Crisi economica. Rapporto UE. L’Italia il Paese più colpito

ROMA – L’Italia paga un caro prezzo durante questa crisi economica. Uno “stress economico”, come sottolineano gli esperti, che ha soprattutto penalizzato il Bel paese, anche sul piano sociale tant’è che il 15% della popolazione versa in condizioni disastrose.

A rimetterci in questo panorama desolante sono soprattutto le famiglie, quelle a basso reddito in difficoltà finanziarie sono infatti aumentate di 15 punti percentuali, il maggiore aumento registrato nella UE. I dati parlano chiaro: i poveri sono aumentati, a fine anno si parla di 4 milioni di persone. La produzione industriale, poi, è praticamente ferma e segna un calo nella crescita. Motivo per cui cresce anche la disoccupazione. Nell’ultimo trimestre 2012 ha subito una ulteriore accelerazione rispetto al trimestre precedente toccando il + 0,5%. Anche sull’innovazione l’Italia, nonostante gli sforzi, rimane sotto la media europea.
Ma non è tutto.
 «I cambiamenti ai sistemi fiscali e i tagli ai salari della pubblica amministrazione hanno portato a riduzioni significative nel livello dei redditi reali delle famiglie colpendo pesantemente gli standard di vita delle famglie a basso reddito», si legge nel rapporto. Quanto all’Italia, «i pacchetti di consolidamento dei conti pubblici hanno provocato flessioni particolarmente significativi nei redditi delle famiglie di Grecia, Lettonia, Lituania, Romania, Spagna,
Portogallo, Estonia e Italia», ma «l’impatto delle misure di austerità sui redditi delle famiglie è stato particolarmente forte in Grecia, Lettonia, Spagna, Portogallo e Estonia e meno pronunciata in Lituania, Regno Unito e Italia».

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