Conti pubblici. La BCE vuole capire

FRANCOFORTE – Dopo valanghe di fantasiosi annunci la BCE vuole cominciare a capire quali saranno le tasche che metteranno a disposizione della Repubblica Italiana i 40 miliardi di euro della manovra 2013 – 14.
E la domanda è posta in un consesso ufficiale, la Bce l’ha infatti messa nero su bianco nel Bollettino mensile di giugno, in una sezione dedicata alle finanze pubbliche dell’Eurozona e ai singoli Programmi di stabilita’ presentati nel 2011.

L’istituzione di Francoforte ha infatti ricordato gli obiettivi italiani di una riduzione del rapporto disavanzo/pil dal 4,6% del 2010 al 3,9% nel 2011 e, in seguito, a un livello inferiore al 3% nel 2012, facendo però notare come l`Italia debba “ancora specificare” gli interventi che verranno effettuati nell’ambito del risanamento dei conti pubblici nel periodo 2013-2014 “per un importo cumulato pari circa al 2,3 per cento del Pil”.
Insomma questi curiosoni degli eurocrati vogliono che Tremonti annunci dove effettivamente prenderà i soldi e non si accontentano di un generico impegno a trovare questi soldi. I 40 miliardi di euro risultano estremamente importanti in quanto sarebbero i fondi necessari a conseguire l`obiettivo di un pareggio di bilancio entro il 2014.
La BCE segnala inoltre, ma è una segnalazione che parte dal presupposto che il Ministro delle Finanze italiano non solo annunci dove troverà i soldi ma che poi li trovi effettivamente, come il rapporto tra debito pubblico italiano e Prodotto Interno Lordo “dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile attorno al 120% fino al 2012 e poi diminuire”, ed è proprio su questa diminuzione nel 2013 e 14 che si vuole un supplemento di informazioni dall’Italia.

 

Sul punto Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del Pd ha affermato come, stanco di annunci e proposte non abbia neanche commentato la dichiarazione di pochi giorni fa del Ministro Tremonti sulla riforma fiscale ma probabilmente anche la Bce deve avere la sensazione che il Governo italiano non entri mai nello specifico se oggi ci ricorda che per l’aggiornamento del programma di stabilita’ italiano che deve portare nel 2015 al pareggio di bilancio vanno ancora specificati gli interventi che verranno effettuati. “Insomma, Tremonti dica, nel dettaglio, cosa intende fare’.
In una nota, Antonio Borghesi, vicecapogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera ha invece sottolineato come siano:”tre anni che Tremonti pontifica con articoli a nove colonne su tutti i quotidiani nazionali ricette mai realizzate. E’ ora di passare dalle parole ai fatti”. Amara la conclusione cui giunge l’esponente dipietrista “la verita’, purtroppo, e’ che Tremonti non ha nessuna intenzione di toccare le corporazioni e le lobbies, perche’ e’ proprio su queste che il ministro ha costruito le sue fortune politiche”.

 

 

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