Le incertezze sulla Grecia penalizzano i listini europei

TRIESTE – Dopo i forti rialzi registrati lo scorso venerdì a Wall Street dal Dow Jones (+1,35%) e dal Nasdaq (+1,38%) e la buona seduta della borsa di Tokyo con l’indice Nikkei in leggera positività (+0,24%) grazie al traino esercitato dalle speculazioni circa la possibilità di nuovi e più incisivi interventi di politica monetaria (un indebolimento dello yen favorirebbe le esportazioni), tutte le principali piazze europee hanno aperto in flessione a causa delle incertezze che ancora pesano riguardo al salvataggio della Grecia.

Oggi infatti si riunirà l’Eurogruppo per cercare di trovare un’intesa sull’ultima tranche di aiuti, dopo il monito recentemente lanciato da Banca Centrale Europea (BCE) e Fondo Monetario Internazionale(FMI): il drastico taglio del debito pubblico greco, che dall’attuale 170% del PIL (Prodotto Interno Lordo) dovrebbe passare al 120% entro il 2020, appare sempre meno praticabile e, per alleviare sofferenze e tensioni sociali nella penisola ellenica, la Troika preferirebbe operare sul fronte del taglio del debito, dimezzandolo. Un tema, questo, non all’ordine del giorno dell’imminente riunione dell’Ecofin, dove invece si discuterà del via libera ad una nuova tranche di aiuti di almeno 31,2 miliardi di euro (se non 44 come trapelato attraverso Reuters la settimana scorsa).
Così Milano, dopo aver aperto in ribasso trascinata dalla debolezza dei bancari, poi parzialmente ripresisi (Intesa SanPaolo, Ubi Banca, Credem), e da Fiat industrial, che lasciava sul parterre lo 0,7% nonostante l’accordo definitivo sull’integrazione con la controllata CNH, ha chiuso in negativo dello 0,51%, seguita da Francoforte (-0,25%), Londra (-0,53%) e Parigi (-0,75%).  
Fiducia dei consumatori crollata in Italia ai minimi dal 1996 secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, sia come componente riferita al clima economico generale (da 71,5 punti a 69,4 punti), sia come parte di quella personale (da 91,0 punti a 90,9 punti).
In leggero rialzo lo spread tra il Btp e il Bund con scadenza a dieci anni,  portatosi nel range compreso tra i 335 ed i 340 Bp (Basis point, punti base) rispetto ai 332 della chiusura di venerdì, anche se il rendimento si mantiene sotto al 4,8%.

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