Studenti e lavoratori in piazza il 5 maggio

ROMA – Il 5 maggio studenti e lavoratori saranno in piazza, nella giornata di sciopero generale.

La riforma della scuola proposta dal Governo va in una chiara direzione privatistica ed autoritaria. Questo modello di scuola si riflette nelle indiscrezioni trasparse sui giornali rispetto alla futura riforma dell’università, che vedrebbe un aumento delle disuguaglianze territoriali e della precarizzazione di docenti e ricercatori. 

“Le notizie che stanno emergendo sulla futura riforma dell’università sono infatti preoccupanti- dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK- l’aumento della quota premiale fino al 30%, che costringe alla competizione tra Atenei, e la probabile implementazione del “Prestito d’Onore”, che significa incrementare un meccanismo di indebitamento degli studenti e sollevare lo Stato dal dovere di garantire un diritto allo studio adeguato, rischiano di rappresentare il colpo di grazia per l’università pubblica italiana, già in grave difficoltà. Il modello di società, competitiva e diseguale, che ne risulta non può trovare il nostro consenso.

“L’opposizione alle parole d’ordine imposte da questo Governo  – afferma Campailla di Link  – Coordinamento Universitario – parte ancora una volta dal mondo della formazione tutto e poi si estende a moltissimi altri soggetti che scendono in piazza il 5 maggio per chiedere un’inversione di tendenza che metta al centro il tema della democrazia, in Italia ed in Europa, e del diritto all’istruzione. Quella piazza parlerà anche della necessità di un reddito minimo e del tema del lavoro, precarizzato e svilito dalle politiche governative.”

La scuola è il luogo in cui si intrecciano le esigenze, le richieste e le speranze degli studenti e dei numerosissimi precari che ci lavorano, ma anche quelle di coloro che vorrebbero diventare insegnanti.

“Ormai da mesi LINK  – Coordinamento Universitario ha lanciato la campagna #iovoglioinsegnare, rivolta – continua Campailla –  a tutti coloro che vogliono abilitarsi ma che rimarranno tagliati fuori dalle magistrali abilitanti previste dal ddl scuola, essendo in magistrale attualmente o appena laureati. Abbiamo proposto da tempo diverse idee sul tema dell’abilitazione all’insegnamento, rimaste però completamente inascoltate.“

“Ancora più grave è che un tema delicato come l’abilitazione sia oggetto di una delega in bianco al Governo. Nei prossimi giorni rilanceremo la nostra campagna attraverso assemblee ed iniziative, coinvolgendo sindacati e “tieffini”, che sostengono gli emendamenti al DDL  presentati tramite diversi gruppi parlamentari. “

“La data fondamentale per la campagna #iovoglioinsegnare sarà proprio quella del 5 maggio – conclude Campailla – che rappresenta un passaggio fondamentale per ribadire che anche gli aspiranti insegnanti rifiutano un futuro incerto e precario e pretendono che il Governo apra un confronto vero sul tema dell’abilitazione con i diretti interessati.”

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