Alitalia. I sindacati spaccati giovano all’incerta trattativa tutta al ribasso

 

ROMA – Se i sindacati fossero uniti, o meglio se vi fosse solo un sindacato nel trasporto aereo i lavoratori sarebbero più forti e più coesi. Invece le spaccature delle rappresentanze alla fine non fanno altro che agevolare il gioco del ‘nuovo’ ‘padrone’. La storia, almeno in questo delicato settore, insegna, specie guardando indietro al 2008.

Oggi, ancora una volta è scoppiata la polemica tra Filt Cgil, Cisl e Ugl che hanno fortemente criticato la missiva a firma di Uiltrasporti naviganti, Anpac, Anpav e Avia inviata ieri all’amministratore delegato di Etihad , James Hogan, nella quale hanno chiesto di trovare alternative credibili. 

“Quanto accaduto ieri ha lasciato tutti senza parole, anche chi oramai dopo tanti anni di sindacato inizia ad avere qualche capello bianco, confermando così che il detto  al peggio non c’è mai fine  è sempre attuale”,  scrivono Cgil, Cisl e Ugl. “Mentre noi stiamo cercando di costruire qualcosa di importante prendiamo atto di una lettera  dove codeste associazioni si rendono disponibili a qualsiasi sacrificio pur di favorire l’esito positivo delle operazioni o garantirsi ciò che gli permette di tenere in piedi le loro parrocchiette”.

I sindacati trasporti di cigli, Cisl e Ugl nel merito spiegano perchè vogliono fare il Ccnl e non sono interessa a una sterilizzazione del contratto aziendale cai. In particolare «la riduzione del costo del lavoro di 48milioni che Alitalia ci sta chiedendo non può essere il frutto di un accorduccio, ma va ricercato nelle deroghe temporanee previste nella parte generale del ccnl del trasporto aereo all’art.2″. Infine: «sicuramente anche tra i vettori c’è chi come le sopracitate associazioni non vuole delle regole comuni di base, e per questo sono usciti da assaereo, ma finchè queste aziende troveranno personaggi disposti a sottoscrivere contratti aziendali al ribasso, di cui è inutile commentarne il contenuto, e non ci saranno delle regole uguali per tutti saremo sempre esposti al dumping sociale e salariale”.

Nel frattempo rimangono ancora i nodi da sciogliere sugli esuberi. Il Governo sta  sondando anche altre possibilità per la gestione dei 2.251 esuberi Alitalia.  Ma anche l’ipotesi di ricollocamento per circa 900 persone non convince tutti, specie  le associazioni professionali dei piloti e degli assistenti di volo. «Chiunque sta dando numeri in questo momento fa male al confronto. Bisogna trovare una soluzione per tutti i lavoratori”, ha tuonato la leader della Cgil, Susanna Camusso, commenta l’andamento della trattativa sugli esuberi. Insomma come dice  il segretario generale della Filt-Cgil, Franco Nasso “rimangono distanze sulla gestione degli esuberi. Permane l’idea sulla mobilità e noi  siamo contrari a qualsiasi ipotesi di licenziamento.

La trattativa riprenderà domani mattina intorno alle 9.30. 

 

 

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