Chi era Whitney Houston? Stavolta la campana suona per lei. Le ultime immagini

LOS ANGELES – Non ci sarebbe traccia di droghe illegali nella stanza del Beverly Hilton Hotel di Los Angeles dove è stata trovata morta Whitney Houston. Il sito TMZ.com, famoso per i suoi scoop a cominciare dall’annuncio della morte di Michael Jackson, riporta in esclusiva dettagli della tragica scomparsa della cantante: sarebbe stata trovata annegata nella vasca da bagno per cause ancora da stabilire.

Nella stanza sarebbero state trovate pillole e ricette di medicinali. Non ci sono invece tracce evidenti che abbia bevuto alcol nella camera d’albergo. Sarà l’autopsia a stabilire se è morta per affogamento o altre cause. Figlia d’arte, una bellezza mozzafiato e grande talento, Whitney Houston, si è spenta a 48 anni: da tempo lottava con alcol e droghe. La sua ultima esibizione risale a giovedì scorso, in una serata di prova dei Grammy Awards, il più grande evento musicale americano. Ad agosto sarebbe uscito in tutti gli Usa un nuovo film, ‘Sparkle’ con la cantante nel ruolo di protagonista

Whitney Elizabeth Houston (Newark, 9 agosto 1963 – Beverly Hills, 11 febbraio 2012) è una icona della musica leggera,  chiamata semplicemente “The Voice”, soprannome datole dalla giornalista Oprah Winfrey,   per le caratteristiche uniche della voce. Detiene  il primo posto nella classifica degli artisti di colore di maggior successo, insieme a Michael Jackson. Nel 2008 il Guinness dei Primati ha dichiarato Whitney l’artista più premiata e popolare al mondo. Ha guadagnato 6 Grammy Awards e detiene il record per numero di American Music Awards, avendone ricevuti 22 in tutto. Whitney Houston è stata inserita alla 34a posizione nella lista dei 100 cantanti più grandi di tutti i tempi della rivista Rolling Stone.

Alla fine degli anni novanta il declino, dovuto a durissime vicende personali e cause legali contro l’ex marito Bobby Brown, tossicodipendente.  La sua donna con la falce è arrivata con la  droga:le foto scattate nella villa di Atlanta, che mostravano il lavandino del suo bagno disseminato di siringhe e polvere bianca, destano sconcerto. Sotto l’effetto della droga Whitney Houston diventava violenta e preda dell’ira:  sua figlia Bobbi Kristina, allora tredicenne,  ne era terrorizzata. Le difficoltà della star divennero pubbliche nel 2000, quando una piccola quantità di marijuana venne trovata alle Hawaii nel bagaglio della coppia Houston-Brown. Andò sempre peggio. In un’intervista l’anno successivo Whitney Houston spiegava di far uso regolare di sostanze stupefacenti.  Whitney rivelò che suo marito la picchiava e venne ricoverata per un breve periodo; minacciò la separazione, ma poi i due si riconciliarono. Dopo l’annuncio del divorzio arrivò la riabilitazione professionale e l’annuncio di un nuovo album: “I Look to You”, che uscì tre anni dopo, il 31 agosto del 2009, scalando subito le classifiche mondiali.
Nel febbraio del 2012 si è convertita all’Islam. Il senso di questa affiliazione non è dato comprendere perché non conosciamo i risvolti della sua vita, sicuramente indica un desiderio religioso di appartenenza.  La precoce scomparsa era attesa. La sua vita calza lo steriotipo divismo-droga-alcol: uno psicanalista, studiando il minimo comune denominatore di molti personaggi simili,  potrebbe scrivere un trattato su questo “tipo psicologico”.  Non é accaduto ieri che ci abbiano lasciati Michael Jackson ed Amy Whinehouse?  Ogni volta è come se dovessimo chiederci per chi sta suonando la campana. E sono solo alcuni tra gli artisti maledetti che  il successo non salva, che sia anzi la loro malattia, in certi casi,  una controindicazione da studiare?

 

Le ultime immagini di Whitney

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