLA DEL LIRI(FR)
(Piazza De’ Boncompagni)
programma
INGRESSO GRATUITO A TUTTI I CONCERTI

mercoledì  29 giugno ore 22.0
JONAS BLUES band
ERIC BIBB quartet

giovedì 30 giugno ore 22.00
BLACK FRIDAY
ALBERT LEE & HOGAN’S HEROES
venerdi 1 luglio ore 22,00
SONNY LANDRETH trio
sabato 2 luglio ore 22,00
BETTYE LAVETTE
domenica 3 luglio ore 22.00
COLOSSEUM

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