La Bce taglia i tassi. Un po’ di respiro ma è sempre emergenza

Oggi, nella prima riunione del direttivo presieduto da Mario Draghi la Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso di riferimento di un quarto di punto all’1,25%. Il tasso era stato portato all’1,50 %, con un rialzo in quel caso, lo scorso 7 luglio.

Il neo governatore della Banca centrale europea ha inoltre avuto modo di rilasciare alcune dichiarazioni sulla necessità di operare a livello nazionale per un miglioramento dello spread, il differenziale infatti “non puo’ calare per interventi esterni”, oltre che una riflessione sull’overshooting cui sono stati esposti gli spread:
‘Fino ad un certo punto gli spread tra i paesi dell’eurozona erano molto vicini e non riflettevano le differenze tra i singoli paesi. Differenze che esistevano perche’ i livelli dei debiti dei singoli paesi erano diversi, la crescita era diversa e la competitivita’ era diversa’.
Con la crisi esplosa nel 2008,e’ aumentata l’avversione al rischio e le analisi degli investitori sono state piu’ approfondite sulle differenze in termini di rischio nei diversi paesi. Da qui sono inziate le esplosioni degli spread. Forse prima c’e’ stato un undershooting e ora probabilmente un overshooting’.

E proprio il differenziale tra i titoli dei diversi paesi resta al centro della scena, lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi a pari scadenza viaggia ancora pericolosamente intorno ai 430 punti con rendimento al 6,20% circa ma dopo aver superato nel corso della giornata la preoccupante soglia dei 460 punti. Il differenziale tra i bonos spagnoli e il bund tedesco si attesta a circa 360 punti.
Ma la crisi continua a tenere in tensione anche Parigi con i titoli di Stato francesi che hanno visto un forte rialzo dei tassi nell’asta con la quale oggi sono stati offerti e collocati 6,69 miliardi di titoli a lungo termine. I titoli a 10 anni, collocati per 2,865 miliardi, hanno registrato un tasso di oltre il  3,2% a fronte del 2,72%% dell’asta del 6 ottobre scorso mentre i titoli a 6 anni, collocati per un importo pari a  3,110 miliardi, hanno fatto registrare un tasso del 2,34% a fronte del 2% precedente.
Lo spread morde anche oltralpe facendo registrare livelli record e girando attorno ai 140 punti base nei confronti di Berlino.

 

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