Monte dei Paschi “esternalizza” 2350 lavoratori. Sciopero: Profumo tratti

La drammatica situazione del Monte dei Paschi di Siena è alla ribalta dei mass media nazionali da diversi mesi.

Venerdì scioperano i dipendenti a fronte di un piano industriale che prevede la “esternalizzazione” di ben 2350 dipendenti, in violazione del contratto nazionale di lavoro siglato solo qualche mese fa.  In sintesi si va dal pesantissimo indebitamento per l’acquisizione della Banca Antonveneta, sulla quale la legislatura vuole vederci chiaro, alla sostituzione di Vigni e Mussari, al nuovo piano industriale.Alessandro Profumo, già A.D. Unicredit per 12 anni, alla scadenza millimetrica dei 18 mesi di obbligato riposo sabbatico impostogli, quale “impegno di non concorrenza”, e lautamente “remunerato” con 1,5 dei 40 (storici) milioni di liquidazione, dalla fine di aprile è diventato Presidente del MPS, Infrangendo una secolare tradizione di rapporti sindacali vigente in una delle più antiche banche al mondo, ha subito pubblicizzato il nuovo piano industriale con i toni del più classico “veni, vidi, vinci” per sedersi solo successivamente al tavolo delle trattative sindacali ma solo per confermare, per bocca di Ilaria Dalla Riva, nuova Responsabile delle Risorse Umane proveniente da Sky che il piano è quello e non si discute e non si tocca, rendendo vana anche la procedura di conciliazione . 

Luca Bianchi ( Dircredito): un piano industriale vago e capzioso

Luca Bianchi, Segretario Responsabile dell’Organo di Coordinamento del Dircredito fa il punto su questa vertenza , una delle più significative fra quelle aperte nel settore bancario a questa onerosa e dolorosa vertenza.

In un particolare momento in cui persino il Presidente della Repubblica ha invitato tutti alla moderazione soppesando non solo le parole ma anche le virgole, Alessandro Profumo ha praticamente annunciato,  il licenziamento di 100 Dirigenti….

Esattamente, ma come tutte le iniziative che il presidente Profumo ha imposto al CdA di approvare, si tratta semplicemente di un esercizio numerico che non ha valenze industriali. Il numero dei dirigenti del Monte dei Paschi di Siena è inferiore alla percentuale prevista dal contratto nazionale ed i metodi usati per individuare i 100 soggetti da “espellere” da qui al 2015 sono molto vaghi.  Profumo accusa il passato di tutti i guai avvenuti al Monte, ma in pratica difende chi ne è stato sia pur in parte partecipe. E questo i dipendenti lo vedono .. e lo valutano , altro che discontinuità!

La proposta di esternalizzazione di ben 2.350 dipendenti viola quanto previsto dal nuovo CCNL, eppure viene mantenuta con la definizione di “terziarizzazione”.

Anche questa parte dell’annunciato piano industriale è vaga e capziosa. Non è stato ancora individuato il perimetro, la forma societaria di questa cessione, la verità è che questo è un numero senza contenuti e che industrialmente aumenta i costi anziché diminuirli. E’ inoltre,  in aperto contrasto con i contenuti del nuovo contratto nazionale. Il Sindacato al Monte dei Paschi è sempre stato compatto e le ultime arroganti mosse del Presidente hanno, se possibile, ancor più rafforzato l’unità tra le Organizzazioni Sindacali, con lìimpegno in primo luogo di Dicredito e del suo segretario generale,  Maurizio Arena.

Rocca Salimbeni, storica e mitica sede MPS, è stata assediata da uno squadrone di finanzieri allertati dalla magistratura per la nota vicenda legata all’acquisizione di Antonveneta e poi da manifestazioni sindacali con sventolii di bandiere e slogan ed oltre 7000 lavoratori in piazza a Siena lo scorso 16 marzo.Una situazione che vista dall’esterno, appare come un vulcano pronto ad esplodere ? 

 Attendiamo fiduciosi che la magistratura appuri la verità sulla vicenda Antonveneta e sulla vicenda Brontos (che coinvolge Profumo quale ex A.D Unicredit, ndr). Da parte dei lavoratori del Monte dei Paschi e di tutte le Organizzazioni Sindacali che li

Rappresentano c’è  la dichiarata e ferma volontà di affrontare e risolvere i problemi della Banca con il rispetto di tutte le parti convolte. Siamo pronti a fare sacrifici, ma non accettiamo che anche un solo dipendente venga ceduto a terzi con rischi pesanti di licenziamento dopo pochi anni, ricordiamo che i dipendenti che lavorano al Consorzio Operativo sono dipendenti della Banca assegnati al Consorzio che hanno servito questa Azienda nelle filiali molti anni prima di essere assegnati a questa unità operativa. La nuova dirigenza usa la comunicazione interna per stimolare con parole insipide uno spirito di squadra che non esiste nei loro cuori: affermano che siamo tutti montepaschini, ma, come diceva Orwell, “qualcuno è più montepaschino degli altri” e mi riferisco al Presidente, all’Amministratore Delegato, a tutti i top manager recentemente assunti dei quali non si vuole rendere noto per calcolo o per fondato imbarazzo,in un momento delicato come questo, lo stipendio, i premi e le buonuscite concordate.

Profumo critica i Sindacati e dice che non esiste un piano B, minacciando catastrofi. Il Sindacato quale ricetta propone per risanare l’azienda?

Ferma restando la totale opposizione a qualsiasi forma di cessione a terzi del personale, su tutto il resto c’è la più ampia volontà di confronto. Stabiliti in maniera oggettiva la quantità di euro da risparmiare,dopo aver sottratto la quota dei premi e del VAP, che quest’anno non sono stati erogati, vorremmo che venisse fornita chiaramente la quantità degli stipendi dei top manager, delle consulenze (che sono tantissime!!), delle carte carburante e delle auto date come benefit, delle missioni lunghissime di alcuni,delle sponsorizzazioni e delle spese pubblicitarie in genere. Una volta ridotte drasticamente queste spese su quello che rimarrà da risparmiare, purché riferito a tutti i dipendenti, siamo disponibili a forme solidaristiche finalizzate al risparmio dei costi al fine di superare, ripeto, tutti insieme, questo brutto momento. Ma per mettere in ponte le soluzioni possibili ci vuole la volontà di tutti: noi ce l’abbiamo questa volontà, siamo anche disponibili ad una riduzione dei permessi sindacali in linea come durata ed entità, con le riduzioni praticate sugli stipendi dei top manager apicali. Non è vero che il Sindacato al Monte costa di più: contrariamente a quello che succede nelle altre realtà del settore, da noi è il sindacato, non l’azienda, che sostiene le spese necessarie ad espletare la sua attività. Anche su questo l’Azienda fa disinformazione puntando in maniera anche puerile, ad una divisione tra i lavoratori e le OO.SS, tra i lavoratori dell’una o l’altra banca del gruppo (vedi vicenda VAP), tra i lavoratori all’interno della banca (questi si “vendono”, questi non si vendono). Oggi c’è bisogno di coesione, non di divisione!

Dircredito, il sindacato maggiormente rappresentativo di Quadri direttivi e Dirigenti, come vede questa vertenza? Profumo è veramente così spietato come traspare dai suoi durissimi comunicati sulla stampa ?

Conoscendo l’esperienza e l’intelligenza del Presidente noi crediamo e speriamo che finora si sia trattato di strategia. Rifiuto di credere che un manager indicato tra le punte di diamante in economia e strategie dell’occupazione di una parte politica che, richiamandosi ai valori del lavoro, si propone come forza di futuro governo, abbia in mente davvero di perseguire una soluzione senza alcuna volontà di confronto,gettando nel disagio migliaia di famiglie di lavoratori in Toscana ed in tante altre zone d’Italia: Salento, Mantovano, Padovano, Roma….e brutalizzando le organizzazioni che le rappresentano. Del resto il dottor Profumo ha già perseguito in passato disegni industriali simili senza raggiungere risultati esaltanti: intelligenza è capacità di cambiare, di dialogare, di creare una squadra. Profumo sa benissimo che autorità non è autorevolezza e che non si governa una Banca così grande col pugno duro: si crea tensione, insicurezza. Noi dobbiamo ispirare fiducia nei nostri clienti, serenità nei nostri dipendenti, dobbiamo vendere e rendere appetibili i nostri prodotti; abbiamo bisogno quindi che tutti facciano la loro parte.Attendiamo quindi che, esaurito lo “spiegamento di forze” si passi ad una fase più positiva di negoziazione.

Sono stati proclamati altri scioperi, sono ormai mesi che il clima al Monte dei Paschi è pessimo . Pensate d vincere questo “braccio di ferro con l’Azienda” o ritenete che la lotta sarà ancora molto lunga?

Il concetto di “vittoria” non fa parte di una trattativa: il cuore di una trattativa è il concetto di accordo.

Solo uno può essere il vincitore… o lo sconfitto di questa vicenda: il Monte dei Paschi di Siena. Noi crediamo che tutti gli attori di questa difficile contingenza vogliano la vittoria del Monte, dai lavoratori della Banca ai risparmiatori che hanno fiducia in questo istituto. 

Penso che tutti insieme, equità, trasparenza e sacrifici siano le  parole chiave di questa vicenda e debbono diventare un patrimonio comune di tutti i partecipanti a questa vertenza.

 

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