Servizi pubblici. Venerdì sciopero generale per il lavoro e diritti di cittadinanza

ROMA – Ultime  iniziative nei luoghi di lavoro e nei territori in preparazione dello sciopero generale dei servizi pubblici proclamato dalle organizzazioni di  categoria  di Cigl  e Uil  insieme alle due Confederazioni sindacali. ,lo sciopero generale dei  lavoratori dei servizi  pubblici.

E’ il naturale sbocco di un lungo percorso di mobilitazione che i sindacati hanno messo in campo in opposizione alle scelte del governo Monti.   Rossana Dettori, segretario generale della Funzione pubblica Cgil,parla di “ dolorosa stagione di mobilità  “ che porterà alla espulsione  dal posto di lavoro di circa 25.mila dipendenti. Dettori, il cui sindacato è stato proprio qualche giorno fa “certificato” vincitore delle recenti elezioni, con un consistente aumento degli iscritti ha firmato con Susanna Camusso, segretario generale della Cgil e Domenico Pantaleo, segretario della Federazione lavoratori della conoscenza ( Flc –Cgil) una lettera aperta rivolta  a tutti i lavoratori  e ai cittadini in cui si spiegano le ragioni di questa giornata di lotta.

Camusso,Dettori e Pantaleo per radicali modifiche alla “ spending review”

“Il  decreto “spending review”, convertito in legge ad Agosto- si afferma- è l’atto, temiamo nemmeno finale, di una serie di interventi di natura finanziaria che, a cominciare dal precedente decreto “salva-Italia”, hanno operato su di un’unica direttrice di marcia: il restringimento dei perimetri e degli spazi pubblici quali pre-condizioni per la completa liberalizzazione/privatizzazione delle attività pubbliche. “Affamare la bestia”, indebolirla, renderla inefficiente, comprimerne le potenzialità, destrutturarne la missione sono i tratti di unione che tengono insieme  i provvedimenti del Governo sul lavoro pubblico.”
“Tutto ciò aggravato, se mai fosse stato possibile, dall’ipocrita e a tratti schizofrenico comportamento del Governo –prosegue la lettera-sul sistema delle relazioni con le parti sociali: la gestione da parte dell’Esecutivo dell’accordo del 3 maggio u.s. sul lavoro pubblico è, alla luce di ciò che è successo dopo quella data, la conferma di una precisa volontà di perseguire non un obiettivo di razionalizzazione e miglioramento dell’azione pubblica, ma, al contrario, di ridimensionamento e destrutturazione delle Pubbliche Amministrazioni, dei servizi pubblici in generale. “ Sempre in relazione alla “ spendine review” la lettera dei sindacati mette in luce che  , lungi dal voler riformare, riorganizzare, migliorare l’azione pubblica, gli interventi governativi perseguono la ridefinizione del sistema, il ridisegno del welfare attraverso un nuovo rapporto fra cittadini e diritti, fra bisogni e tutele, fra pubblico e privato.”

La mobilitazione, lo sciopero del 28 settembre e le iniziative che seguiranno  puntano a contrastare  questi orientamenti del governo. Si rivendica” un ripensamento radicale degli interventi assunti nei provvedimenti “spending”, a cominciare dalle questioni legate ai livelli occupazionali (precari/esuberi),”  Si vuole portare a conoscenza  della politica, dei  cittadini, dei giovani e i pensionati,  la reale portata delle politiche del Governo sul lavoro pubblico. Si parla della “distruzione di un modello sociale che, pur con le difficoltà che nessuno disconosce, ha fondato i suoi architravi sull’universalità delle prestazioni, sull’inclusione e sulla tutela sociale, sul sistema dei diritti di cittadinanza, sul lavoro.

Confronto per la riorganizzazione della macchina pubbliica
 Nella lettera la Cgil conferma le  disponibilità ad aprire una stagione di confronto per una vera e funzionale riorganizzazione della macchina pubblica complessivamente intesa. L’accordo del 3 maggio u.s., i suoi principi, gli obiettivi che dichiarava di perseguire- si sottolinea nella lettere- sono tuttora, per noi, validi; non è ascrivibile sicuramente a noi il fallimento di quel patto.” Lo sciopero generale di venerdì-concludono Camusso, Dettori e Pantaleo- è anche una occasione per rilanciare un’idea di riorganizzazione e valorizzazione del lavoro pubblico in risposta agli effetti devastanti della crisi in atto: rimettere al centro i cittadini, i giovani, i pensionati, i precari e i disoccupati, i loro bisogni, la loro maggiore richiesta di tutela e protezione sociale è la grande sfida che  lanciamo al Governo. Lanciarla insieme alle categorie della UIL è il grande valore aggiunto che questo sciopero generale ci consegna”.

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