Essere netturbino non significa essere un lavoratore di serie B

ROMA – In questi giorni sono in corso a Guidonia Montecelio le Netturbiadi, una manifestazione annuale riservata ai lavoratori delle multiservizi italiane. 

Ormai è noto a tutti ormai come  Guidonia stia divenendo la città dell’immondizia, vista la discarica da bonificare, l’impianto TMB (trattamento meccanico biologico dei rifiuti) e le cementerie che bruciano una tipologia di rifiuto e l’impianto di riciclaggio in costruzione; per questo ha pieno diritto di  ospitare le Netturbiadi, ma non di trattare i lavoratori in maniera  diversa e peggiore  di altri lavoratori.

Essere netturbini  non vuol dire avere a disposizione spazi in uffici comunali già occupati dai dipendenti e poi sgomberati perchè  non a norma: tutti i lavoratori sono uguali di fronte alla legge, o almeno dovrebbero esserlo.

Ma  per l’Area IX di nuova istituzione a Guidonia Montecelio, area creata su indicazioni del consigliere Bertucci, sembra che  non tutti abbiano uguali diritti. 
Succede che i locali in via Tiberio Cavallo non agibili e contro norma nonostante siano stati spesi dal comune centinaia di migliaia di euro dei cittadini, sgombrati dalle ASL RMG lo scorso anno dietro segnalazione dell’USB per tutelare la salute pubblica,  ora sono tornati ad essere utilizzati per ospitare gli uffici per questo evento. 

Come mai? Cosa è successo? Le Asl nel 2014 avevano prescritto al comune di trasferire i lavoratori in uffici conformi ai requisiti previsti dalla legge e il comune aveva eseguito immediatamente, e ora invece per i netturbini le altezze sono tornate regolari?

I responsabili per la sicurezza dei lavoratori del Comune di Guidonia hanno inviato  una nota al sindaco Rubeis con un invito a far rispettare le norme per la sicurezza a tutela dei lavoratori, di qualsiasi categoria si tratti.

L’USB – Unione Sindacale di Base, nel chiedere che vengano rispettate le prescrizioni dettate dalla ASL RMG trasferendo immediatamente  i lavoratori da via Tiberio Cavallo  in locali idonei, si riserva comunque di richiedere un intervento delle autorità preposte nel caso continui a perdurare la situazione di pericolo per l’incolumità dei lavoratori stessi.

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