I lavoratori dei beni culturali entrano in mobilitazione

ROMA – I lavoratori del MiBAC , dei Musei, dei siti archeologici, delle biblioteche e degli archivi di Roma e del Lazio si sono mobilitati per ottenere il pagamento delle turnazioni svolte da ottobre del 2012, per impedire la chiusura dei musei e dei siti nei giorni festivi e per lo sblocco delle assunzioni necessarie al mantenimento del servizio. Le carenze certificate dalla stessa Direzione Regionale sono  oltre 1600 unità.

Le nostre organizzazioni e i lavoratori che rappresentiamo sono da sempre convinte che il patrimonio culturale sia fonte di sviluppo sociale, economico e culturale per tutto il paese e la vertenza nasce proprio per tentare di arrestare il declino a cui le politiche di disinvestimento e blocco delle assunzioni stanno condannando il MiBAC.

In tal senso la scelta fatta da altre organizzazioni sindacali minoritarie di chiudere il Colosseo ogni domenica, non solo rappresenta oggettivamente una negazione dei valori a cui ci ispiriamo, ma rappresenta una operazione che mina la trattativa avviata lo scorso  20 giugno con il Ministero e che proseguirà con l’incontro con Ministro Bray. Per questo le segreterie nazionali hanno chiesto di anticipare l’incontro in data antecedente la mobilitazione del 28 giugno p.v. Invitiamo quindi, i lavoratori e gli organi di stampa a non prestare il fianco ad operazioni  che  mirano a confondere la vertenza unitaria. Il prossimo 28 giugno quindi, in assenza di una convocazione del Ministro,  l’assemblea cittadina è confermata nella sede del MiBAC del Collegio Romano, il personale della Soprintendenza Speciale Archeologica di Roma è esentato da questa ulteriore iniziativa  di Mobilitazione, allo scopo di sottrarre i lavoratori  agli attacchi di questi ultimi giorni,  così da sottolineare  il senso di responsabilità  verso i cittadini e i fruitori delle aree archeologiche di Roma e Ostia.

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