Jacko e la madre dei suoi figli – racconto ventiseiesimo

Michael Jackson poco più che ventenne, iniziò a frequentare a Beverly Hills lo studio del dermatologo Arnold Klein, perché una malattia, diagnosticata nel 1984 come vitiligine e lupus, stava  compromettendo il colore della sua pelle.

Il re del pop, convinto di essere affetto da un cancro aveva frequenti e disastrose crisi di panico e il dottor Klein,  assistito da un certa Debbie Rowe coetanea di Jacko, affidò l’illustre paziente all’infermiera perché lo soccorresse psicologicamente. A lui disse, senza remora alcuna,  di rivolgersi alla donna a qualsiasi ora del giorno o della notte. Debbie,  gentilissima con quel ragazzo fragile e speciale, lo rincuorò nel duro calvario che la vitiligine  costava a chi,  come Michael, viveva di immagine. Depositaria di segreti ad altri non concessi, lei conosceva Jacko nella sua caducità, lo aveva visto con i veri difetti fisici e, ciò nonostante, da sempre era invaghita del cantante. La loro relazione per un periodo fu così stretta che i fratelli di Michael sospettarono tra i due un romanzo sentimentale. Le amiche di Debbie pensarono che quella per Michael fosse una vera ossessione. Il dottor Arnold Klein un giorno arrivò a chiedere a Debbie Rowe di togliere dalla parete il poster di Jacko perché esibire tanto effetto verso un paziente era sconveniente. Essere infermiera di quel re senza  spada, con eserciti di fan, significava detenere le chiavi del regno: potere enorme per una persona schiva e dimessa come Debbie Rowe.

Deborah Jean Rowe era nata come Michael Jackson nel 1958 a Spokane, Washington. A quindici anni si era trasferita a Los Angeles. Figlia adottiva di una ricca coppia di Malibu,  non era proprio fortunata con gli uomini, a cominciare da suo padre che se ne era andato quando lei non aveva ancora compiuto due anni. Era stata allevata dalla madre, dalla nonna e dalle zie in modo agiato ma questo non le aveva trasmesso  sicurezza. Si era diplomata nel 1977 ed era subito entrata nello studio Klein. Nel 1982 aveva sposato Richard Edelman e nel 1988 aveva divorziato. Colpa di disastri finanziari ma anche, molti sospettarono,  del suo attaccamento morboso verso Michael. Persona pratica, non si aspettava granché dalla vita, meno che mai amanti o  corteggiatori focosi: essere amica di Michael,  un regalo imprevisto.

Anche durante il matrimonio con Lisa Marie Presley, all’insaputa di tutti, Michael aveva frequentato Debbie Rowe e si era confidato sull’indisponibilità della moglie a dargli dei bambini:
Lisa si preoccupa per i figli che ha già, crede che resterebbero scioccati se ne facesse altri con me…
Debbie  ascoltava in silenzio e lo lasciava sfogare.
–     Lisa pensa che io sia un immaturo come padre e mi vede più adatto come figlio…
Se ti conoscesse come ti conosco io Michael, non lo penserebbe… – lo rincuorava l’infermiera.
Nel 1995,  prima della separazione da Lisa Marie Presley, Jacko si era intrattenuto con Debbie oltre l’orario delle visite, per raccontarle i propri dolori, tanto più accesi dopo lo scandalo Chandler. Debbie adorava quelle confidenze e lo ascoltava rapita, conscia della sua funzione ristoratrice, dell’insperato ascendente  sul giovane e affascinante milionario. Un giorno tra  loro ci fu questa conversazione:
Mi dispiace molto per la storia con Lisa Marie, non c’è rimedio?
Nessuno – scosse la testa il re del pop – lei non vuole mettere al mondo dei figli miei…  ne ha già due e pensa che io non sia pronto…
Per te i figli sono fondamentali?
L’unico motivo per il quale il matrimonio ha senso… sarei disperato se non diventassi mai padre…  i figli sono la nostra continuazione… hai paura della morte?
Come tutti… ma tu staresti con una donna per avere dei figli?
Potrei…
Ma sei sicuro?
Perché no?
Beh… – Debbie Rowe guardò Michael Jackson, gli offrì un succo d’arancia che lui rifiutò, sospirò  –   io non ho figli, mi piacerebbe averne…
Perché non li fai?
Non ho  un uomo…  non potrei  farli con chiunque…
A voi donne basta l’inseminazione, siete fortunate
No, io vorrei un padre speciale…
Come chi?
Come te.
Stai scherzando?
No…
Si guardarono folgorati da un pensiero.
A me daresti un figlio?
Sì…
Michael la fissò serio, disse piano:
Potremmo parlarne, dovresti farlo a certe condizioni.
Quali? – domandò lei calma

***                                                                         

Il 3 novembre 1996, pochi mesi dopo il divorzio da Lisa Marie Presley, il News of the world usci con questo articolo “I’m having Jacko’s Baby”, “Sto per avere un bambino di Jacko”. Nell’articolo Debbie Rowe sosteneva di aspettare un figlio da Michel Jackson, che lo avrebbe cresciuto senza di lei. Secondo il giornale Debbie avrebbe avuto con il re del pop una normale attività sessuale senza rimanere incinta, nonché un aborto spontaneo. Alla fine si sarebbe sottoposta  all’inseminazione artificiale al Los Angeles Fertility Institute.  Nel frattempo mentre si apprestava ad attraversare 58 città del globo con l’HIStory world tour,  Michael Jackson chiamò sua madre per annunciarle trionfante la notizia:
Mamma, ho appena saputo che diventerò padre a febbraio… Debbie è incinta…
Devi dargli il tuo cognome Michael, legalmente, perché sia  davvero tuo…
Lo farò…
Voglio pensare io a tuo figlio…
Non ti preoccupare mamma…
Immagino già i pettegolezzi… diranno che abbiamo pagato cifre astronomiche!
Dicano quello che vogliono! Non sto nella pelle al pensiero di diventare padre… Debbie è una donna sana, mi farà un figlio sano,  questo è quello che conta…
Michael non mi piace che stai per avere un figlio da una donna che non è tua moglie! Non mi piace, hai capito? – esclamò Katherine

L’idea che presto avrebbe avuto un bambino tutto suo accompagnò Michael nella tournée di History,  dove intonò con più intensità canzoni come “Earth song”, che dichiaravano amore per la madre terra:  si sentiva parte dell’universo, seme che avrebbe dato frutti. Sperava che un essere vivente a cui dedicarsi lo avrebbe guarito dalla tossicodipendenza, veleno della cui condanna non si era reso conto. A volte cantando si commuoveva fino alle lacrime,  scoppiava in pianti liberatori:  vibrava di una nuova corda, fatta di ineffabile devozione  alla vita, opposta all’ inconsapevole autodistruttività.

Michael Jackson – Earth song

***                                                       

I giornali scrissero che Debbie Rowe aveva ricevuto da Michael Jackson 500.000 dollari per mettergli a disposizione l’ utero. Ma a novembre, mentre era in Australia per il tour, il cantante fece diramare questo comunicato: “Per evitare imprecisioni dei media e dei tabloid, Michael Jackson annuncia che la sua cara amica Debbie Rowe è incinta  e avrà il suo bambino all’inizio del 1997. Le notizie che miss Rowe sarebbe stata inseminata artificialmente e che esista una qualsiasi relazione economica, sono completamente false e irresponsabili”. Inoltre, dietro pressione, Michael decise di suggellare un patto con la donna che stava per diventare madre del suo bambino e la invitò a raggiungerlo in una tappa della tournée. Quando scese dall’aereo Debbie fu meravigliata di trovare ad aspettarla la famiglia Jackson al completo:
– Che sta succedendo Michael?
–  Ci dobbiamo sposare.
– Stai scherzando?!
– Non scherzo, lo vuole Katherine…  mia  madre è preoccupata del fatto che io abbia una creatura da chi  non sono unito legalmente….
Il 14 novembre 1996 Michael Jackson e Debbie Rowe convolarono a nozze allo Sheraton Hotel  di Sidney. Per entrambi erano le seconde. Michael aveva un cerone che lo rendeva pallidissimo, accanto a lui Debbie incinta di sei mesi, vestita di nero, con un mazzolino di fiori in mano. Cerimonia spartana, lontana da occhi indiscreti. Una cinquantina i presenti.  Testimone dello sposo Antony, un amico di Michael che aveva otto anni.
Avrò un bambino, lo sai? –  gli confidò Jacko
Sei molto contento? – chiese Antony
Contentissimo, anche Katherine lo è di diventare nonna…
Me lo farai vedere quando vengo a Neverland?
Ci puoi giurare.
Sai già come lo chiami?
Ci sto pensando…

***

Il 13 febbraio 1997 al Cedars Sinai Medical Center  nacque il primo figlio di Michael Jackson:  Michael Joseph il cui nome più tardi fu cambiato in Prince Michael I. Trascorse cinque ore di cure intensive prima che il padre potesse vederlo. Appena nato Prince Michael fu trasferito a Neverland e la puerpera rimase in ospedale per terminare la convalescenza. Quando la donna fu separata dal bambino l’infermiera le portò del the  al solo scopo di consolarla:
Come va signora Rowe?  –  si era sforzata di chiamarla miss Jackson senza riuscirci.
Debbie pensò che era confortevole essere serviti:
Potrebbe andare peggio…
Vi manca vostro figlio?
I miei sono soprattutto figli di Michael, li ho voluti perché volevo che lui diventasse padre…
Capisco… –  mormorò l’altra disorientata.
Credo che ci siano persone che devono fare i genitori e lui è una di quelle.
L’infermiera non fiatò.
Vedete – continuò Debbie –  siamo una famiglia non tradizionale, Michael non vorrebbe che i bambini mi chiamino mamma… so che a certe persone questo non piace ma peggio per loro se non sono aperti di mentalità…
Quando fu rilasciata dal Cedars Sinai Medical Center, Debbie Rowe si trasferì in casa di amici.

***                                                                     

Nel marzo del 1997 il re del pop e la madre dei suoi figli posarono per i fotografi con Prince al Four Season Hotel di Los Angeles. Era quello il primo giorno, da quando avevano tagliato il cordone ombelicale,  nel quale Debbie rivedeva il neonato. Debbie Rowe e Michael Jackson non fecero mai vita di coppia, non dormirono mai insieme, non si scambiarono consigli sull’educazione del figlio. Trascorsero rare volte in camera del cantante sfogliando sul suo letto  tabloid che  parlavano della nascita di Prince Michael:  per tutti  il bambino era di Jacko, quasi lei non esistesse. La donna cercava di convincersi che andava bene così e che non lo aveva fatto per diventare mamma. Michael era tuttavia grato a lei, creatrice di vita, per aver messo al mondo  colui il quale avrebbe tramandato il suo nome.

Michael Jackson – History

Poco dopo la nascita di Prince, la signora Jackson annunciò di essere di nuovo incinta e il 3 aprile 1998 diede il secondo regalo al re del pop:  una bambina che nacque a Parigi e venne chiamata Paris Michael Katherine. Jacko,  fuori di se dalla gioia,  dopo il primo vagito ,  cercò di portarsi via la piccola ancora sporca di sangue,  avvolta in una coperta.
“Sono al settimo cielo” – disse Debbie fiera di essere colei che aveva concepito i figli del  re del pop.
La Michael’s associated contattò il Papa in Vaticano circa la possibilità di rendere cristiana la piccola.  Il Papa fece pervenire a Michael Jackson una lettera nella quale chiariva di non voler essere coinvolto in ciò che sarebbe potuto apparire pubblicità, spiegando che lo stesso atteggiamento aveva tenuto con Madonna quando avrebbe voluto battezzare la figlia Lourdes.

Destino purtroppo volle che, dopo la seconda gravidanza,  dopo una gestazione e un parto molto difficili, i medici annunciassero a Debbie Rowe la fine della possibilità di procreare. Sino a quel momento l’ex infermiera aveva vissuto in disparte, ricevendo regali molto costosi. C’è chi dice che il  matrimonio con Jacko si esaurì per questo. I due divorziarono nell’ottobre del 1999. La custodia di Prince Michael e Paris fu affidata al padre che pagò a Debbie Rowe  otto milioni di dollari e le diede una bella casa a Beverly Hills. Nel 2001 la signora Rowe, davanti a un giudice, rinunciò a tutti i suoi diritti di madre.
Non riesco a credere che tu abbia potuto lasciare così i tuoi  figli… – le  disse un’amica
I miei figli stanno con il padre, come è giusto.
Ma nel 2006 l’infermiera del dottor Klein, dopo notti insonni,  forti tormenti e rimpianti, ci ripensò e si rivolse a un tribunale per recuperare i suoi due bambini. Fu tutto inutile:  a suo tempo aveva firmato con Michael Jackson un accordo ben preciso.

(continua)

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