Crisi in Libia. Borse europee a picco

MILANO – Chiusura con il segno meno per i listini europei, appesantiti dalle tensioni geopolitiche in Nord Africa e Medio Oriente. A Londra il Ftse100 ha chiuso in calo dell’1,06% a 6.018,8 punti, il tedesco Dax ha terminato la seduta con un -1,41% a 7.321,8 punti, -1,44% per il Cac40 che scende a 4.097,4 e l’Ibex fa peggio di tutti con un -2,33% a 10.810,5. Crollo del nostro Ftse Mib, che causa l’asse con Tripoli perde il 3,59% a 22.230 punti. Meglio del previsto i dati macro arrivati nel corso della prima parte. L’indice tedesco Ifo a febbraio si è attestato a 111,2 punti, dopo i 110,3 punti della precedente rilevazione. Le stime degli analisti erano ferme a 110,3 punti. Sopra il consenso anche la stima flash dell’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona a febbraio, salito a 59 punti, ed il dato relativo la Germania, in rialzo a 60,3 punti. Dal fronte materie prime i future su oro e greggio quotano in rialzo rispettivamente dell’1,4 e del 4,3% a 1.408 e 89,9 dollari. Sul valutario l’euro-dollaro scende dello 0,3% a 1,3670.

A Milano Eni, primo operatore oil internazionale in Libia, ha registrato un tonfo del 5,12% a 17,43 euro. Maglia nera per Impregilo che ha ceduto il 6,17% a 2,31 euro. Il general contractor ha vinto 2 ordini in Libia, il primo di circa 300 milioni di euro per l´urbanizzazione della città di Tripoli ed un altro per la city hall della capitale per circa 285 milioni. Profondo rosso per il comparto bancario: Unicredit ha ceduto il 5,75% a 1,869 euro, Banco Popolare il 5,46% a 2,56 euro, Intesa SanPaolo il 5,13% a 2,40 euro, Popolare di Milano il 5,13% a 2,97 euro, Ubi Banca il 5,10% a 7,44 euro, Monte dei Paschi il 4,23% a 0,961 euro, Mediobanca il 4,50% a 7,54 euro.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe