11 settembre: un altro documento chiama in causa l’Arabia Saudita
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - La campagna elettorale negli Stati Uniti è entrata nella fase calda. E’ quindi inevitabile che le questioni politiche irrisolte e più esplosive tornino a riconquistare l’attenzione dell’opinione pubblica. La più importante riguarda la verità su l’11 settembre, sui suoi responsabili e finanziatori.
L’Italia è pronta a un Ministero per le politiche future?
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - L’Istituto di Studi Politici Economici e SocialiEurispes ha recentemente lanciato la proposta di creare in Italia un Ministero per il Futuro. In una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Renzi ha fatto propria l’iniziativa del governo svedese che l’anno sorso ha costituito un Ministero per lo Sviluppo Strategico.
Deutsche Bank: banca a rischio sistema
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - Negli incontri del presidente Obama con la cancelleria Merkel e con gli altri capi di governo europei i temi in discussione sono stati indubbiamente diversi, come il terrorismo, le sanzioni contro la Russia ed il futuro dell’Unione europea. Forse del più preoccupante, almeno nel breve periodo, pare che non si sia parlato: la crisi finanziaria e il ruolo della Deutsche Bank, il marchio tedesco che dovrebbe essere sinonimo di affidabilità.
ROMA - Il problema di questo sventurato Paese è che, sostanzialmente, vige sempre la filosofia del "gattopardo", ben esposta da Tomasi di Lampedusa in un romanzo ormai divenuto un classico della letteratura.
Usa: vera ripresa o nuove bolle finanziarie?
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiNegli Usa ritorna la paura di nuove bolle simili a quella legata ai mutui subprime che nel 2008 fu la causa principale dello scatenamento della crisi finanziaria globale
Shanghai G20: allarme crisi sistemica
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - Il summit dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali del G20, recentemente tenutosi a Shanghai, ha dato un messaggio preoccupante sul futuro dell’economia e della finanza globale.
Il ruolo delle banche minori nella crescita economica
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - Da un po’ di tempo le banche regionali e quelli di credito cooperativo sono al centro della discussione. Di una particolare attenzione lo sono anche da parte della Banca centrale europea che le vorrebbe sottoposte alla sua supervisione e riformate secondo un’ottica di maggiore aggregazione. Non solo perché alcune di loro sono entrate in crisi. E non solo in Italia, ma in tutta l’Europa.
Altro...
Prezzo del petrolio e rischi geopolitici
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - Mario Draghi ha recentemente smosso le acque torbide della finanza affermando che «ci sono forze nell’economia globale di oggi che concorrono a mantenere bassa l’inflazione».
Rischi finanziari peggiori del 2007?
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - «Il sistema finanziario globale è diventato pericolosamente instabile ed è di fronte ad una valanga di bancarotte che metterà alla prova la stabilità sociale e politica». Queste sono le autorevoli parole di William White che è presidente dell’Economic Development and Review Committe dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD). Già economista capo della Banca dei Regolamenti Internazionali, egli da tempo sottolinea le sue preoccupazioni in interviste e dichiarazioni pubbliche. Recentemente lo ha fatto in relazione al Forum Economico Mondiale di Davos.
Forti dubbi sulle politiche della Fed e delle banche centrali
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiEmerge sempre più chiaramente che, per far fronte agli effetti della grande crisi finanziaria globale, il metodo e le politiche della Federal Reserve e delle altre banche centrali non funzionano. Adesso anche gli economisti della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, che coordina tutte le banche centrali, lo affermano.
2016: nuovi rischi finanziari globali
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - La Federal Reserve, come previsto, ha chiuso il 2015 con un aumento del tasso di interesse dello 0,25%. Evidentemente si intenderebbe dare il messaggio di fine della crisi negli Stati Uniti. C’è da augurarselo per la ripresa globale. Non vorremmo però che ci si debba ricredere.