1861. I pittori del Risorgimento

Alle Scuderie del Quirinale gli artisti che con la loro attività creativa hanno documentato le diverse tappe della creazione dello Stato Italiano

1861. Anno dell’unità d’Italia. Atto conclusivo di un lungo e complesso periodo storico che parte da lontano e che ha radici profonde nell’immaginario collettivo di un popolo alla ricerca, ancora adesso, di una coscienza unitaria. 1861 è anche il titolo di una mostra che andrebbe vista da tutti, scolaresche e adulti, affinché si possa avere un quadro più ampio e approfondito di quanti furono ampi e dolorosi i sacrifici che furono compiuti in nome di un ideale di affrancamento dalla tirannia dello straniero. Un sogno a cui hanno guardato con autentico fervore gran parte degli intellettuali, poeti, filosofi, artisti e rivoluzionari italiani.

 

Si pensi in tal senso agli scritti di Dante Alighieri, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini. “1861. I pittori del Risorgimento”, mostra a cura di Fernando Mazzocca e Carlo Sisi con la collaborazione di Anna Villari, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, vuole essere non solo una mera commemorazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia, ma anche uno sguardo attento e il più possibile esaustivo su quegli artisti che con la loro attività creativa hanno documentato le diverse tappe della creazione dello Stato Italiano, raffigurando sia gli aspetti più iconografici sia quei momenti di quotidiana sofferenza e resistenza di un popolo che ha partecipato unito e compatto ad un desiderio di riscatto e libertà.

 

Nelle splendide sale delle Scuderie del Quirinale i visitatori dunque potranno apprezzare, grazie anche ad un allestimento coinvolgente e ben strutturato, le opere di artisti quali il veneziano Francesco Hayez, il macchiaiolo toscano Giovanni Fattori, il lombardo Gerolamo Induno, il piemontese Eleuterio Pagliaro, il napoletano Michele Cammarano che nei loro diversi stili pittorici hanno reso vividi, quasi fotografici, i più intensi e gloriosi episodi storici italiani che, attraverso le Guerre d’Indipendenza, hanno segnato la nascita di una nazione e contribuito a creare quella memoria collettiva che, sebbene colpita duramente da successive spinte politiche centrifughe, ancora rimane e permette di mantenere viva la pur debole e incostante fiammella di “un sentirsi italiano”. Tra le diverse tele, tutte di pregevole e inimitabile fattura, sarebbe imperdonabile perdersi la “Carica dei bersaglieri. 1871” di Michele Cammarano e, soprattutto, la “Meditazione” di Francesco Hayez, intitolata successivamente “l’Italia nel 1848”, uno dei capolavori del nostro Ottocento che, grazie ad una forza emotiva travolgente e alla resa raffigurativa di indiscusso spessore espressivo, riesce a trasmettere allo spettatore quel senso di attesa carica di speranza e di desiderio di rivincita che ha attraversato tutta l’Italia in quel periodo. Dipinti unici per qualità e per i messaggi sottintesi che andrebbero visti e rivisti più volte, specie in questo ultimo contesto storico caratterizzato da un autentico degrado morale e materiale.

1861. I pittori del Risorgimento

 Roma Scuderie del Quirinale 6 ottobre 2010 – 16 gennaio 2011

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