Allarme Cgil. Cinque miliardi di ore di cig in 5 anni. Ognuno ha perso 5.300 euro netti

Lattuada: serve un’opera di ricostruzione con al centro il lavoro

ROMA – La Cgil lancia ancora una volta un grido di allarme. Non  ipotesi, previsioni, tunnel in cui si intravede o meno una luce Ma numeri, inconfutabili relativi al bilancio degli ultimi  cinque anni della crisi che hanno registrato poco meno di 5 miliardi di ore di cassa integrazione richieste e autorizzate . Elena Lattuada, segretaria confederale della Cgil parte da questi numeri  che riguardano il periodo compreso dal settembre 2008 quando crisi finanziaria(giunta all’apice con il fallimento della Lehman Brothers il 15 settembre) comincia a dispiegare i suoi effetti sull’economia reale per arrivare alle ore registrate lo scorso mese. Per quanto riguarda i lavoratori coinvolti
el periodo gennaio-agosto sono 1.011.481 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se  si considerano i lavoratori a zero ore, pari a 35 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 505.741 lavoratori, di cui 200 mila in cigs e 136 mila in cigd. Continua  a calare il reddito per migliaia di  lavoratori parzialmente tutelati dalla cig con una perdita di 2 miliardi e 650 milioni di euro, pari a 5.300 euro netti per ogni singolo lavoratore coinvolto a zero ore.

 “Il  sistema produttivo, e con esso la condizione di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori- afferma- è letteralmente piegato dagli effetti della crisi”. Ecco perché “non c’è alcuna ragione di parlare di inversione di tendenza, di luce in fondo al tunnel, se prima non si mettono in campo azioni decise, una vera e propria opera di ricostruzione che metta al centro il lavoro. Non ci sarà ripresa senza la creazione di nuovo lavoro e la strenua difesa di quello che c’è”.   E cita come esempio “le situazioni drammatiche in cui versano casi come quello del gruppo Riva Acciaio nonché la stessa Natuzzi, per non parlare di situazioni esplosive in zone come quella del Sulcis o di Piombino che hanno bisogno di risposte certe e veloci”.
 Veniamo così ad un esame dei dati della crisi. Negli anni presi in esame si sono totalizzate circa 4 miliardi e 960 milioni di ore di cassa integrazione così composti. L’ultimo quadrimestre del 2008, con 87.396.558 di ore registrate, segna infatti la prima decisa accelerazione nella richiesta di ore di cig (saranno infatti 188.821.707 le ore messe a segno a fine anno). L’anno dopo la cassa raggiunge 918.146.733 di ore richieste mentre nel 2010, con l’introduzione della cassa in deroga, si tocca il picco con 1.203.638.249. Il 2011 si chiude invece con 953.506.796 e quello successivo, il 2012, si segnala per essere il secondo anno ‘record’ dopo il 2010 per un 1.090.654.222 di ore richieste. Il totale segna quindi 4.253.342.558. Sommando a questi numeri le ore registrate nei primi otto mesi dell’anno, ovvero 703.990.798 ore di cig, si raggiunge quota 4.957.333.356.

La composizione dei dati Cig ad agosto

 Per quanto riguarda lo scorso mese il rapporto sulla cig di agosto della Cgil segnala una diminuzione della richiesta (ad eccezione della cassa in deroga) ma, nonostante la flessione, i numeri registrati nei primi otto mesi del 2013 relegano in cassa a zero ore oltre 500 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito pari a 2 miliardi e 650 milioni di euro, ovvero 5 mila e 300 euro in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore.Nel dettaglio dell’analisi  si osserva che ad agosto sono state richieste e autorizzate 75.344.223 ore di cassa integrazione, in calo sul mese precedente per un -6,56%. Nel periodo gennaio-agosto, rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno, la diminuzione è del -0,36% per un totale di ore pari a 703.990.798. Nello specifico la cassa integrazione ordinaria (cigo) cala ad agosto su luglio del -66,87%, per complessive 8.378.468 ore. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 227.692.892 ore per un +7,36% sul periodo gennaio-agosto del 2012.

Anche la richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, diminuisce su luglio di un -8,58% per complessive ore 28.881.262 mentre da gennaio ad agosto di quest’anno si totalizzano 286.035.322 ore per un +11,80% sullo stesso periodo del 2012. Infine decisa crescita per la richiesta di cassa integrazione in deroga (cigd): ad agosto segna sul mese precedente un +60,32% per 38.084.493 ore. Nei primi otto mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la riduzione della cigd è stata del -20,26% per un totale di 190.262.584 ore.

Le motivazioni alle base della richiesta di Cassa

 Prosegue anche ad agosto la crescita del numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 4.148 per un +18,73% sullo stesso periodo del 2012 e riguardano 7.470 unità aziendali (+23,55% sull’anno passato). Nello specifico si registra un forte aumento dei ricorsi per crisi aziendale (2.429 decreti per un +25,92%) che rappresentano il 58,59% del totale dei decreti. Diminuiscono le domande di ristrutturazione aziendale (138 in totale da inizio anno per un -14,29% sullo stesso periodo del 2012) e quelle di riorganizzazione aziendale (146 per un -13,61%). “Gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende tornano a diminuire e rappresentano solo il 6,85% del totale dei decreti. Un segnale evidente del progressivo processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”, segnala lo studio Cgil.

  Il ricorso più alto alla Cig nelle regioni del Nord

Nelle regioni del nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil si rileva che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi otto mesi del 2013 c’è la Lombardia con 164.441.495 ore che corrispondono a 118.133 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 80.643.118 ore di cig autorizzate per 57.933 lavoratori e il Veneto con 77.630.276 ore per 55.769 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 47.014.346 ore che coinvolgono 33.775 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 40.372.122 ore per 29.003 lavoratori.

Nel settore della meccanica la situazione più grave

La meccanica è il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-agosto, la meccanica pesa per 228.679.752, coinvolgendo 164.281 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 97.538.523 ore di cig autorizzate per 70.071 lavoratori coinvolti, subito dopo l’edilizia che registra 82.317.986 ore e 59.136 persone.

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