Primavera araba. Gelata su investimenti e sviluppo

Secondo uno studio APCO, aumenta il pessimismo su impatto politico ed economico

ROMA– Gli osservatori occidentali sono meno ottimisti di quanto non lo fossero un anno fa sull’impatto politico ed economico delle turbolenze nel mondo arabo. E’ quanto emerge da uno studio condotto da APCO Insight, società di sondaggi di APCO Worldwide, multinazionale americana leader mondiale nella comunicazione d’impresa.

Stando ai risultati della ricerca, condotta su un campione casuale di 200 tra i principali opinion leader di Stati Uniti ed Europa, la stagione di conflitti e violenze accompagnata al passaggio parziale verso la democrazia sta generando forte pessimismo.

In particolare, gli intervistati concordano sul fatto che gli eventi noti come Primavera Araba continuano a colpire la regione. Più precisamente, l’80% pensa che si tratti più di un movimento pan-arabo che del risultato di circostanze isolate in singoli paesi.

Inoltre, cambia la percezione della copertura dei media arabi. In particolare raddoppia, rispetto a un precedente sondaggio realizzato nel 2011, il numero di coloro che sono convinti di una minore libertà di stampa (17% nel 2011 conto il 31% del 2012). E se nel 2011 il 68% degli intervistati riteneva che i cittadini fossero stati rappresentati positivamente durante gli scontri, nel 2012 questa percentuale è scesa al 51%.

“In altri termini, gli occidentali stanno osservando gli scenari di investimento”, spiega Paolo Compostella, Direttore di APCO Worldwide Italia. “Poiché sono i media a contribuire alla definizione della Primavera Araba per gli occidentali, occorre buona informazione per avviare una stagione di sviluppo”.

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