Pensioni. Sentenza Consulta su Gazzetta ufficiale. Il governo può cambiare legge

ROMA – La sentenza della Consulta che ha di fatto bocciato la Legge Fornero è tecnicamente già operativa ed efficace essendo stata pubblicata  nella Gazzetta Ufficiale. Tuttavia sta comunque suscitando alcune polemiche soprattutto in relazione al fatto che potrebbe includere anche i ‘pensionati d’oro’. Intanto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha dichiarato che l’esecutivo “rispetterà la sentenza, cercando un impatto minimo per i conti pubblici”.

In una nota oggi la Corte Costituzionale ha precisato che: ”Le sentenze della Corte che dichiarano la illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge producono la cessazione di efficacia della norma stessa dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Da quel momento gli interessati possono adottare le iniziative che reputano necessarie e gli organi politici, ove lo ritengano, possono adottare i provvedimenti del caso nelle forme costituzionali”. “In relazione alle notizie di stampa che attribuiscono alla Corte dichiarazioni in merito alla natura ”autoapplicativa” della decisione n. 70, il Presidente precisa che la Corte non ha rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo”. 

Il Sindacato Labor ha infatti subito espresso questa perplessità in un comunicato dichiarando:”La sentenza della Consulta che ha bocciato il blocco degli adeguamenti pensionistici ha palesato una delle tante storture della ”Legge Fornero” per poi gettare nel caos un esecutivo che, dopo aver approvato riforme pesantissime e dalla costituzionalità quanto meno dubbia come il Jobs Act e l’Italicum, avanza addirittura pretese di superiorità morale”. “La decisione della Consulta – continua la nota – impone che venga restituito quanto ingiustamente sottratto ai pensionati italiani, ma sarebbe profondamente sbagliato se questa sentenza includesse anche i ”pensionati d’oro” non tenendo conto della situazione di privilegio di cui questi godono”. “Il nostro auspicio – prosegue il sindacato – è che per una volta ci si renda effettivamente conto della grave situazione in cui versano le fasce economicamente più deboli del paese e che per questo si attui una rivalutazione del 100% solo per le pensioni contributive e per quelle retributive con un importo fino ai 2.500 euro mensili. Una scelta diversa, è doveroso ribadirlo con forza, rappresenterebbe un nuovo schiaffo ai milioni di cittadini che, oltre a vivere tra enormi difficoltà, si sentirebbero ulteriormente derisi da una politica sorda e immorale”.

Già ieri Il sottosegretario all’Economia, e leader di Scelta Civica, Enrico Zanetti aveva però aperto un caso: “Escludo che sia possibile restituire a tutti l’indicizzazione delle pensioni, per quelle più alte sarebbe immorale e il governo deve dirlo forte. Occorre farlo per le fasce più basse”. Il sottosegretario ha poi spiegato questa mattina, ad Agorà su Raitre, che “cinquemila euro potrebbe essere una soglia al di sopra della quale sarebbe ingiusto rimborsare, verrebbe meno il requisito di giustizia sociale”.  Ha inoltre aggiunto: “i soldi dove li troviamo? In parte bisognerà giocare sul deficit. Già servono tagli di dieci miliardi per il prossimo anno per evitare l’aumento dell’Iva. In un contesto di questo tipo, pensare di inserire somme così rilevanti facendo ricorso a ulteriori tagli come quelli previsti per rispettare la sentenza verso tutti è sinceramente impossibile. A quel punto non si va a tagliare l’inefficienza, ma si va a devastare un sistema. Nel rispettare questa sentenza non dobbiamo dimenticare che la Corte stessa ha consentito in passato interventi di questo tipo. La Corte semplicemente ha ritenuto che la gradazione che è stata data nel provvedimento del governo Monti sia ingiusto”.

Codancons sul piede di guerra. Il governo trovi le risorse tagliando programma F35

La pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale sulla Gazzetta Ufficiale conferma in pieno la tesi sostenuta in questi giorni dal Codacons: la decisione della Consulta ha efficacia immediata ed è autoapplicativa, per cui l’Inps dovrà da subito restituire ai pensionati i soldi sottratti per effetto della norma Fornero. E se ciò non accadrà già con il prossimo assegno, si aprirà un delicato fronte legale: “Siamo pronti a denunciare l’Inps per appropriazione indebita e inottemperanza all’ordine dell’autoritaà, nel caso in cui entro 10 giorni dalla Pubblicazione in GU non sia data applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Il diritto di riscuotere il trattamento pensionistico previsto dalla legge, infatti, è prioritario rispetto alle esigenze di bilancio del Governo, e il suo mancato rispetto porterebbe a veri e propri reati”. Il Codacons inoltre – che ha pubblicato sul sito www.codacons.it il modulo per aderire alla diffida collettiva all’Inps sulla rivalutazione delle pensioni – invita oggi il Governo a reperire le risorse utili all’applicazione della decisione della Consulta tagliando il programma sugli F35, che non rappresenta una priorità per il paese e distrae risorse enormi che potrebbero essere destinate a colmare il buco prodotto dalla sentenza sulle pensioni.

Salvini, Stato ladro

“Qui c’è uno Stato ladro che ha derubato 6 milioni di pensionati dei contributi che hanno versato. Come si fa a decidere che erano pensioni alte quelle da 1.445 euro lordi… Se questa gente ha versato dei contributi è giusto che vengano restituiti fino all’ultimo centesimo con una letterina di scuse”. Così  Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, questa mattina ad Agorà, su Rai Tre. “Il primo contributo di solidarietà – ha aggiunto Salvini – lo deve dare lo Stato. E’ giusto che chi porta a casa 10.000 euro al mese dia il suo contributo, ma lo Stato deve darlo per primo. Basta imporre con un decreto alle 20 regioni italiane i costi della sanità del Veneto, lo Stato risparmierebbe secchi 20 miliardi di euro. Domani mattina il ministro delle riforme Boschi porta in parlamento un decreto di tre righe, ci mette la fiducia, Mattarella che non vede, non sente e non parla firma la fiducia, e dice che tutte le Regioni italiane spendono la stessa cifra negli ospedali per fare la stessa cosa. E’ così difficile?”

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