Crisi. L’Istat conferma nuovamente condizioni allarmanti famiglie

ROMA – Dal rapporto sulla coesione sociale emerge uno scenario sconfortante: povertà relativa ai massimi storici (12,7% delle famiglie nel 2012), posti fissi in calo e condizioni di vita di famiglie e pensionati che peggiorano a vista d’occhio. Quel che è peggio è che nel 2013 tali dati risultano ancora peggiori.

Per farsi un’idea di quanto la situazione sia allarmante basta guardare all’andamento dei consumi alimentari (-4,6% solo nel 2013) o alla rinuncia alle cure per motivi economici (oltre 9 milioni di italiani). Di questo passo, in assenza di misure serie per il rilancio del potere di acquisto delle famiglie, anche il 2014 sarà un anno da dimenticare. Secondo i dati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, già si prospetta una stangata di 1.384 Euro per l’aumento di prezzi e tariffe. Non dimentichiamo che la contrazione del potere di acquisto dei cittadini ed il conseguente calo dei consumi continueranno, in tal modo, a riportare effetti disastrosi sull’intero sistema economico, dal versante della produzione a quello dell’occupazione. Per questo è necessario che il Governo agisca con maggiore determinazione per il sostegno alla domanda interna, per il lavoro e per la ripresa economica, attraverso un processo di detassazione rivolto alle famiglie a reddito fisso (lavoratori e pensionati); un dietrofront sull’IVA, riportandola cioè al 21% (o ancora meglio al 20%); un serio ed adeguato rilancio degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca.  

Condividi sui social

Articoli correlati