Making Movies, i Dire Straits nella leggenda

Nel 1980 il gruppo di Mark Knopfler pubblica il disco del successo internazionale

Una volta che impari il fingerpicking sulla chitarra acustica, cambia il modo in cui suoni la chitarra elettrica. Così ho iniziato a suonare la Stratocaster  in modo meno distorto differenziandomi dai molti chitarristi che suonano heavy tutto il tempo” (Mark Knopfler)

Prologo

Con “Making Movies” il gruppo inglese dei Dire Straits si impone definitivamente a livello mondiale come una delle realtà più interessanti e innovative nate dalla scena “new wave” insieme ai Police. In un periodo storico (fine anni ’70) in cui il punk aveva messo in crisi via i gruppi di progressive come Yes, King Crimson, Van Der Graaf, Gentle Giant ed E, L & P, i Dire Straits pian piano mettono in chiaro il loro discorso musicale. Dopo due album pregevoli, “Making Movies”, pubblicato il 17 ottobre del 1980, vede la definitiva maturazione stilistica e musicale della band. Ma non fu affatto facile per i Dire Straits raggiungere la popolarità.

Mark Knopfler, è una rock-star atipica, di carattere schivo e riservato, non ha mai interessato riviste scandalistiche per comportamenti eccessivi ed eccentrici. Prima di raggiungere il successo internazionale con i Dire Straits, fece il giornalista e poi si laureò in Letteratura inglese. Iniziò a suonare da autodidatta la chitarra intorno ai 14 anni. I suoi punti di riferimento erano Albert King, Chet Atkins, Jimi Hendrix e Bob Dylan. Nel 1973 si trasferì a Londra dove lavorò come assistente sociale. Insieme al fratello David decise di abbandonare la sua professione per dedicarsi a tempo pieno alla musica. Fu un periodo molto difficile Per Mark Knopfler. La scena musicale londinese allora (1976-1977) era dominata dal punk e dalla new wave. Il chitarrista era invece interessato ad una musica completamente diverse: un rock-blues con venature folk. In quegli anni, Mark scrisse numerose canzoni; tuttavia, essendo timido e poco fiducioso nelle proprie capacità di compositore, era restio a eseguirle in pubblico, preferendo limitarsi a suonare pezzi altrui oppure interpretare cover di brani famosi. Una prima svolta ebbe luogo nell’aprile del 1977, allorché il fratello David gli presentò John Illsley, un amico che studiava sociologia e lavorava in un negozio di dischi; Illsley fu chiamato a sostituire per un concerto il bassista dei Café Racers, che era malato. A seguito di tale episodio, John e i fratelli Knopfler decisero di costituire una nuova band: dopo aver iniziato a condividere un appartamento a Deptford, si dedicarono a provare insieme i brani composti da Mark. Il progetto si concretizzò quando si unì a loro il batterista Pick Withers, già socio di Mark Knopfler nei Brewers Droop, noto per aver fatto parte degli Spring e dei Primitives. La line-up della band era pronta. I primi due album furono di “rodaggio” per Mark Knopfler, musicista raffinato e colto che voleva a tutti i costi distinguersi dal resto dei concorrenti dell’epoca. Per ottenere i suoi obiettivi in fatto di sound e composizioni, il chitarrista dovette prendere decisioni personali molto dolorose. Per il terzo album molte erano le novità e i cambiamenti. 

La svolta di Making Movies

Il rinnovato approccio stilistico di Mark Knopfler vide le influenze jazz, blues, country e folk, che caratterizzavano la musica dei Dire Straits fin dagli esordi, iniziare a convivere con arrangiamenti rock più elaborati e brani mediamente più lunghi; furono inoltre introdotte le tastiere (assenti nei primi due album), suonate nella circostanza da Roy Bittan della E Street Band di Bruce Springsteen.

Anche le tematiche delle canzoni subirono un’evoluzione: i testi si fecero più ricercati, poetici e connotati da una forte impronta narrativa, alla stregua di brevi romanzi in musica. Uno degli esempi più significativi in questo senso è costituito da “Tunnel of Love”, la traccia di apertura dell’album, nota anche per un lungo assolo di chitarra particolarmente evocativo. Tra i brani più rappresentativi del disco si annoverano inoltre “Skateaway”, “Hand in Hand” e “Solid Rock”, che divenne una presenza irrinunciabile nei concerti della band. La canzone più celebre dell’album è tuttavia “Romeo and Juliet”, un pezzo sull’amore perduto o non corrisposto che ha suscitato l’ammirazione di numerosi musicisti e cantautori.

Making Movies segnò la separazione artistica tra i due fratelli Knopfler: David, trovandosi in disaccordo con il resto del gruppo circa alcune parti di chitarra, lasciò il progetto durante le sessioni di registrazione e decise di proseguire la carriera come solista. In previsione dell’On Location World Tour (1980-1981), nel corso del quale i Dire Straits visitarono per la prima volta l’Australia e la Nuova Zelanda, David Knopfler fu rimpiazzato dal chitarrista anglo-californiano Hal Lindes, che entrò a far parte della band insieme al raffinato tastierista Alan Clark.  La tournée si chiuse il 6 luglio 1981 a Lussemburgo dopo 115 spettacoli. Il successo dell’album fu immediato e travolgente che superò le otto milioni di copie in tutto il mondo. Anche in Italia “Making Movies” fu molto amato con vendite complessive per oltre un milione di dischi. La determinazione di Mark Knopfler trovò finalmente un giusto riscontro per un gruppo che proseguì in seguito una direzione musicale originale e immediatamente riconoscibile per il fraseggio della chitarra del suo leader.

Nel corso della loro attività i Dire Straits hanno venduto complessivamente 120 milioni di copie. Nel 1995 Mark Knopfler decise di sciogliere il gruppo: Negli ultimi anni eravamo diventati una struttura gigantesca: durante i tour mi capitava di mangiare con persone del nostro staff che non conoscevo nemmeno, mentre a me sarebbe piaciuto stare un po’ a casa con i miei figli e dedicarmi a ciò che so fare meglio, ossia scrivere canzoni. Considero i Dire Straits come un luogo meraviglioso da visitare, ma non in cui fermarsi per viverci”.

 

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