Filcams. Sciopero nazionale Compass Group. La dirigenza è irreperibile

ROMA – Oggi 25 gennaio davanti alla sede di Compass Group di Milano, si è tenuto il presidio contro gli 824 licenziamenti annunciati dall’azienda.

Più di 200 lavoratori provenienti anche da altre province della Lombardia, Piemonte, Lazio e  Toscana si sono presentati davanti alla sede in via degli Olivetani, per chiedere un incontro con la dirigenza al fine di trovare soluzioni alternative ai licenziamenti.
Ma la dirigenza ha pensato bene di rendersi irreperibile. Oggi nessun dirigente era presente in sede: in compenso sono in altre sedi a licenziare i dipendenti.

Compass Group, multinazionale inglese con 360.000 dipendenti, a fine settembre 2012 aveva annunciato 824 licenziamenti in Italia: licenziamenti non motivati da stato di crisi, ma dalla volontà di aumentare i profitti.

“L’azienda si è sempre rifiutata di trovare soluzioni alternative ai licenziamenti” affermano la Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Uiltrasporti, “nell’ultimo incontro del 19 dicembre al ministero non ha accettato le nostre proposte che chiedevamo la verifica puntuale degli esuberi nei singoli appalti e la cassa integrazione a rotazione e contratti di solidarietà.”

Dal 19 dicembre l’azienda aveva 120 giorni di tempo per procedere ai licenziamenti dei lavoratori dichiarati in esubero, e questo ha iniziato a fare a partire dal 10 gennaio, iniziando prima dai direttori mensa, dal personale impiegatizio e dai quadri, che sono stati posti di fronte al ricatto o dimissioni incentivate o lettera di licenziamento.

I sindacati ritengono che non sia legittimo che una multinazionale che per anni ha guadagnato nel nostro paese possa sbarazzarsi così dei lavoratori per aumentare i profitti e impoverire il tessuto produttivo dell’Italia.
“Per questo oggi eravamo venuti qui per confrontarci con l’azienda e riaprire un dialogo” proseguono nella nota i sindacati “purtroppo questa multinazionale inglese, in via di certificazione etica, ha preferito sottrarsi al confronto.”
Le organizzazioni sindacali continueranno nelle iniziative per mettere l’azienda di fronte alle proprie responsabilità, chiedendo agli organi istituzionali preposti, la verifica dei comportamenti da Compass messi in atto.

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