Segno più per le Borse, Piazza Affari prova a gonfiare i muscoli

TRIESTE – Dopo aver chiuso con gli indici in negativo l’ultima seduta della scorsa  settimana, Piazza Affari e le principali Borse europee riprendono provando ad alzare la testa, sullo slancio della positività di alcuni dati di venerdì: l’incremento dell’indice di fiducia dei consumatori statunitensi, nettamente superiore alle previsioni, e l’aumento della produzione industriale nella Zona Euro, precedentemente stimata negativa.

Anche la notizia, riportata dalla stampa tedesca, secondo cui la “troika” composta da Fondo Monetario Internazionale (FMI), Commissione Europea (CE) e Banca Centrale Europea (BCE) sarebbe propensa a concedere alla Grecia un ulteriore biennio per l’attuazione delle riforme e delle misure di consolidamento del debito pubblico, è un’ulteriore boccata d’ossigeno per i mercati azionari del Vecchio Continente, anche se gli analisti si aspettano, almeno fino al meeting UE di giovedì prossimo, un generalizzato atteggiamento “wait&see” (aspetta e stai a guardare).
Negli Stati Uniti il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che, anche escludendo il settore automobilistico, categoria in cui le vendite possono subire anche grandi variazioni mese su mese, in settembre le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1,1%, più delle attese degli operatori; per contro il colosso bancario Citigroup ha chiuso il terzo trimestre con un utile in calo dell’88% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dato negativo in termini assoluti ma che assume valenza opposta se si escludono i conti di natura non ordinaria, con quadagni per la banca pari a 1,06 dollari per azione, anche questi superiori alle attese degli analisti.

Spread senza particolori scossoni
Apertura positiva per Piazza Affari, confortata dalla discesa, comunicata dalla Banca d’Italia, dell’ammontare del debito pubblico italiano dai 1.977 miliardi di euro di luglio ai 1.976 miliardi di agosto, dopo il picco negativo (e massimo storico) registrato la scorso giugno (1.982 miliardi). Dato estremamente importante in considerazione della concomitanza dell’avvio del collocamento della terza tranche del BTP Italia che, secondo quanto comunicato dalle agenzie di stampa intorno alle 16, procede positivamente con ordini che avrebbero già superato gli 1,6 miliardi di euro.
Senza particolari scossoni anche la variazione dello spread, con una differenza di rendimento tra BTP decennali e Bund omologhi tedeschi scesa nell’ordine dei 350 Bp (= basis point, punti base) rispetto ai 352 dello scorso venerdì; rendimento sotto al 5% per i decennali e sotto al 2,4% per i biennali.

In flessione Fiat industrial

Per quanto concerne i principali titoli domestici, Fiat Industrial in flessione a fronte della nota diffusa dallo Special Committee del consiglio di amministrazione di CNH Global, che ha ha deliberato di non raccomandare le condizioni proposte lo scorso 30 maggio dal Lingotto per l’integrazione tra le due società.
«Fiat Industrial rimane convinta dei benefici strategici e finanziari della fusione» ha commentato il numero Sergio Marchionne, aggiungendo che l’operazione «semplificherebbe la struttura societaria del gruppo con la costituzione di un’unica classe di azioni quotate a New York e la formazione di un’autentica alternativa, per dimensioni e capacità di attrarre gli investitori, alle maggiori società nordamericane operanti nel settore dei capital goods, aumentando così la capacità del gruppo di attirare l’interesse degli investitori internazionali, migliorando altresì il merito di credito di entrambe le società e formando una attraente base per future opportunità di crescita».
Fiat Industrial ha inoltre chiesto ai propri advisors di incontrarsi con quelli dello Special Committee per valutare le motivazioni di questa decisione e per verificare se le parti possano raggiungere un accordo su nuovi termini e condizioni della fusione.

Milano fra i migliori indici europei

Chiusura dunque positiva per tutti i maggiori indici europei con Milano in evidenza tra i migliori, a conferma di un rimbalzo che auspicavamo già in chiusura della precedente ottava. Le strade che ci si propongono per l’immediato futuro sono lapalissianamente due: o si prosegue con questa tendenza oppure la si inverte. Tanto banale quanto importante.
Perché se, in temini di analisi tecnica, il “movimento di fondo” genererà un segnale ribassista, l’ipotesi più probabile sarà quella della ripresa di ulteriori ribassi di lungo periodo, ma se, al contrario, si dovesse produrre un segnale rialzista potremmo finalmente accantonare l’ipotesi di un ribasso di lungo periodo per entrare, fiduciosi e rinfrancati, in un contesto di forte trend rialzista.

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