ROMA – Non solo licenziamenti e delocalizzazioni delle attività produttive, la crisi che ha colpito duramente l’Italia ha anche moltiplicato e consolidato esperienze imprenditoriali e cooperative innovative capaci di conciliare solidarietà con il giusto reddito e nel 2014 si stima almeno mille e cento imprese e cooperative che praticano l’agricoltura sociale attorno alla quale gravitano oggi centinaia di migliaia di rifugiati, detenuti, disabili, tossicodipendenti.
E’ quanto è emerso all’apertura del XXXVIII Convegno Nazionale dei Consiglieri Ecclesiastici della Coldiretti a Roma “La fraternità: percorso profetico per un’ economia dal volto umano” con il saluto del Segretario di Stato S.E. il Cardinal Pietro Parolin insieme al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e il Consigliere Ecclesiastico Nazionale Don Paolo Bonetti.
L’agricoltura è diventata terra di frontiera anche per l’integrazione di giovani e anziani, ed è chiamata a svolgere un ruolo attivo per il bene comune in una società a forte rischio di disgregazione. Lo dimostra la crescita record delle assunzioni in agricoltura che fa registrare un aumento nel numero di lavoratori dipendenti del 5,6 per cento nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente offrendo sbocchi anche a molti costretti ad abbandonare gli altri settori in crisi, secondo una analisi Coldiretti su dati Istat. Si stima peraltro – precisa la Coldiretti – che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori immigrati.
In questo contesto sottolinea la Coldiretti – si moltiplicano nelle campagne i progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti piu’ vulnerabili che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona che in Italia si è accentuata dall’inizio della crisi. Lungo tutta la penisola – sottolinea la Coldiretti – sono nate esperienze molto diversificate di agricoltura sociale che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza (droga e alcool in particolare) all’agricoltura terapeutica (ortoterapia, ippoterapia ecc.) con disabili fisici e psichici di diversa gravità ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate (minori a rischio, disoccupati di lunga durata, ecc.) e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità (es. orti urbani per gli anziani)». Questa diversificazione – precisa la Coldiretti – si palesa con la presenza di diverse tipologie di coltivazioni e di allevamenti e di attività di servizio: agriturismo, ristorazione, punti vendita aziendali, fattorie didattiche o agriasilo.
“La fraternità e la sua profezia è già presente nella vita imprenditoriale agricola che oggi ha saputo innovarsi nel servizio della persona e della comunità tutta con esperienze straordinarie in una situazione di difficoltà in cui rischia di prevalere l’egoismo e l’indifferenza” ha affermato Don Paoolo Bonetti Consigliere ecclesiastico nazionale della Coldiretti. “L’agricoltura sociale è la punta piu’avanzata della multifunzionalità che abbiamo fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Una svolta epocale – precisa Moncalvo – con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il valore intrinseco ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona. “Un riconoscimento che è arrivato anche in Parlamento dove il testo già approvato in commissione agricoltura cerca di far ordine legislativo in una materia che la gran parte delle Regioni ha disciplinato in modo contraddittorio” ha concluso Moncalvo
ALCUNE STORIE ITALIANE DI IMPRESE DAL VOLTO UMANO
Francesca Gironi – Azienda agricola Le Noci – Jesi – Marche
Francesca Gironi è una giovane imprenditrice della Coldiretti che gestisce con successo dal 2008 l’azienda agricola Le Noci, nel Comune di Staffolo in provincia di Ancona nelle Marche. Francesca lascia alle spalle un incarico nel settore della comunicazione d’impresa per dedicarsi all’allevamento dei cavalli e nella coltivazione della terra rivolti soprattutto all’ambito della disabilità con relativo centro di accoglienza. L’esperienza racconta Francesca è iniziata nel 2010 con l’arrivo in azienda di un giovane diversamente abile, con un ritardo cognitivo medio-grave, a cui viene riservata un’accoglienza speciale. nel 2011 Francesca avvia un progetto più ampio di terapia occupazionale per rendere disponibili le strutture dell’azienda agricola a molte altre persone disabili, con inserimento lavorativo e residenzialità che comprende la cura dei cavalli, la pulizia della scuderia, la coltivazione di un orto, la cura del giardino ed altre operazioni connesse. Oggi Francesca ha anche avviato i lavori per ampliare la sua azienda per ospitare più ragazzi disabili insieme per rispondere alle crescenti domande di ospitalità di tipo residenziale a loro riservata e a fine lavori la sua azienda sarà certificata come “struttura residenziale per disabili” . I lavori riguardano anche la prossima realizzazione di un punto vendita dei prodotti orticoli coltivati dai giovani ospiti.
Francesco di Giovanni – Cooperativa sociale Al Azis – Palermo – Sicilia
La Cooperativa Sociale Al Azis nasce a Palermo nel 1998 per promuovere processi di orientamento, formazione professionale e inserimento socio-lavorativo ed aderisce a UECOOP. Gli operatori che ci lavorano sono fortemente impegnati da tanti anni nelle attività promosse nel quartiere palermitano di Zisa. Sin dalla sua fondazione Al Azis collabora in maniera continuativa con il Centro per la Giustizia per la Sicilia e con l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Palermo, per la programmazione, la progettazione e la gestione di servizi finalizzati all’inclusione sociale e lavorativa dei giovani presi in carico dai servizi della Giustizia Minorile. La Cooperativa sociale in questi anni si è occupata dell’avviamento di percorsi individuali di orientamento, mirati all’inserimento nel mondo del lavoro..
Vincenzo Castelli – NOVA Onlus – Trani – Puglia
NOVA Onlus, Consorzio Nazionale di Cooperative Sociali, nasce a trani nel 1998 per iniziativa di alcune delle più importanti realtà del terzo settore italiano ed aderisce a UECOOP. I suoi fondatori vantano un’esperienza trentennale di interventi sociali “di frontiera” nei campi della tossicodipendenza, della prostituzione e della tratta di esseri umani, dei minori e dei giovani, dell’immigrazione e delle minoranze etniche. Attualmente è presente, con i suoi 15 gruppi associati, in 13 regioni italiane. La sua missione è promuovere innovazione sociale, conoscenza e sviluppo di nuove pratiche, favorendo la circolazione delle sperimentazioni più significative. NOVA Onlus vuole contribuire alla definizione di politiche pubbliche in ambito nazionale e internazionale, finalizzate a coniugare sicurezza urbana, inclusione sociale, sviluppo sostenibile e vivibilità dei territori..
Giuseppe Stocchi – Un nuovo progetto di vita – Leonessa – Lazio
Giuseppe Stocchi ha scelto un nuovo progetto di vita, prendere in mano l’azienda di famiglia che da sempre si distingue da generazioni per l’allevamento di pecore mantenendo sempre la stessa tecnica, ovvero la transumanza. Da qualche anno il timone è passato nelle sue mani che attualmente alleva circa 1.000 pecore. L’impresa agricola ha sede a Leonessa, piccolo paese nei Monti Reatini. E’ lì tra le vette del Monte Terminillo che le pecore pascolano nel periodo estivo, per poi scendere nella campagna romana dove trascorrono il resto dell’anno. Il latte ottenuto viene successivamente trasformato, con conseguente produzione di formaggi e ricotta. Da molti anni l’azienda adotta il sistema della vendita diretta partecipando ai Mercati di Campagna Amica della Coldiretti.