Megale (Fisac- Cgil). Un lavoratore 26 mila euro, un amministratore oltre 4 milioni

ROMA – “Non è più accettabile che nella crisi crescano le diseguaglianze. L’uguaglianza deve diventare la parola chiave con la quale affrontare il superamento di quella forbice che emerge nel confronto tra le retribuzioni dei lavoratori dipendenti e i compensi dei top manager.

Una distanza pari ad un rapporto 1 a 163 con il lavoratore dipendente inchiodato a 26 mila euro e gli amministratori delegati mediamente oltre i 4 milioni di euro”. E’ quanto afferma il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale.

 

Questi dati, prosegue il numero uno della categoria dei lavoratori del credito della Cgil, “hanno determinato per i lavoratori, nei passati quattro anni, un salario cumulato lordo di 147 mila euro mentre per i primi otto top manager dei principali gruppi bancari, sempre nei quattro anni, guadagni per 11 milioni e 300 mila euro. Il dato indica chiaramente la differenza a favore di un top manager di più 11 milioni e 150 mila euro. Questo – conclude Megale – non è più accettabile. Per questa ragione abbiamo proposto una legge di iniziativa parlamentare per ridurre questa forbice che verrà presentata entro il mese di settembre”.

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