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Disinformatia all’opera, giornalisti saccenti, diritto di parola negato
ROMA - Chi osa parlare di rischi per la democrazia, di derive autoritarie, di mutamenti genetici delle nostre istituzioni, viene messo alla gogna. L’appiattimento dei nostri media, quella che simpaticamente viene chiamata ”disinformatia” che caratterizzava i regimi del socialismo reale, sono effetti e causa al tempo stesso, della crisi che il nostro Paese sta vivendo.
E se limitassimo il diritto di associazione e la libertà di parola?
ROMA - Leggendo la cronaca politica, retroscena più o meno fantasiosi, ma con punte di verità, seguendo brani di talk show, bastano pochi minuti altrimenti viene il mal di stomaco, in particolare le comparsate televisive di ministri e ministre del Pd, e già che ci siamo, i lavori della direzione se ne ricava qualcosa più di una sensazione: gli spazi di critica, di libera espressione da parte delle forze sociali, di personalità del mondo della cultura, costituzionalisti, giuristi, economisti, si vanno sempre più restringendo.
Informazione, il 2014 un anno già da dimenticare
ROMA - Il nuovo anno, 2014, è incominciato da poco più di un mese ma i dati che chiunque può procurarsi guardando sulla rete le statistiche sui mezzi di comunicazione non potrebbero essere peggiori di quelle che sono state registrate.
Il Forum di Articolo 21 ad Assisi. “Nessuno escluso, illuminare le periferie”
ASSISI - “Abbiamo voluto dare questo titolo intendendo per periferie le terre di frontiera, le guerre e le crisi dimenticate dai media, ma anche le periferie della professione giornalistica, perché spesso noi giornalisti non abbiamo né garanzie né tutele.
Nessuno escluso. Illuminare le periferie: informare, informarsi
Diffamazione, la legge è lontana anni luce dai richiami europei
ROMA - Il ddl sulla riforma della disciplina sulla diffamazione, varato dalla Camera e passato alla Camera, pur eliminando il carcere per i giornalisti, è lontano mille miglia da un’apertura libertaria in sintonia con i richiami dell’Europa.
Carcere e informazione
ROMA - Gia’ e’ difficile accettare che si possa andare in carcere a 79 anni. Ma il punto veramente inaccettabile della vicenda di Francesco Cangemi, pubblicista di Reggio Calabria condannato a scontare 2 anni di pena per diffamazione, e’ il carcere stesso, ancora previsto dalla nostra legge, nonostante gli esempi e le “raccomandazioni” europee. Il problema non e’ quindi la richiesta o non richiesta degli arresti domiciliari: ne’ interessa entrare nel merito delle diffamazioni delle quali si e’ reso colpevole il giornalista Cangemi, che pure hanno bisogno di una sanzione per tutelare chi e’ stato diffamato.
Mediaset, clamorosa violazione dei principi del pluralismo
ROMA - Ieri sera nel “prime time” quasi tutti i TG del paese, salvo le all news che hanno una struttura editoriale diversa, hanno impaginato e trattato il videomessaggio di Berlusconi come una notizia tra le altre. Alcuni TG e forse la maggior parte, gli hanno dato maggior evidenza, ma con servizi medi di non più di 3 minuti, altri (TGLa7) l’hanno collocato addirittura come quarta notizia. I TG di Mediaset ed in particolare il TG5 lo hanno invece integralmente trasmesso. Dobbiamo dire che è una legittima ed autonoma scelta editoriale dei direttori o forse si può azzardare qualcosa di più?
Mamma Rai che vergogna. Parte una petizione contro il reality The mission
ROMA - Ha davvero del vergognoso la nuova trasmissione che la Rai sta producendo sulla tasca dei contribuenti che pagano il canone televisivo. Parliamo di "The Mission", il nuovo reality che stando a quanto è trapelato, sarà girato con alcuni vip nei campi profughi nel Sud Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo e in Mali.
Rcs. Nel “salotto buono” i poteri forti si spartiscono l’informazione
Ormai sembra che tutto sia concluso, aumento di capitale avvenuto, ci sono solo alcuni particolari ancora da approfondire , ma si tratta di quisquiglie direbbe Totò.