Consumi. Gli agricoltori schiacciati dai costi. 980 mila aziende a rischio chiusura

ROMA – Le famiglie, per far fronte alle esigenze, stanno intaccando i risparmi, assediati da tariffe e bollette; gli aumenti maggiori, a cui devono far fronte, riguardano i generi alimentari, oltre che benzina, parcheggi, spese scolastiche e cure mediche. E’ quanto emerge dall’indagine Censis-Confcommercio.

Confagricoltura sottolinea che la situazione economica in atto è una tenaglia micidiale anche per gli imprenditori agricoli, che vedono i prezzi dei loro prodotti diminuire del 20% per la frutta, del 22% per ortaggi e legumi, mentre il carovita aumenta.

C’è poi il problema della volatilità dei prezzi delle commodity, come i cereali  di cui il nostro Paese è deficitario, che si riflette sulle tasche dei consumatori ma anche degli agricoltori. “La zootecnia è in difficoltà perché – commenta Confagricoltura – i lievi aumenti dei prezzi alla produzione, non coprono i costi per gli alimenti per il bestiame che sono  più che raddoppiati. Il ministero ha calcolato che sono 980 mila le aziende agricole a rischio di chiusura”.

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