Alitalia. Air France non ricapitalizza. Nuovo piano industriale, migliaia di esuberi

ROMA – Situazione di stallo per Alitalia in attesa di un futuro tutt’ora oscuro sotto diversi punti di vista. Tuttavia questa sarà una settimana decisiva per il salvataggio dell’ex compagnia di bandiera.

Il piano ‘stand alone’, al quale sta lavorando l’amministratore delegato, Gabriele Del Torchio, verrà presentato al cda della compagnia il prossimo mercoledì. Piano che desta non poche preoccupazioni, soprattutto rispetto al discorso occupazionale.  Si vocifera di tagli sui dipendenti e anche sugli stipendi. I rumors indicano circa 3 mila esuberi che verrebbero affrontati con la cassa integrazione per oltre 1.000 dipendenti e con il mancato rinnovo di circa due mila contratti a termine e infine la messa a terra di una decina di aerei. Si parla inoltre di una riduzione del 20% degli stipendi per tutti coloro che hanno una retribuzione superiore ai 40 mila euro annui.

Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico, a margine della XXII  Convention mondiale delle Camere di commercio italiane all’estero,  a proposito  del piano,  che prevederebbe risparmi per circa 250 milioni,  ha auspicato che sia “credibile e convincente” e, relativamente agli esuberi, ha parlato di  “un grosso problema da risolvere”. 

Intanto, secondo quanto scrive Le Figaro, Air France-Klm non parteciperà all’aumento di capitale di Alitalia.  Il quotidiano francese cita uno dei membri del cda dell’ex compagnia di bandiera in quota Air France, secondo il quale “non è cambiato assolutamente nulla nella posizione del gruppo franco-olandese”. 

La compagnia d’oltralpe aveva infatti richiesto delle condizioni finanziarie e industriali molto rigorose per partecipare alla ricapitalizzazione di Alitalia, ma visti gli ultimi sviluppi non sembra essere più interessata. Le Figaro ricorda la posizione espressa in occasione della presentazioni dei conti trimestrali dal numero uno di Air France, Alexandre de Juniac.  “Noi siamo stati chiari fin dall’inizio – aveva detto de  Juniac – dobbiamo ricevere assicurazioni circa una profonda  ristrutturazione perché è nell’interesse di entrambe le  parti”. “Noi pensiamo – aveva aggiunto – a partecipare  (all’aumento di capitale) solo se le condizioni saranno rispettate. Se non lo saranno, allora non prenderemo in  considerazione questa ipotesi”. 

Alitalia dovrà dunque guardare altrove per poter trovare un partner industriale alternativo. Probabilmente alla russa Aeroflot, con la quale è già in calendario un incontro.

Ottimista appare invece Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit, che con Intesa Sanpaolo ha garantito l’inoptato, e che relativamente alla partecipazione o meno dei soci francesi ha affermato: “Da Air France non abbiamo indicazioni né in senso negativo né positivo. Vedremo se parteciperanno all’aumento. Se non lo faranno, Alitalia e il governo italiano saranno liberi di guardare ad altre soluzioni”. Il banchiere ha dichiarato di sentirsi  comunque  ‘positivo’  rispetto al futuro di Alitalia, pur non volendo fare nomi di probabili ‘alleati’.  Ha poi sottolineato che l’ex compagnia di bandiera è comunque un partner interessante per altri vettori, visto che opera in un Paese con 60 milioni di abitanti e 30 milioni di turisti che arrivano tutti gli anni a visitarlo.

Per domani è previsto un incontro tra il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi e i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.

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