Da domani gli operai non lavoreranno più per il fisco

Il 13 maggio è il “Tax freedom day” degli operai italiani. Gli impiegati, invece, dovranno aspettare fino al 23 giugno

VENEZIA – Con un giorno di anticipo rispetto al 2014, da domani gli operai italiani non lavoreranno più per il fisco italiano. In altre parole, dopo 132 giorni lavorativi, dal 13 maggio potranno festeggiare il giorno di liberazione fiscale. 

Come si è arrivati alla data del 13 maggio?  L’Ufficio studi della CGIA ha preso in esame il reddito disponibile di un operaio tipo (con moglie e figlio a carico e uno stipendio mensile netto che con il bonus degli 80 euro sale a 1.631 euro) e lo ha suddiviso per i 365 giorni dell’anno, ottenendo così il guadagno medio quotidiano. Successivamente, si è proceduto considerando l’ammontare delle imposte, delle tasse e dei contributi “gravanti” sul reddito e sui consumi che questo contribuente tipo versa allo Stato (pari a 9.627 euro), suddividendolo per il guadagno giornaliero. Il risultato di questa operazione (pari a 132 giorni) individua nel 13 maggio la data a partire dalla quale questo operaio tipo lavorerà per sè e non più per il fisco. 

Un puro esercizio teorico, fa notare la CGIA, che comunque mette in evidenza il forte peso fiscale che grava anche sui redditi da lavoro dipendente.

C’è un modo per far scivolare all’indietro il giorno di liberazione fiscale ?

“Credo di sì – afferma il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi –  contraendo in maniera strutturale la spesa pubblica improduttiva possiamo ridurre anche le tasse. Per far questo è necessario riprendere in mano il federalismo fiscale che, a mio avviso, è l’unica strada percorribile per raggiungere questo obbiettivo. Infatti, le esperienze europee ci dicono che gli stati federali hanno un livello di tassazione ed una spesa pubblica minore, una macchina statale più snella ed efficiente ed un livello dei servizi offerti di alta qualità”.

Per quale ragione il “Tax freedom day” dell’operaio medio italiano di quest’anno “cade” un giorno prima ?  

“Grazie alla legge di Stabilità 2015 – ricorda Bortolussi – il bonus mensile degli 80 euro è stato reso permanente. Rispetto al 2014, il guadagno netto annuo è di 320 euro. L’anno scorso, infatti, questa misura di alleggerimento fiscale ha esperito i suoi effetti solo a partire dal mese di maggio, quest’anno, invece, dal mese di gennaio. Va altresì segnalato che dal 2015 c’è una lievissima riduzione delle accise sui carburanti, pari a 0,24 centesimi al litro, che diventano 0,29 se si considera anche il risparmio Iva”.

Per gli impiegati con redditi superiori ai 24.000 euro, invece, l’attesa dovrà protrarsi  fino al 23 giugno. Questi lavoratori, infatti, non beneficiando del bonus Renzi dovranno lavorare per il fisco italiano per ben 173 giorni.

Dalla CGIA fanno notare che sul calcolo del giorno di liberazione fiscale 2015 pesa l’incognita della tassazione locale.

Nella nostra simulazione, infatti, sono state riproposte le medesime aliquote utilizzate per il 2014, non disponendo in questo momento di informazioni oggettive. 

Tuttavia, non si può ignorare che i Comuni, ad esempio, a fronte delle esigenze di bilancio, potrebbero decidere di aumentare la Tasi, l’addizionale Irpef o l’Imu.

Ulteriore elemento di preoccupazione sono le clausole di salvaguardia, in particolare quelle previste dalla Legge di Stabilità 2015. Si ricorda, infatti, che se la Commissione europea non approverà le nuove regole in materia di fatturazione verso la pubblica amministrazione (split payment) e verso la grande distribuzione (estensione del reverse charge), per reperire 1,7 miliardi di euro è previsto l’aumento delle accise sui carburanti. 

OPERAIO CON MOGLIE E 1 FIGLIO A CARICO (importi in euro)

Anno 2014

 

Anno 2015

Stipendio lordo

24.364

 

Stipendio lordo

24.656

Contributi previdenziali e assistenziali

2.239

 

Contributi previdenziali e assistenziali

2.266

Reddito Imponibile

22.099

 

Reddito Imponibile

22.377

Irpef e addizionali

3.051

 

Irpef e addizionali

3.148

Bonus Renzi

640

 

Bonus Renzi

960

Assegni familiari

1.013

 

Assegni familiari

994

Totale imposte e contributi

5.290

 

Totale imposte e contributi

5.414

 
         

Altre imposte 

   

Altre imposte 

 

TASI

178

 

TASI

178

IVA su consumi

2.217

 

IVA su consumi

2.269

Accise (Benzina, Energia, Gas)

999

 

Accise (Benzina, Energia, Gas)

997

Bollo auto

175

 

Bollo auto

175

Imposte RC auto

133

 

Imposte RC auto

133

Canone RAI

114

 

Canone RAI

114

TARI

300

 

TARI

300

Inail casalinghe

13

 

Inail casalinghe

13

Bollo su conto corrente

34

 

Bollo su conto corrente

34

Totale Imposte sui consumi

4.164

 

Totale Imposte sui consumi

4.213

         

Totale imposte redditi e consumi

9.453

 

Totale imposte redditi e consumi

9.627

         

Giorni di lavoro

133

 

Giorni di lavoro

132

GIORNO DI LIBERAZIONE FISCALE

14/05/14

 

GIORNO DI LIBERAZIONE FISCALE

13/05/15

Elaborazione Ufficio Studi CGIA

Nota I contribuenti tipo sui quali si sono effettuati i calcoli sono i medesimi degli anni precedenti, il loro reddito è stato incrementato del 1,2% rispetto a quello del 2014 sulla base della variazione degli indici di rivalutazione contrattuali ISTAT.La stima dell’IVA a carico del contribuente si basa sul presupposto che questi, nelle sue abitudini di spesa, rifletta quelle medie delle famiglie italiane di tre componenti come rilevate dall’ISTAT nell’indagine annuale sui consumi.

OPERAIO

Con moglie e 1 figlio a carico, abita in una casa di sua proprietà di 90 mq con rendita catastale (al lordo della rivalutazione del 5) di 446 euro, consuma annualmente 900 metri cubi di gas per cottura e riscaldamento e 2.132 kw di energia elettrica. Percorre 15.000 km annui con un auto di 68 kw di potenza. In conto corrente ha circa 6.000 euro e paga un premio relativo all’assicurazione RC auto di 632,5 euro. Ha sostenuto spese che godono dell’agevolazione IRPEF per ristrutturazione edilizia per 2.056 euro.

Il calcolo dell’addizionale regionale IRPEF è stato effettuato applicando le aliquote vigenti nella Regione Lombardia. Il calcolo dell’addizionale comunale IRPEF è stato effettuato applicando l’aliquota media nazionale vigente per quel particolare livello di reddito. Si tratta di una nostra stima sulla base dell’analisi delle delibere relative ai comuni capoluogo di provincia.

Le novità fiscali per il 2015

1.    La Legge di Stabilità 2015 ha reso permanente il credito di imposta di 80€ in busta paga a favore dei lavoratori dipendenti con reddito non superiore a 24.000€

2.    Potrebbe aumentare ulteriormente il peso della tassazione locale. In particolare i comuni, sebbene la Legge di Stabilità 2015 limiti anche per quest’anno l’aliquota massima della TASI sull’abitazione principale al 2,5 per mille (elevabile sino al 3,3 per mille se si introducono detrazioni) non godono più di 625 milioni di euro che il governo aveva loro stanziato nel 2014 in occasione del varo della TASI. Si sottolinea che questi scenari non sono stati considerati nel calcolo in quanto, allo stato attuale, non si dispongono di dati oggettivi.

3.    L’accisa sui carburanti diminuisce di 2,4€ ogni 1.000 litri per il venire meno delle previsioni del DL 69/2013 e dell’abolizione delle clausole di salvaguardia (DL 102/2013) che prevedevano ulteriori aumenti.

4.    La maggiore tassazione sulle rendite finanziarie la cui aliquota è passata dal 20% al 26% a partire dal 1 luglio 2014, farà sentire i suoi effetti per tutto l’anno 2015.

5.    Nel caso in cui la commissione UE non autorizzi le novità in materia di fatturazione (split payment ed estensione del reverse charge alla grande distribuzione) per reperire 1,7 miliardi di euro è previsto l’aumento delle accise sui carburanti. 

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