Ue. La ripresa mette fuori la testa. Timidi segnali dall’Italia. Bene le Borse

ROMA – Passo dopo passo la ripresa mette fuori la testa. Nell’area euro gli indicatori economici  Ocse confermano l’andamento al rialzo del  Pil, in segno positivo per la seconda volta dopo i dati negativi  registrati per sette trimestri. Per quanto riguarda l’Italia ancora siamo in negativo ma ci si avvicina al momento in cui si può dire di aver messo alle spalle la recessione.

Ciò non significa che la crisi economica è superata perché finché non arrivano segnali positivi per quanto riguarda l’occupazione, e questi non ci sono, si può solo registrare una ripresa ma senza  aumento dell’occupazione in particolare per quanto riguarda i giovani. Dati positivi , in controtendenza rispetto agli ultimi giorni, arrivano anche dalle Borse anche per quanto riguarda Piazza Affari con lo spread fra titoli italoiani e Bund tedesc\hi attestato a 240 punti.

 Nell’area euro, il Pil avanza dello 0,3%, contro il -0,3% dei primi tre mesi, mentre quello dell’Unione europea a 27 sale dello 0,3% contro il precedente -0,1%. In Gran Bretagna e negli Usa la crescita è dello 0,6%, contro rispettivamente il +0,4% e il +0,3% tre mesi prima. La Germania avanza dello 0,7%, a fronte di una crescita piatta dei primi tre mesi, mentre la Francia sale dello 0,5%, contro il precedente -0,2%. In Giappone la corsa del Pil rallenta e passa da +0,9% a +0,6%. Venendo all’Italia ci si sta allontanando dalla fase più difficile. E’ preferibile questa indicazione piuttosto rispetto alla tante voci che parlano di recessione ormai alle spalle..

Rallenta la caduta del nostro Pil  da -0,6 a -0,2  

Non a caso il presidente del Consiglio ha parlato di “ terra promessa” che può essere raggiunta. Secondo l’Ocse nel secondo trimestre dell’anno il nostro Paese è rimasto in recessione, ma ha rallentato la caduta del Pil in maniera netta.  I dati fanno il paio con le rilevazioni dell’indice Pmi diffuse oggi, che per l’Eurozona disegnano (attraverso le sensazioni dei direttori degli acquisti delle aziende) un percorso di uscita dalla recessione. Il Pil dell’area Ocse cresce dello 0,5% nel secondo trimestre dell’anno su base congiunturale, cioè rispetto al trimestre precedente, in accelerazione rispetto al +0,3% segnato tra gennaio e marzo. Il prodotto scende invece ancora in Italia per l’ottavo trimestre consecutivo, ma il -0,2% del periodo aprile-giugno è nettamente migliore del -0,6% registrato nei primi tre mesi dell’anno

Inaspettato rialzo del mercato finanziario

 Per quanto riguarda il mercato finanziario  il fatto che la Federal reserve  abbia reso noti i verbali della sua ultima riunione, fine luglio, mettendo in evidenza che non sono state  introdotte grandi novità sul piatto dei mercati. La volontà di procedere con il “tapering”, la riduzione del piano d’acquisto di bond da 85 miliardi di dollari al mese, resta largamente condivisa. Così come la convinzione che i tassi d’interesse debbano restare su questi livelli a lungo, almeno fin quando disoccupazione e inflazione non saranno sotto il 7% e sopra il 2%, dagli attuali 7,4% .iImercati hanno reagito in maniera in parte inaspettata: in Oriente hanno continuato a correggere, mentre in Europa si sono mossi in rialzo a dispetto dei timori della vigilia. Gli acquisti si sono fatti via via
più sostenuti grazie alle notizie positive sulla ripresa economica europea, testimoniata dall’andamento degli indici Pmi, e ai dati macro provenienti dagli Usa  e  dall’Ocse .



Lo spread si ferma a 240 punti base

In Europa, Parigi ha chiuso in rialzo dell’1,1%, Francoforte dell’1,36% e Londra è salita dello 0,88%. Piazza Affari svetta tra i listini del Vecchio Continente, dopo i recenti cali, con il Ftse Mib che ha recuperato 2,56 punti percentuali. Tra i titoli più positivi si segnala il netto recupero di Finmeccanica, che è balzata di oltre sei punti, e del comparto bancario. Bene anche Mediaset, dopo un paio di giorni di sofferenza: l’azienda del Biscione ha guadagnato il 120% circa da inizio anno. Stona la sola Telecom Italia, in calo frazionale a fine seduta. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si è ristretto a 240 punti base, per una cedola del 4,3% sul mercato secondario. Alla chiusura xdei mercati Ue Wall street trattava in rialzo



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