Ufa. I brics si istituzionalizzano
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - L’Europa, concentrata sui propri problemi e sul suo difficile quanto insostituibile processo di unificazione, purtroppo sta sottovalutando le recenti importanti decisioni assunte dai paesi BRICS. Eppure esse sono destinate ad incidere profondamente sugli assetti mondiali.
E’ in gioco il futuro dell’Europa, non solo della Grecia
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - La vicenda greca svela la vera natura dell’Europa. Sono ore cruciali, quindi, non solo per il futuro della Grecia ma anche dell’Unione europea.
Papa Francesco: un ordine più giusto per la casa comune
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiQuale bad bank? Chi paga?
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - Si è scatenata un vorticosa discussione sulla bad bank italiana, l’istituendo istituto ad hoc dove parcheggiare i titoli tossici posseduti dalle banche.
Un freno alla finanza che specula sul cibo. Ecco la triste realtà dell'Expo
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - Il mondo si aspetta che lo slogan dell’EXPO “Nutrire il pianeta” diventi un reale impegno per sconfiggere la fame e per bloccare quella finanza che spregiudicatamente continua a speculare sul cibo.
60 miliardi i debiti della Pubblica amministrazione
Scritto da RedazioneROMA - Secondo le stime presentate ieri dalla Banca d’Italia nella “Relazione Annuale 2014”, al 31 dicembre scorso il debito commerciale della nostra Pubblica amministrazione (Pa) nei confronti dei fornitori privati ammonterebbe a 70 miliardi di euro (*).
“Depurando da questo importo i 10 miliardi circa che i creditori hanno ceduto pro soluto alle banche – segnala il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – si evince che la nostra Pubblica amministrazione deve saldare ancora 60 miliardi di euro ai propri fornitori.
Nonostante gli annunci, le promesse e i 56 miliardi di euro messi a disposizione dai Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni per il biennio 2013-2014 – prosegue Bortolussi - lo stock di debito rimane ancora molto elevato, poiché la nostra Pa continua a pagare con forte ritardo rispetto a quanto previsto dalla Direttiva europea introdotta nel 2013, che impone di pagare entro 30-60 giorni”. Infatti, sostengono dalla CGIA, nonostante i tempi di pagamento nell’ultimo anno siano scesi di 21 giorni, secondo Intrum Justitia nel 2015 la nostra Pa si conferma la peggiore pagatrice d’Europa, visto che salda mediamente i propri fornitori dopo 144 giorni, contro i 34 giorni medi che si registrano in Ue. Rispetto ai nostri principali partner economici, la Francia salda le proprie fatture dopo 62 giorni, i Paesi Bassi in 32 giorni, la Gran Bretagna in 24 giorni e la Germania dopo 19 giorni.
(*) Banca d’Italia, “Relazione Annuale 2014”, Roma 26 maggio 2015, pag. 107-108.
Stato di attuazione pagamento dei debiti PA (*)
Valori in milioni di euro
ENTI DEBITORI |
Risorse previste (D.L. 35/2013, DL 102/2013, LS 2014 e DL 66/2014) |
Risorse rese disponibili agli enti debitori |
|
Pagamenti effettuati ai creditori |
Pagamenti effettuati |
STATO |
7.000 |
7.000 |
5.753 |
82,2% |
|
REGIONI E PROVINCE AUTONOME |
33.189 |
24.022 |
21.681 |
65,3% |
|
PROVINCE E COMUNI |
16.100 |
11.788 |
9.049 |
56,2% |
|
TOTALE provvedimenti assunti nel 2013-2014 |
56.289 |
42.810 |
|
36.483 |
64,8% |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati MEF e Camera dei deputati
(*) Aggiornamento al 30 gennaio 2015. Importi già erogati ai soggetti creditori (persone fisiche
o giuridiche titolari del credito e destinatarie del provvedimento); si tratta di pagamenti di debiti
maturati entro il 31/12/2013.
I tempi di pagamento della Pubblica amministrazione alle imprese
(dati in giorni)
RANK (Anno 2015) |
PAESI |
Pubblica Amministrazione |
Differenza rispetto a media europea (Anno 2015, in gg) |
||
2014 |
2015 |
Var. gg. 2015-2014 |
|||
1 |
ITALIA |
165 |
144 |
-21 |
+110 |
2 |
SPAGNA |
154 |
103 |
-51 |
+69 |
3 |
PORTOGALLO |
129 |
94 |
-35 |
+60 |
4 |
BELGIO |
68 |
69 |
+1 |
+35 |
5 |
FRANCIA |
59 |
62 |
+3 |
+28 |
6 |
BULGARIA |
57 |
52 |
-5 |
+18 |
7 |
GRECIA |
155 |
49 |
-106 |
+15 |
8 |
CROAZIA |
62 |
48 |
-14 |
+14 |
9 |
BOSNIA-HERZEGOVINA |
41 |
42 |
+1 |
+8 |
UNGHERIA |
54 |
42 |
-12 |
+8 |
|
11 |
SVIZZERA |
40 |
40 |
+0 |
+6 |
12 |
SERBIA |
46 |
36 |
-10 |
+2 |
13 |
SLOVENIA |
51 |
35 |
-16 |
+1 |
14 |
POLONIA |
38 |
33 |
-5 |
-1 |
15 |
AUSTRIA |
40 |
32 |
-8 |
-2 |
OLANDA |
44 |
32 |
-12 |
-2 |
|
NORVEGIA |
34 |
32 |
-2 |
-2 |
|
SVEZIA |
35 |
32 |
-3 |
-2 |
|
19 |
REPUBBLICA CECA |
44 |
29 |
-15 |
-5 |
20 |
IRLANDA |
44 |
28 |
-16 |
-6 |
21 |
DANIMARCA |
35 |
27 |
-8 |
-7 |
22 |
ROMANIA |
46 |
25 |
-21 |
-9 |
23 |
REGNO UNITO |
40 |
24 |
-16 |
-10 |
24 |
SLOVACCHIA |
55 |
23 |
-32 |
-11 |
25 |
FINLANDIA |
24 |
22 |
-2 |
-12 |
26 |
ESTONIA |
25 |
21 |
-4 |
-13 |
27 |
GERMANIA |
35 |
19 |
-16 |
-15 |
28 |
LETTONIA |
37 |
18 |
-19 |
-16 |
29 |
LITUANIA |
52 |
15 |
-37 |
-19 |
|
|||||
MEDIA EUROPEA |
58 |
34 |
-24 |
|
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Intrum Justitia
Italia, paese di pensionati, non si investe nella scuola
Scritto da RedazioneAbbiamo il numero di pensionati sulla popolazione lavorativa più alto d’Europa, mentre siamo fanalino di coda per gli investimenti nella scuola
Altro...
Le too big too fail: paghi la multa e via come prima
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - La Deutsche Bank ha concordato con l’autorità americana di controllo finanziario e con quella inglese, il pagamento di una multa di 2,5 miliardi di dollari per le manipolazioni del tasso Libor. In cambio verrà prosciolta da ogni altra accusa ed il procedimento penale verrà chiuso.
Prestiti. Tutte le opportunità per i pensionati
Scritto da Angelo VargiuROMA - Cresce il volume dell’erogazione di prestiti ai pensionati e gli istituti bancari aumentano l’offerta dedicata specificamente a chi ha lascIato, da più o meno tempo, il mercato del lavoro. Un’esigenza dettata prevalentemente dalle trasformazioni della componente sociale dell’Italia e del suo panorama lavorativo.
Crisi del settore energetico. Nuovo rischio sistemico?
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - Uno degli effetti dei Quantitative easing delle banche centrali è stato quello di provocare un certa volatilità sui prezzi delle commodity. Il solo annuncio del Qe europeo da parte della Bce, come è noto, in quel periodo determinò variazioni quotidiane fino al 9% del prezzo del petrolio.
I derivati e il fallimento del metodo economico
Scritto da Mario Lettieri e Paolo RaimondiROMA - Negli anni passati i governi italiani hanno sottoscritto con 17 banche internazionali e 2 banche italiane vari tipi di derivati finanziari che a dicembre 2014 avevano un valore nozionale di 163 miliardi di euro.