ROMA – Ormai siamo all’epilogo della vicenda Alitalia. Oggi il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha tuonato contro la leader della Cgil Susanna Canmusso per via della sua intervista apparsa ieri su Avvenire: “Non riapro nessuna trattativa e non accetto questo tira e molla”.
«Marziani sono Cgil e Uil che ancora fanno finta di non capire che siamo al bivio – ha ribadito Lupi – . Che la scelta è tra far chiudere Alitalia, creando una crisi occupazionale da brividi, o farla diventare la prima compagnia del mondo». «Sono fuori dalla realtà e rischiano di uscire dalla scena – ha proseguito – La gente capisce, i lavoratori capiscono: se Camusso andrà avanti così, sarà tagliata fuori dagli stessi iscritti della Cgil. Il rischio è che, con una linea simile, saltino le rappresentanze sindacali e i lavoratori decidano di trattare in maniera autonoma. Questo alcuni sindacati, come Cisl e Ugl, l`hanno capito, altri no».
Lupi, tuttavia, si dice positivo: “Credo che arriveremo questa settimana alla conclusione”, Lupi ha ricordato che «il rapporto è tra l’azienda e i sindacati, ma se non dovesse esserci un sblocco, come non mi auguro, il Governo non potrà fare altro che riconvocare al tavolo i sindacati e spiegare la situazione». Lupi fa anche sapere che “il cda di Poste ha deliberato la partecipazione all’aumento di capitale , ritenendo che l’investimento Etihad-Alitalia sia strategico anche per la sua azienda”. E proprio su questo punto oggi l’Adusbef, presieduta da Elio Lannutti, ha presentato esposti alla Corte dei conti per danno erariale sul possibile ulteriore investimento di Poste Italiane in Alitalia. L’associazione bolla come un «grave errore che Poste Italiane, (controllata dal Ministero dell’Economia) i cui servizi offerti all’utenza peggiorano a vista d’occhio sia nel recapito della corrispondenza che nelle caotiche file agli sportelli anche per svolgere normali servizi finanziari, possano utilizzare il sudato risparmio postale per coprire il buco nero di Alitalia imbarcandosi in Etihad, soccorrendo così le allegre concessioni di credito delle maggiori banche che hanno largheggiato nel finanziare le avventure dei ‘capitani coraggiosì». Oltre alla Corte dei Conti, l’Adusbef ha presentato un esposto anche all’Antitrust europeo ipotizzando un aiuto di Stato.