Governo vara la legge di stabilità. Per l’Università non c’è un euro

ROMA – Un Consiglio dei Ministri durato mezz’ora, e con l’assenza del Presidente del Consiglio Berlusconi, ha approvato una finanziaria fatta di un solo articolo e di tabelle.

In realta’, riferiscono alcuni ministri, il dibattito non si e’ proprio aperto e dopo la relazione del titolare dell’Economia, Giulio Tremonti, impostata sullo scenario europeo, si e’ passati al voto sul provvedimento. L’ok e’ stato unanime. Anche il passaggio in Parlamento puo’ essere immaginato senza particolari discussioni, perche’ il Consiglio dei Ministri ha gia’ autorizzato il ricorso al voto di fiducia. Il ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan, quasi rassegnato, ha giudicato la finanziaria ”una tragedia. Il problema e’ che non ci sono i soldi”.

Il passaggio di oggi e’ stato superato, Tremonti ha giudicato ”responsabile” l’atteggiamento dei ministri e la rilanciato: ”ora parte la fase dello sviluppo”. Ma i nodi torneranno al pettine con il decreto di fine anno dove, come lo stesso responsabile dell’Economia ha spiegato, saranno possibili eventuali ”aggiustamenti” di risorse e al primo posto ci sono i fondi per l’universita’. Al Cdm il ministro Mariastella Gelmini, la piu’ colpita dalla mancanza di risorse che ha provocato il rinvio in Parlamento della riforma degli atenei, non avrebbe aperto bocca. Per lei e’ stata sufficiente l’assicurazione da parte del ministro che tiene i cordoni della borsa che i soldi sarannno stanziati con il classico decreto di fine anno. In conferenza stampa Tremonti non ha fatto cifre, limitandosi a dire che ”sara’ fatto il massimo possibile”. Per assicurare il passaggio in sei anni di 9.000 ricercatori (1.500 l’anno) al ruolo di ‘assistenti’ attraverso concorsi sono necessari 90 milioni di euro nel 2011 e 1,45 miliardi nei cinque anni successivi.

Tremonti ha riferito che ”ieri sera c’e’ stata un’ottima riunione in cui si e’ chiarito tutto”. Ma intanto di riforma dell’universita’ la Camera tornera’ ad occuparsi dopo la sessione di bilancio e dopo il decreto. Presumibilmente, quindi, a gennaio. Il titolare di via XX Settembre ha ammesso che molti ministri hanno fatto pervenire le loro richieste per ulteriori stanziamenti, con la speranza di compensare in parte i tagli decisi con la manovra di luglio. ”Il problema e’ fare la sintesi tra le esigenze tutte meritevoli” e farla combaciare con i fondi che potranno essere messi a disposizione, ”faremo la colonna delle esigenze e la colonna della disponibilita”’. Qualche richiesta potrebbe anche essere soddisfatta con la stesura definitiva delle tabelle della legge di stabilita’, insomma qualche ‘refuso’ sara’ corretto subito.

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